Il Giubileo porta la (ri)nascita della Città dello Sport a Tor Vergata. Dopo 18 anni e tanti milioni buttati

8 agosto 2023 | 07:00
Share0
Il Giubileo porta la (ri)nascita della Città dello Sport a Tor Vergata. Dopo 18 anni e tanti milioni buttati

La Città dello Sport fu pensata per ospitare i Mondiali di Nuoto 2009, ma i lavori non terminarono mai. E centinaia di milioni di euro vennero sperperati

Roma – Ci sono storie che, più di altre, ben denotano e rappresentano vita e cultura di un Paese. Una di queste, per quel che concerne l’Italia e nello specifico Roma, è certamente la Città dello Sport a Tor Vergata. 

Ma cos’è la Città dello Sport? Altro non è che un “protagonista” in negativo della vita e politica romana da circa 18 anni. E che ora con il Decreto Giubileo potrebbe essere vicino ad un importante svolta. Ma prima di parlare nello specifico degli interventi in maniera dettagliata, occorre fare un po’ di storia. Perchè questa ricostruzione dimostra come l’Italia (ed in questo caso Roma) troppo spesso manchino i grandi appuntamenti. E la speranza è che questo trend, in vista del Giubileo, possa radicalmente cambiare.

Un po’ di storia

Andiamo per ordine, perché in questa circostanza occorre fare un salto indietro fino al 2005, sotto il primo mandato da sindaco di Roma di Walter Veltroni. Anno in cui venne pensato, per la prima, di realizzare una Città dello Sport. Ma per la sua progettazione si dovette l’anno dopo: fu nel 2006, che venne progettata la Città dello Sport, con il grande obiettivo di ospitare i Mondiali di nuoto del 2009. A progettarlo come complesso sportivo polifunzionale, fu l’architetto spagnolo Santiago Calatrava nell’area di Tor Vergata.

Il costo stimato dell’opera? 60 milioni di euro, secondo il Campidoglio. Ma già all’atto dell’assegnazione dei lavori con gara d’appalto, il costo raddoppiò (120 milioni di euro). Lavori che partirono solo a marzo 2007. Ma, a causa dell’aumento dei costi e del dilungarsi dei tempi, i cantieri vennero presto bloccati.

Nel 2008, poi, mutò anche la situazione politica. Veltroni si dimise da sindaco di Roma per candidarsi alle imminenti elezioni politiche e, dopo un breve periodo di Commissariamento, a succedergli fu Gianni Alemanno. Il quale, nel dicembre 2008, decise che i Mondiali di nuoto si sarebbero svolti nelle strutture del Foro Italico, in quanto la Città dello Sport non sarebbe stata pronta in tempo. Fu l’anticamera dello stop totale al progetto, che arrivò nel 2009 nonostante si fossero spesi 240 milioni di euro. Ovvero quattro volte la cifra inizialmente prevista.

La pietra tombale venne posata nel 2011. In occasione della candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2012, si decise di riaprire in fretta e furia i cantieri della Città dello Sport. Con la stimata cifra di 660 milioni di euro.

Del progetto è stata realizzata solamente la struttura di uno stadio del nuoto, con l’intelaiatura della copertura che costituisce una caratteristica “vela a pinna di squalo” visibile anche da grande distanza (che gli ha meritato il soprannome di Vela di Calatrava), e la struttura di base di un palazzo per il basket e la pallavolo. Ciò rappresenta circa il 40% dell’opera. Insomma, ben poco rispetto alla maestosità prevista dell’opera.

Città dello Sport e Giubileo

Dopo questa doverosa parentesi storica, senza la quale risulterebbe complicata capirne l’importanza, andiamo sul pratico. All’interno del Decreto Giubileo sono previsti ben 3 interventi mirati.

Cominciamo dal primo. Sotto la voce Intervento n.73 sono infatti previsti lavori finalizzati al collaudo statico e all’arresto del degrado delle strutture realizzate. Il tutto al costo di 13 milioni di euro, di cui si farà carico l’Agenzia del Demanio (come i successivi). Le lavorazioni previste interesseranno il Pallanuoto e il Palasport, con la realizzazione di interventi per l’arresto del degrado, la messa in sicurezza di aree e ogni altra attività necessaria per ottenere il collaudo statico dell’opera realizzata.

città dello sport

Sotto la voce Intervento n.74″ è invece prevista la prima parziale funzionalizzazione del Palasport, al costo di 37 milioni di euro. Si legge della realizzazione di interventi di parziale completamento per destinarlo ad arena scoperta, superamento delle barriere architettoniche e installazione di servizi igienici per ospitare i fedeli e gli utenti in generale.

In ultimo, sotto “Intervento n.75” prevista la sistemazione a verde di base dell’area esterna nord. Saranno interessati gli spazi esterni, con la realizzazione di interventi di regimentazione delle acque meteoriche e realizzazione di un’area verde per l’accoglienza dei fedeli per grandi eventi. Costo totale? 20 milioni di euro.