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Cronaca Locale
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Tarquinia, serata inaugurale per Divino Etrusco

19 agosto 2023 | 05:00
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Tarquinia, serata inaugurale per Divino Etrusco
Tarquinia, serata inaugurale per Divino Etrusco
Tarquinia, serata inaugurale per Divino Etrusco
Tarquinia, serata inaugurale per Divino Etrusco
Tarquinia, serata inaugurale per Divino Etrusco
Tarquinia, serata inaugurale per Divino Etrusco

La città ha accolto con entusiasmo il ritorno di questo evento tutto dedicato al vino e all’enogastronomia.

Tarquinia – Giovedì si è svolta la giornata inaugurale della diciassettesima edizione del DiVino Etrusco a Tarquinia. La città ha accolto con entusiasmo il ritorno di questo evento tutto dedicato al vino e all’enogastronomia che è ormai una tradizione attesissima per Tarquinia, con una importante partecipazione di pubblico.

Numerose le autorità presenti, accolte dal Sindaco Alessandro Giulivi con l’Amministrazione comunale, il Presidente della Proloco Primo Andreini ed il Direttore della manifestazione Carlo Zucchetti: il Prefetto di Viterbo Antonio Cananà, l’on. Mauro Rotelli, l’On. Valentina Paterna, il Presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli, il Presidente della Camera di Commercio di Viterbo Domenico Merlani, il Comandante della Capitaneria di porto di Civitavecchia Michele Castaldo, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri Pasqualina Frisio con il Comandante di Stazione Stefano Girelli, il Commissario Antonio Mancini per la Polizia di Stato, il Comandante della Polizia Locale Nicola Fortuna, i Sindaci del comprensorio, il Sindaco di Volterra Giacomo Santi, il direttore del Roma Terminal Cruise John Portelli, il Presidente della Fondazione Cariciv Gabriella Sarracco, il Presidente dell’Università Agraria Alberto Tosoni ed il Presidente dell’Aeopc Alessandro Sacripanti.

Ospiti particolari, il Sindaco di Rabat (Malta) Sandro Craus con una delegazione del local council maltese e Riccardo Cotarella, enologo di fama internazionale, fondatore insieme al fratello Renzo della Falesco, nonché presidente dell’Union Internationale des Œnologues, federazione che raggruppa e rappresenta a livello mondiale le associazioni nazionali professionali dei tecnici del settore vitivinicolo, e di Assoenologi, la più importante associazione italiana di categoria. È inoltre docente del corso di laurea in enologia presso l’Università della Tuscia di Viterbo. Insieme a lui, la nipote, Enrica Cotarella, responsabile della comunicazione dell’azienda di famiglia.

Alla presenza delle autorità e di un vasto pubblico è arrivato il taglio del nastro, allietato dalla Banda Musicale Giacomo Setaccioli, che ha eseguito numerosi brani, tra cui l’inno maltese. Si è dato così l’avvio alla prima serata dei due lunghi weekend tarquiniesi di agosto tutti dedicati al vino.

L’inaugurazione è poi proseguita all’interno di Palazzo Vitelleschi dove il direttore del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia Vincenzo Bellelli ha dato accoglienza agli intervenuti ed ha spiegato come la cultura del vino fosse centrale già per gli etruschi, raffinati coltivatori di vino, che arrivarono ad esportare fino in Gallia. Per questi il prezioso nettare rivestiva un ruolo centrale specialmente nei momenti di convivialità.

Quindi è intervenuto il Sindaco Alessandro Giulivi che ha dato il benvenuto ed ha portato i saluti del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. “Il divino è cresciuto tantissimo in questi anni”, ha spiegato Giulivi, “ed oggi abbiamo raggiunto un livello ottimo sia nella qualità dei prodotti proposti sia in termini di presenze e, non ultimo, l’accrescimento della cultura del vino perché cultura e vino vanno di pari passo”.

Poi, la lectio magistralis del prof. Riccardo Cotarella. Il grande enologo ha raccontato di quanto si può e si deve ancora fare per far crescere e raffinare ulteriormente la produzione vinicola della Tuscia “che ha ancora da scoprire tutte le carte”, ha spiegato. “La Tuscia deve esprimere il proprio potenziale e per farlo bisogna cambiare marcia. Abbiamo una storia, con la civiltà etrusca, ancora più antica di quella toscana, piemontese e francese. Questa cultura millenaria del vino” ha continuato “porta con sé milioni di presenze che, in aggiunta all’indotto economico che il turismo comporta, determina anche un valore aggiunto in termine di diffusione della storia, dell’arte e della cultura di un territorio. Il vino, quindi, come veicolo di rilancio di una terra, la Tuscia, che merita di essere conosciuta e riconosciuta proprio attraverso la sua produzione vinicola, seguendo l’esempio di regioni che, con il miglioramento della qualità della produzione vinicola, ha incrementato in maniera esponenziale il flusso turistico verso i propri territori. Bisogna essere non bevitori ma amanti del vino”, ha concluso Cotarella.

Perché il vino ha il potere di raccontare con il suo profumo, il suo colore, la sua consistenza, il suo gusto unico, il sapore di una terra, della sua storia e di tutti coloro che ci vivono e ci lavorano per trasferirlo ovunque nel mondo.

Ed al DiVino Etrusco, le aziende tarquiniesi sono sette: Azienda Agricola Anna Elisei, Azienda Agricola Massimo Tosoni, Casale Poggio Nebbia, Etruscaia, Muscari Tomajoli, Tenuta Sant’Isidoro, Terre Giorgini. Da Bolsena, dai territori del più grande lago vulcanico d’Europa, arrivano Terre di Semia e Villa Puri; da Vulci provengono Azienda Agricola Lotti, La Trusca e Vulci di Simoncini; per Cerveteri ci sono Azienda Agricola Lopes, Belardi, Onorati, Tenuta Tre Cancelli e Valle del Canneto; dall’antica Veio viene Terre di Veio.

Si esce dal Lazio per entrare in Toscana: da Chiusi Colle Santa Mustiola, Il Roglio e Nenci; Cortona è rappresentata da Baracchi, Fabrizio Dionisio, Fattoria Cantagallo e Tenuta Montecchiesi Dal Cero; per Arezzo ci sono Buccia Nera, Fattoria di Gratena e Tarazona; per Piombino sono presenti Podere Nannini, Sant’Agnese, Sangiusto e Torre di Baratti; poi Volterra con MonteRosola, Podere Il Mulinaccio e Podere Marcampo.

Per il “cuore verde dell’Italia”, l’Umbria, ci sono Perugia, con Goretti, e Orvieto, con Arcadia, Argillæ, Cantine Neri, Custodi, Decugnano dei Barbi, Palazzone e Tenuta Le Velette.

Fuori dal percorso classico dei vini della Dodecapoli etrusca, il banco di degustazione dell’azienda agricola tarquiniese Valle del Marta, che proporrà il pluripremiato brandy “Numa” oltre ad alcune grappe, e un assaggio dei vini dell’isola di Malta con uno stand della cantina Marsovin. Quest’ultima partecipazione si inserisce nelle iniziative di gemellaggio tra Tarquinia e Rabat.

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