Roma. Infermiera uccisa a coltellate nell’androne del palazzo: fermato l’ex

5 settembre 2023 | 12:23
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Roma. Infermiera uccisa a coltellate nell’androne del palazzo: fermato l’ex

L’uomo, un 45enne di origini marocchine, è ora nel carcere di Regina Coeli

Roma – Svolta nel femminicidio a Trionfale. Gli inquirenti, al termine di un’indagine lampo, hanno fermato nella notte per la morte di Rossella Nappini, l’ex dell’infermiera uccisa ieri con diverse coltellate nell’androne di un palazzo, l’ex della vittima. L’uomo, classe 1978 di origini marocchine, secondo quanto ricostruito degli investigatori, in passato avrebbe avuto una relazione con la 52enne che negli scorsi mesi sarebbe stata anche vittima di stalker.

Il 45enne è stato fermato dai poliziotti della Squadra Mobile che indagano sulla vicenda coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma e si trova ora nel carcere di Regina Coeli. Durante tutta la notte, in Questura, sono stati ascoltati testimoni e alcuni sospettati. Poi il fermo dell’ex.

Sangue nell’androne del palazzo

Dai primi accertamenti sembra che la vittima sia stata accoltellata più volte all’addome. Il cadavere è stato rinvenuto ieri alle 17.00 in un lago di sangue nell’androne di palazzo di via Giuseppe Allievo. A scoprire il cadavere sarebbero stati due studenti. Sul posto, ieri, era giunta anche la pm di Roma Claudia Alberti, del gruppo di magistrati della Procura che si occupano delle violenze di genere. “Purtroppo questa volta non sono riuscita a salvarti. Una cosa è certa, starai vicino a papà come volevi. RIP sorellina mia”, ha scritto sul profilo Facebook Monica Nappini, sorella di Rossella.

“Ancora un femminicidio, l’ennesimo, a triste conferma di un fenomeno sempre più attuale e diffuso che impone non solo una riflessione seria e approfondita sulla violenza contro le donne ma anche una piena assunzione di responsabilità collettiva da parte della società nelle sue diverse declinazioni. Bisogna alzare il livello di attenzione, e bene fa l’assessore alla Sicurezza urbana e alla Polizia locale della Regione Lazio Luisa Regimenti a parlare di vera e propria emergenza. Quello che serve di sicuro è un intervento culturale, sociale e formativo a tutto tondo, che scavi nel profondo di un fenomeno a lungo sottovalutato e che, soprattutto, è terribilmente in crescita”, il commento della consigliera regionale di Fdi, Edy Palazzi.

“Un’altra donna uccisa, stavolta a Roma, dopo gli stupri di gruppo orrendi a Palermo e Caivano che hanno visto come protagonisti giovanissimi, conferma l’urgenza di agire in maniera strutturale per prevenire ogni forma di violenza di genere e che per farlo dobbiamo iniziare proprio dalle istituzioni in cui si formano le giovani generazioni. Vogliamo introdurre l’educazione di genere all’interno dell’attività didattica delle scuole sia all’interno dei programmi scolastici che con iniziative e progetti specifici perché è innanzitutto dal coinvolgimento di studenti, insegnanti e di tutta la comunità scolastica che deve partire la svolta culturale improntata al rispetto e alla dignità. Per questo ho depositato una proposta di legge in Consiglio regionale per promuovere l’educazione alla parità di genere e alla prevenzione delle discriminazioni e della violenza di genere nelle istituzioni scolastiche, universitarie e formative”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, membro della Commissione Pari Opportunità alla Pisana.

“Nel testo della proposta di legge, che prevede lo stanziamento di 300mila euro l’anno, sono individuati, tra le altre cose, istituzioni, enti (dalle forze dell’ordine specializzate all’Ufficio Scolastico Regionale al Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza), operatori scolastici coinvolti nella formazione e i soggetti (dai consultori famigliari ai centri antiviolenza, dalle associazioni di donne fino ad altri attori del terzo settore), che possono concorrere ad erogare la formazione attraverso la stipula di appositi protocolli con la Regione”, spiega Mattia.

“Auspico che questo testo possa diventare la base di confronto per un lavoro corale e trasversale anche con la maggioranza di governo Rocca, a partire da un consiglio regionale straordinario tematico. In tal senso mi auguro che l’assessora Regimenti, vista la sensibilità manifestata nell’individuazione di una serie di misure, faccia da facilitatrice, per la seduta del consiglio regionale straordinario quale laboratorio di idee e strumenti da mettere in campo”, conclude Mattia.

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