L'intervista |
Papa & Vaticano
/

Concilio Vaticano III, Papa Francesco: “I tempi non sono maturi”

4 agosto 2023 | 10:46
Share0
Concilio Vaticano III, Papa Francesco: “I tempi non sono maturi”

Dal Portogallo il Papa annuncia i prossimi viaggi: Kossovo e Argentina. E sul clima che si respira in Vaticano: “Non ho ancora osato porre fine al cultura di corte in Curia”

Città del Vaticano – Da Lisbona, dove è in corso la Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Francesco smorza le voci su un “imminente” nuovo Concilio. Bergoglio è convinto che “le cose non sono mature per un Concilio Vaticano III. E non è nemmeno necessario in questo momento, dal momento che non è ancora stato avviato il II”, dice il Pontefice alla rivista “Vida Nueva”, in una edizione speciale in occasione del 65mo anniversario. In una lunga intervista, il Santo Padre condivide le sue preoccupazioni, passando in rassegna le questioni principali dell’agenda internazionale e della Chiesa, oltre ad analizzare questo decennio di pontificato. “Sono un vittima dello Spirito Santo”, confessa.

“Non ho ancora osato porre fine al cultura di corte in Curia”, dice poi il Papa commentando il clima che si respira all’interno delle mura leonine. Francesco ribadisce poi che “non possiamo riformare la Chiesa senza il Vangelo”. Si dice quindi preoccupato per la “rigidità” di alcuni settori ecclesiali: da qui l’invito a “smascherare i profeti di confusione.  Tutte queste proposte di ‘lattosio cattivo’ devono essere abbassate con argomentazioni chiare”. Quindi, parlando della “teologia stagnante da manuale”, avverte che “è facile che l’ideologia si insinui e alcuni movimenti si vestano di un’aria restaurazionista, con molto apparente misticismo, ma anche con molta corruzione”. Riguardo alla responsabilità del pastore di oltre 1,3 miliardi di cattolici, assicura che i problemi “non mi hanno mai tolto il sonno”.

E sui giovani ammette: “Ho paura dei gruppi giovanili intellettuali, di chi chiama i giovani a riflettere e poi li riempie di idee strane. Il Papa sostiene che “con i giovani dobbiamo usare il linguaggio delle mani, perché i giovani hanno bisogno di fare le cose, e il linguaggio delle gambe, che è camminare. Un laboratorio asettico la pastorale giovanile non funziona”. In linea con questo tema anche il Papa sottolinea che “abbiamo bisogno di seminaristi normali, con i loro problemi, che giocano a calcio, che non vadano nei quartieri a dogmatizzare…”.

Parlando di giovani, la sessualità è un tema importante: Bergoglio ricorda “la prima volta che un gruppo di transessuali è venuto in Vaticano e mi hanno visto, se ne sono andate piangendo, dicendo che avevo dato loro la mano, un bacio… Come se avessi fatto qualcosa di eccezionale per loro. Ma sono figlie di Dio!”.

Trova poi ampio spazio il tema della guerra: il Papa assicura che prosegue la sua “offensiva di pace” per l’Ucraina. “Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, sta lavorando intensamente come responsabile dei dialoghi. È già andato a Kiev, dove si mantiene l’idea della vittoria senza optare per la mediazione. È stato anche a Mosca, dove ha trovato un atteggiamento che potremmo definire diplomatico da parte della Russia. Il progresso più significativo che è stato realizzato riguarda il ritorno dei bambini ucraini nel loro paese. Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per garantire che ogni membro della famiglia che chiede il ritorno dei propri figli possa farlo. Per questo, sto pensando di nominare un rappresentante permanente che faccia da ponte tra le autorità russe e ucraine. Per me, in mezzo al dolore della guerra, è un grande passo”.

“Dopo la visita del cardinale Zuppi a Washington, la prossima tappa prevista è Pechino, perché entrambe detengono anche la chiave per abbassare la tensione del conflitto. Tutte queste iniziative sono ciò che io chiamo ‘un’offensiva per la pace’. Inoltre, per novembre, prima che si tenga a Dubai il Summit sul clima delle Nazioni Unite, stiamo organizzando un incontro di pace con i leader religiosi ad Abu Dhabi. Il cardinale Pietro Parolin sta coordinando questa iniziativa, che vuole svolgersi fuori dal Vaticano, in un territorio neutrale che invita tutti all’incontro”, aggiunge.

Infine, Bergoglio svela i piani per i prossini viaggi apostolici: “Stiamo lavorando in Kosovo, ma non è definito”. Riguardo all’Argentina, rivela che “posso confermare che è in programma, vedremo se si potrà fare, una volta terminato l’anno elettorale. In questo momento penso solo all’Argentina e forse all’Uruguay. Ci sono stati diversi tentativi ma ma le elezioni hanno vanificato la visita”. A proposito di una futura visita in Spagna, invece, chiarisce: “Non andrò in nessun grande paese d’Europa finché non finisco con i piccoli. Ho iniziato con l’Albania e anche se sono andato a Strasburgo, non sono andato in Francia. Anche se vado a Marsiglia, non vado in Francia”. (foto © Vatican Media)

Il Faro online, il tuo quotidiano sempre con te –  Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
ilfaroonline.it è su TELEGRAM. Per iscriverti al canale Telegram con solo le notizie di Papa & Vaticano, clicca su questo link.
ilfaroonline.it è anche su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte