Getta la mamma dalle scale e le occupa casa mentre è ricoverata

27 agosto 2023 | 16:01
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Getta la mamma dalle scale e le occupa casa mentre è ricoverata

L’uomo ha così punito la madre, “colpevole” di non avergli dato 50 euro. E, non contento, le ha anche occupato casa durante il ricovero, violando il divieto di avvicinamento imposto dal Giudice

Roma – Non gli andò proprio giù il fatto che la mamma non gli avesse dato 50 euro, a tal punto da gettarla dalle scale. Motivo per cui il Giudice dispose nei confronti dell’uomo, un 59enne, il divieto d’avvicinamento. Che però non è stato rispettato

Secondo quanto emerge infatti l’anziana signora, gravemente ferita, è stata costretta ad una lunga terapia riabilitativa, terminata solo in agosto, quando per lei è stato possibile tornare a casa. Ma, tentando di rientrare nella sua abitazione, si è subito accorta che il chiavistello della porta era stato cambiato e che il figlio 59enne aveva preso interamente possesso della casa. Conscia del pericolo, la donna ha subito avvisato i poliziotti di via G. M. Percoto, che si sono immediatamente portati presso l’abitazione incriminata, dove hanno tratto in arresto l’uomo per aver violato le prescrizioni inerenti la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
L’Autorità Giudiziaria ha quindi ordinato un aggravamento della misura, disponendo la misura della custodia cautelare in carcere.

Un analogo episodio di violenza è andato in scena anche a Torrevecchia, dove protagonista della vicenda è un 39enne.

Secondo quanto si apprende i genitori non riuscivano più a far fronte alle richieste di soldi che, giornalmente, gli venivano fatte dal figlio, da sempre disoccupato ed alle prese con varie dipendenze. L’epilogo alcuni giorni fa quando il 39enne ha chiesto 200 euro alla mamma; soldi che la donna in quel momento non era in grado di dargli. Questo ha scatenato l’ira dell’uomo che, nell’arco di 2 giorni, ha distrutto la sua camera e minacciato di morte i familiari. Inutili i primi tentativi di tenere il 39enne fuori dall’abitazione: in un caso è riuscito a entrare approfittando delle condizioni di salute del padre ed ha costretto la mamma a chiudersi in camera per sfuggire alle violenze. Ma è stato proprio durante l’ennesimo tentativo di rientrare in casa con la violenza che gli agenti del Distretto Aurelio e della Sezione Volanti sono intervenuti, trovandolo sul pianerottolo con le ferite alle mani che lui stesso si era procurato nel tentativo di forzare la porta.

L’uomo è stato condotto negli uffici di polizia; gli stessi uffici dove si sono recati i familiari per formalizzare una querela che racconta delle minacce, dei soprusi e delle estorsioni subite soprattutto negli ultimi 3 anni. Al termine degli accertamenti il 39enne è stato arrestato e posto a disposizione della Magistratura; la Procura di Roma ha poi chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, la convalida dell’operato della PG, contestando all’indagato i reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

Sempre nelle stesse ore, in zona Ostiense, gli agenti del commissariato Colombo hanno arrestato un 54enne romano per maltrattamenti in famiglia ai danni dell’anziana madre.
L’uomo, nei mesi precedenti, era già stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento poiché, durante uno scatto d’ira, aveva spinto dalle scale del pianerottolo la vittima che si era rifiutata di dargli 50 euro. Gravemente ferita, l’anziana signora era stata costretta ad una lunga terapia riabilitativa, terminata solo in agosto, quando per lei è stato possibile tornare a casa. Ma, tentando di rientrare nell’abitazione, si è subito accorta che il chiavistello della porta era stato cambiato e che il figlio aveva preso interamente possesso della casa. Conscia del pericolo, la donna ha subito avvisato i poliziotti di via G. M. Percoto, che si sono immediatamente portati presso l’abitazione incriminata, dove hanno tratto in arresto l’uomo per aver violato le prescrizioni inerenti la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
L’Autorità Giudiziaria ha quindi ordinato un aggravamento della misura, disponendo la misura della custodia cautelare in carcere.
Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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