Temperature estreme nel Lazio, Legambiente “Caldo? E’ emergenza climatica”

19 luglio 2023 | 11:43
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Temperature estreme nel Lazio, Legambiente “Caldo? E’ emergenza climatica”

“C’è bisogno di politiche d’adattamento concrete e scelte inequivocabili: fonti energetiche rinnovabili e mobilità sostenibile, cura dei parchi e del verde, salvaguardia della risorsa idrica, economia circolare nella gestione dei rifiuti”

Roma – In queste ore si stanno raggiungendo continui picchi di caldo che battono i record storici a Roma e nel Lazio, un trend in continuo ed evidente aumento, sul quale interviene Legambiente rivolgendosi all’amministrazione regionale, a quella di Roma e alle grandi aziende del trasporto pubblico, della gestione del servizio idrico, della generazione energetica e della gestione dei rifiuti.

“Il caldo sempre più estremo non è estate ma emergenza climatica e c’è bisogno di politiche d’adattamento e scelte inequivocabili – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – al pari di come andrebbe fatto quando si deve fare i conti con le precipitazioni violente, conseguenze diverse del riscaldamento globale scatenato dalle nostre emissioni climalteranti. Alla politica, all’amministrazione e alle grandi aziende dei servizi nel Lazio, chiediamo di mettere in campo tutto il possibile perché siano protagonisti delle scelte giuste, di fronte a fenomeni di anno in anno sempre peggiori anche nei nostri territori”.

Già lo scorso anno in alcune porzioni del Lazio si erano contati picchi di 192 giorni senza precipitazione e il record di temperatura nel mese di giugno in Italia era stato registrato a Guidonia Montecelio con 41,2°C. “Per adattare il territorio ad ondate di calore come queste, così come agli altri eventi climatici estremi, non si può che scegliere con coerenza la strada dell’ambientalismo: via libera alle rinnovabili per la produzione di energia da eolico a terra e off-shore, fotovoltaico e agrivoltaico, geotermia e tutte le altre fonti e lo stop definitivo della produzione da fossili a partire dalla centrale a carbone di Civitavecchia; più TPL, Tram, Metro, Treni Regionali e Bus Cotral e meno automobili in circolazione; aumento della superficie con aree protette, cura e rafforzamento del verde soprattutto urbano; riduzione drastica delle previsioni edificatorie nei PRG vigenti e quindi delle potenziali nuove isole di calore; misure forti di contenimento degli sprechi dell’acqua e di contrasto all’inquinamento della risorsa idrica; potenziamento di strumenti di smart working e di assistenza delle fasce di popolazione più deboli; gestione dei rifiuti che non passi da una fase di incenerimento come si vorrebbe invece a Roma, ma dalla rigenerazione della materia attraverso una rete capillare di impianti industriali dell’economia circolare, della quale però non c’è neanche l’ombra, come non c’è l’ombra di un minimo di miglioramento nella raccolta dei rifiuti che, come ogni anno in questo periodo e con una agghiacciante continuità tra amministrazioni di ogni colore, tornano a invadere tutte le strade di Roma in maniera vergognosa”.

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