La Roma “blocca” bandieroni e tifo in piedi all’Olimpico? Facciamo chiarezza

Roma – Divieto di bandieroni e niente tifo in piedi nel settore Distinti Sud dello stadio Olimpico. Sono queste le “restrizioni” imposte ai tifosi della Roma, che vanno a toccare il cuore pulsante del tifo stesso, spezzando in parte l’entusiasmo in attesa di Roma-Salernitana. Tra poche ore, infatti, i giallorossi daranno il via al proprio campionato ospitando la squadra campana. Ma il clima non sembra essere dei migliori tra la mancanza di un centravanti di peso e, soprattutto, le frizioni tra tifosi e società delle ultime ore. Con un comunicato apparso sui propri social media, i gruppi organizzati dei Distinti Sud si sono scagliati duramente contro la società, annunciando che domenica entreranno allo stadio con 10 minuti di ritardo in segno di protesta. Tuttavia la questione è più complessa di quello che sembra, e per spiegarla è necessaria spulciare le Leggi e tutti gli altri documenti necessari.

Dal Dl 28/2003 al regolamento del Coni

Andiamo per ordine. Il Decreto Legge 28/2003, che ha come obiettivo il contrasto alla violenza nelle competizioni sportive, all’Articolo 1-septies spiega: “L’accesso e la permanenza delle persone e delle cose negli impianti dove si svolgono le competizioni riguardanti il gioco del
calcio sono disciplinati, per quanto non previsto da disposizioni di legge o di regolamento, dal regolamento d’uso degli impianti medesimi“. E non sono solo chiacchiere: è tutto scritto all’interno del documento che, come da tradizione per il Faro online, alleghiamo per chiunque voglia scaricarlo e leggerlo. Clicca qui per leggere il Dl 28/2003.

Per coloro che non lo sapessero la Roma non è proprietaria dello stadio Olimpico: lo è bensì il Coni. Quest’ultimo ha dunque previsto uno specifico regolamento d’uso per l’impianto della Capitale, che chiunque può leggere cliccando qui. E’ inoltre verificabile anche sul sito della società giallorossa (leggi qui). Ed è proprio su questo documento che si è “decisa” la partita, almeno momentaneamente: all’Articolo 2 lettera K è messo nero su bianco quanto segue: “E’ vietato esporre materiale che ostacoli la visibilità agli altri tifosi o la segnaletica di emergenza o che comunque sia di ostacolo alle vie di fuga verso il terreno di gioco”. Tutto molto chiaro, ma in realtà “divieti” non ce ne sono praticamente mai stati, per più motivi: è impossibile controllare qualche migliaia di persone in un singolo settore, ed inoltre le bandiere sono una parte fondamentale del tifo caloroso, un tema a cuore di molti. Nel caso specifico la Curva Sud ed i Distinti Sud sono i settori più caldi del tifo romanista, quelli dove si sta in piedi ad urlare a squarciagola, sventolando bandiere e cori, a costo anche di non vedersi la partita. Quindi, anche per consuetudine (un po’ come dappertutto, in realtà), la pratica è rimasta invariata.

Divieto di bandieroni e tifo in piedi, scoppia la polemica

Ma questa volta qualcosa è cambiato, con la Roma che ha vietato i bandieroni (autorizzate solo le bandiere di dimensione 1X1) ed anche il tifo in piedi, obbligando i tifosi dei Distinti Sud a rimanere seduti. Non ci è dato sapere ufficialmente perchè sia stato deciso così, ma la versione più accreditata riguarda le lamentele arrivate da molti tifosi negli uffici della società giallorossa, secondo le quali bandieroni e tifosi in piedi oscurano la loro visibilità.  E, volenti o nolenti, il Regolamento d’uso del Coni poc’anzi è chiarissimo.

Vedremo come evolverà la situazione. Nel frattempo il campionato della Roma è rovente senza essere nemmeno cominciato: tra poche ore, polemiche o no, ci sarà il triplice fischio della gara contro la Salernitana e Mourinho ha in testa solo questo. Per le altre questioni, poi, ci sarà tempo.