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Historical Crimes. Antonio Mantovani, il serial killer stupratore che terrorizzò la Lombardia

24 luglio 2023 | 12:51
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Historical Crimes. Antonio Mantovani, il serial killer stupratore che terrorizzò la Lombardia

Arrestato nel 1998, si suiciderà in carcere pochi anni dopo

Antonio Mantovani nasce in provincia di Verona nel 1957. Come tutti i futuri assassini ha una infanzia travagliata: la madre lo chiude a 7 anni in un collegio e lì lo abbandona. Subisce una serie di umiliazioni e violenze psichiche che ne determinano un cambiamento pericoloso della personalità. A 14 anni tenta di violentare una bambina di tre anni. Viene assolto perché minore.

Uscito a 18 anni dal collegio trova grandi difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro anche per il suo carattere collerico con una personalità con forti pulsioni sessuali, disturbato e pericoloso. Viene schedato poi anche come tossicodipendente. Il suo secondo atto criminale è del 1979: tenta di violentare la moglie di un suo amico ma viene riconosciuto seminfermo di mente e quindi non condannabile.

Il suo primo omicidio avviene nel 1983 a Sesto San Giovanni: una donna di 26 anni, tale Carla Zanchini, anch’essa moglie di un suo amico. L’attira fuori di casa con un pretesto, approfittando dell’assenza del marito. Il suo impeto bestiale la porta ad assassinarla e a buttare il suo povero corpo in un canale. La sua unica colpa è quella di resistere alla violenza sessuale.

Viene arrestato e condannato a 29 anni di carcere. Nel 1996, dopo soli 13 inni di carcere, il Tribunale gli concede la semilibertà: dovrà uscire la mattina per andare a lavorare e tornare la sera per dormire. Ma accade un altro omicidio: questa volta è una detenuta, anch’essa in semi liberta. Si tratta di Dora Vendola, strangolata a Milano. Non si hanno prove certe che l’assassino sia Mantovani e comunque il giudice non gli revoca la semilibertà.

Nel 1997, a marzo, scompare a Milano una parrucchiera, Simona Carnevale. Di questo fatto se ne occupa anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Viene poi trovata uccisa una sessantenne, tale Cesarina De Donato, ex padrona di casa dove abitava Antonio Mantovani. Il corpo è rinvenuto carbonizzato. Cesira era nel suo letto con la testa in un sacchetto di plastica.

Finalmente Mantovani riceve un ordine di revoca della semilibertà e viene indagato per questi casi, anche perché accusato da un suo compagno di cella, tale Carlo Fermi, che giura che la sera della morte di quest’ultima donna  Mantovani era tornato a dormire in prigione agitato, confessandogli di aver ucciso una ragazza..

Mantovani si da quindi alla latitanza che finisce nel 1998. Si aprono una serie di processi a conclusione dei quali Antonio viene condannato dalla Corte d’Assise di Milano all’ergastolo per la morte di Simona Carnevale, il cui corpo non viene più trovato, e a 29 anni per la morte di Cesarina De Donato. L’omicida si è poi impiccato in carcere, a Saluzzo, il 28 marzo 2003.