10 luglio, il Santo del giorno: Sante Rufina e Seconda, martiri

10 luglio 2023 | 06:01
Share0
10 luglio, il Santo del giorno: Sante Rufina e Seconda, martiri

A Roma al nono miglio della via Cornelia, sante Rufina e Seconda, martiri

Oggi, 10 luglio, la Chiesa cattolica celebra Sante Rufina e Seconda, martiri. Il Martirologio romano dice di loro: A Roma al nono miglio della via Cornelia, sante Rufina e Seconda, martiri.

Secondo la tradizione agiografica, Rufina e Seconda erano due giovani sorelle cristiane e il padre, il senatore Asterio, le aveva promesse in spose a due loro correligionari, Armentario e Verino. Questi ultimi, quando l’imperatore Valeriano (253 – 260) diede nuovo impulso alle persecuzioni anticristiane, rinnegarono la loro fede, invitando anche Rufina e Seconda a farlo.

Di fronte al loro rifiuto, le denunciarono alle autorità: le giovani tentarono di fuggire e raggiungere l’Etruria, ma vennero arrestate e condotte dinanzi al prefetto Gaio Giunio Donato il quale, dopo averle sottoposte a vari tormenti per convincerle ad abiurare, le condannò a morte. Le sorelle vennero condotte in un luogo chiamato Silva Nigra, sulla Via Cornelia, al nono miglio da Roma, dove Rufina venne decapitata, mentre Seconda fu picchiata fino alla morte: in onore del loro martirio e di quello dei santi Marcellino e Pietro, il posto venne ribattezzato Silva Candida; la matrona Plautilla, avvertita in sogno, diede sepoltura ai corpi delle martiri.

Papa Giulio I (337 – 352), nel IV secolo, fece erigere una basilica che nel V secolo venne elevata a sede episcopale: la diocesi di Selva Candida, o di Santa Rufina, venne unita durante il pontificato di Callisto II (1119 – 1124) a quella suburbicaria di Porto, che assunse il nome di Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina. Della basilica e del piccolo agglomerato urbano che sorse intorno non rimane nulla, se non dei pavimenti a mosaici ora esposti al Museo dell’Alto Medioevo all’Eur.

Nel 1153 il cardinale Conrado, futuro Papa Anastasio IV, rinvenne sotto l’altare della basilica restaurata i resti delle due Martiri, che fece trasportare nel battistero lateranense dove fu loro dedicata una cappella. Il 10 luglio la Chiesa cattolica ricorda anche:

Santi Felice, Filippo, Vitale, Marziale, Alessandro, Silano e Gennaro, martiri. A Roma, santi martiri Felice e Filippo nel cimitero di Priscilla, Vitale, Marziale e Alessandro in quello dei Giordani, Silano in quello di Massimo, e Gennaro in quello di Pretestato: della loro congiunta memoria si rallegra la Chiesa di Roma, in un solo giorno glorificata da tanti trionfi, perché da tanta messe di esempi trae il sostegno di un’abbondante intercessione.

Sante Anatolia e Vittoria, martiri. In Sabina nel Lazio, sante Anatolia e Vittoria, martiri.

Santi Gennaro e Marino, martiri. In Africa, santi Gennaro e Marino, martiri.

Sant’Apollonio di Sardi, martire. A Konya in Licaonia, nell’odierna Turchia, sant’Apollonio di Sardi, martire, che si tramanda abbia subito il martirio della crocifissione.

Santi Leonzio, Maurizio, Daniele, Antonio, Aniceto, Sisinio e altri, martiri. A Nicopoli nell’antica Armenia, santi Leonzio, Maurizio, Daniele, Antonio, Aniceto, Sisinio e altri, martiri, che sotto l’imperatore Licinio e il governatore Lisia furono sottoposti a supplizi di ogni genere.

Santi Biánore e Silvano, martiri. In Pisidia, nell’odierna Turchia, santi Biánore e Silvano, martiri.

San Pascario, vescovo. A Nantes in Bretagna, san Pascario, vescovo, il quale accolse sant’Ermelando, che aveva chiamato dal convento di Fontenelle, insieme a dodici compagni e lo inviò sull’isola di Indre perché vi fondasse un monastero.

Sant’Amalberga. A Tamise nelle Fiandre, nel territorio dell’odierno Belgio, sant’Amalberga, alla quale san Villibrordo impose il velo delle vergini consacrate.

San Pietro Vincioli, sacerdote e abate. A Perugia, san Pietro Vincioli, sacerdote e abate, che ricostruì la fatiscente chiesa di San Pietro e vi aggiunse un monastero, in cui, fra molti contrasti, ma con grande pazienza, introdusse le consuetudini cluniacensi.

San Canuto, martire. A Odense in Danimarca, san Canuto, martire, che, re ardente di zelo, incrementò nel suo regno il culto divino, sovvenne alle condizioni del clero e, dopo aver fondato le Chiese di Lund e di Odense, fu infine ucciso da alcuni rivoltosi.

Santi Antonio Nguy n (Nam) Quynh e Pietro Nguy n Khac Tu, martiri. Nella città di Dong Hoi nell’antico An Nam, ora Viet Nam, santi Antonio Nguy n (Nam) Quynh e Pietro Nguy n Khac Tu, martiri, che, catechisti, furono strangolati per la fede in Cristo sotto l’imperatore Minh Mang.

Il Faro online, il tuo quotidiano sempre con te –  Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
ilfaroonline.it è su TELEGRAM. Per iscriverti al canale Telegram con solo le notizie di Papa & Vaticano, clicca su questo link.
ilfaroonline.it è anche su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte