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De Angelis getta la spugna: “Mi dimetto per senso di responsabilità”

29 agosto 2023 | 18:43
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De Angelis getta la spugna: “Mi dimetto per senso di responsabilità”

Le dimissioni dopo le polemiche sul post sulla strage di Bologna. De Angelis: “La mostruosa macchina del fango può stritolare chiunque e mi ha preso di mira mettendomi alla gogna rovistando nella mia vita”

Roma – Il responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, si è ufficialmente dimesso dal proprio incarico. De Angelis ha comunicato la propria irrevocabile decisione al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca con una lettera, dopo averla anticipata nel corso di un colloquio privato. Il presidente Rocca ha accettato le dimissioni di Marcello De Angelis con effetto immediato. Le sue dimissioni arrivano dopo la bufera scatenata dall’opposizione. De Angelis, infatti, era finito al centro delle polemiche per via di alcune sue dichiarazioni sulla strage di Bologna e frasi antisemite. Venerdì prossimo era previsto un consiglio regionale straordinario sulla vicenda.

“Prendo atto delle dimissioni di Marcello De Angelis dal ruolo di Capo della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio. Lo ringrazio per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato. Così come ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l’Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore. Testo, peraltro, già noto quando in passato aveva ricoperto ruoli come quello di parlamentare e direttore di testate. Posso testimoniare in prima persona l’evoluzione della personalità di De Angelis. Un percorso di maturazione, di autoconsapevolezza e di trasformazione interiore. Sicuramente tutto questo non può cancellare il suo passato, ma ha forgiato e continuerà a formare il suo presente e il suo futuro”, le parole del governatore, Francesco Rocca.

La lettera di dimissioni

“Egregio Presidente, dopo attenta riflessione, mi trovo nelle condizioni di dover fare una scelta di cui mi assumo tutta la responsabilità – scrive De Angelis nella lettera di dimissioni – Sono stato messo alla gogna per un post su Facebook in cui ho espresso perplessità su una vicenda giudiziaria sulla quale molti altri prima e meglio di me e in modo più autorevole, si erano pronunciati in maniera analoga. Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa”.

“Ho scatenato dure pressioni politiche contro l’Istituzione che oggi rappresenti e, pur nella consapevolezza che i tuoi avversari non hanno argomenti o la forza per importi le decisioni che auspicherebbero, la mia stessa coscienza è più forte e più legittimata di loro a chiedermi di fare un passo indietro. La mostruosa macchina del fango può stritolare chiunque e mi ha preso di mira mettendomi alla gogna rovistando nella mia vita. Ho pagato tragicamente per metà della mia esistenza colpe che non avevo, ma non posso affrancarmi dall’unica cosa di cui mi sento vergognosamente responsabile: aver composto in passato un testo di una canzone che considero un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa, molti dei quali sono oggi miei amici e amiche, colleghi, vicini di casa, persone che apprezzo, ammiro, a cui voglio bene e persino miei familiari. Non so se potrò mai perdonarmi per questa cosa e non mi aspetto che lo facciano altri.

Non posso consentire che le mie responsabilità passate possano macchiare o offuscare lo straordinario lavoro che tante persone migliori di me stanno compiendo per il bene comune. Ringrazio tutti i colleghi, molti appena conosciuti, che hanno voluto trasmettermi la loro vicinanza in questo difficilissimo momento – conclude – ma è con grande tristezza che ritengo non ci sia altra scelta per me che riprendere la mia strada lontano da questa Istituzione nella speranza di chiudere i conti con il passato e trovare il modo di riparare a qualunque mio precedente errore. Ti comunico, pertanto, le mie dimissioni con effetto immediato dall’incarico che mi hai voluto affidare, ringraziandoti della fiducia e sperando di aver dato al meglio il contributo professionale che ci si aspettava da me. Auguro alla Giunta, al Consiglio e a tutta la struttura di poter continuare il proprio lavoro con la dovuta serenità e col meritato riconoscimento”.

Il commento dell’opposizione

La nostra denuncia, la nostra battaglia, la voce dei familiari delle vittime, dell’Anpi, della comunità ebraica hanno pagato: Marcello De Angelis si è dimesso dal suo ruolo di responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio. È una vittoria importante, un risultato politico necessario. Per una nomina che aveva imbarazzato troppi in questi mesi, con un silenzio ininterrotto della presidente del consiglio Meloni durato 24 giorni. Ma oggi conta il risultato. Dedicato a chi combatte per la Costituzione antifascista e contro ogni revisionismo”, le parole della consigliera regionale del Lazio Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria nazionale del Partito Democratico.

Le dimissioni di De Angelis sono un atto dovuto. Ora si proceda al più presto con la calendarizzazione della proposta di legge per l’inserimento dei valori dell’Antifascismo e della Resistenza nello Statuto regionale affinché la Giunta Rocca sgomberi una volta per tutte il campo da qualunque possibile ambiguità in tal senso ai danni dell’immagine della Regione Lazio . Un atto formale per ribadire sul piano sostanziale i capisaldi delle nostre Istituzioni democratiche”, aggiunge la consigliera regionale Pd del Lazio Eleonora Mattia, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali e Statutari alla Pisana e proponente della legge per l’inserimento dei riferimenti ai valori dell’Antifascismo e della Resistenza nello statuto della Regione Lazio.

“Prendo atto delle dimissioni del responsabile della comunicazione della Regione Lazio De Angelis, un atto dovuto che andava fatto prima per evitare di gettare discredito sulla istituzione regionale. Mi auguro che chi esce dalla porta non rientri dalla finestra”, scrive su X il consigliere della Regione Lazio di Azione, Alessio D’Amato.

“Meglio tardi che mai. Le doverose dimissioni di De Angelis, benché tardive, sono una vittoria per tutti coloro che si sono mobilitati per chiedere l’allontanamento di un personaggio che si ispira ad ideali neofascisti, razzisti e antisemiti. Resta l’ambiguità delle parole di Rocca che parla delle ‘inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane’, ergendolo a martire di una campagna finalizzata a discreditarlo. La verità è che De Angelis non avrebbe mai dovuto ricoprire quell’incarico istituzionale e le sue dimissioni sono un atto dovuto. Purtroppo il negazionismo e il revisionismo storico sono una componente di buona parte del centrodestra che governa la nostra Regione e non è accettabile che certi rigurgiti inquinino le Istituzioni democratiche. Per questo ora ci aspettiamo che si prendano provvedimenti nei confronti del Presidente dell’Ente Parco Castelli Romani, Ivan Boccali, che ritiene che l’unica soluzione per i campi nomadi sia il napalm e che meno di un mese fa ha pubblicamente ha rivendicato il proprio orgoglio fascista”, si legge in una nota del gruppo M5S alla Regione Lazio (Foto – Facebook @Marcello De Angelis)

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