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Equità, inclusione e pragmatismo: il Kazakhstan rivoluziona l’economia

15 settembre 2023 | 17:30
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Equità, inclusione e pragmatismo: il Kazakhstan rivoluziona l’economia

Aumenta il salario minimo ma addio obiettivi “effimeri” a lungo termine, ogni obiettivo dovrà essere raggiunto in non più di tre anni. E tutto nel rispetto dell’ambiente

Astana – Il Kazakhstan continua l’opera di riforma e, dopo l’attuazione di quelle politiche, alcune delle quali ancora in corso (leggi qui), ora tocca all’economia. Un sistema delicato per un Paese che da sempre è crocevia tra Europa ed Asia, che vede ora un’opportunità di ripresa. Negli ultimi anni, infatti, il Kazakhstan ha guardato molto a Occidente, aprendosi sempre di più e “modificando” i suoi assi per assomigliare sempre più a uno Stato del Vecchio Continente.

In quest’ottica rientra la nuova riforma economica, che il presidente Kassym-Jomart Tokayev ha annunciato con un discorso alla Nazione pronunciato pochi giorni fa davanti ai rappresentanti della società civile riuniti nell’assemblea congiunta delle camere parlamentari.

Tokayev, soffermandosi principalmente sulle riforme economiche, ha auspicato “un nuovo corso economico per il Paese”. Ma, prima di guardare al futuro, il presidente ha snocciolato tutte le iniziative intraprese per migliorare l’economia della nazione, come, ad esempio, gli stipendi raddoppiati per gli insegnanti e i medici, l’investimento per la costruzione di nuove scuole e strutture sanitarie, o la nascita del “Fondo nazionale per l’infanzia”. A queso si aggiungono le riforme politiche attuate, come il passaggio da Repubblica Presidenziale a Repubblica Parlamentare, o i passi in avanti in tema di diritti umani.

Il nuovo corso economico del Kazakhstan

Ora è tempo di guarda avanti. Nel suo lungo discorso, Tokayev ha quindi delineato gli aspetti chiave del nuovo corso economico, che si sosterrà su tre principi: equità, inclusione e pragmatismo. Il nuovo paradigma per lo sviluppo economico del Kazakhstan, dunque, si baserà sull’uso efficace dei vantaggi competitivi e sullo sfruttamento del potenziale di tutti i principali fattori di produzione: lavoro, capitale, risorse e tecnologia. Ma la vera rivoluzione è che il Paese abbandonerà la pratica di fissare obiettivi “effimeri” a lungo termine: “La maggior parte dei compiti stabiliti in questo indirizzo deve essere attuata entro tre anni; per i compiti più complessi, saranno stabilite altre scadenze specifiche”.

Al Governo spetterà il compito più importante, ovvero quello di creare una solida struttura industriale per il Paese e garantire l’autosufficienza economica. Per questo si punterà sullo sviluppo accelerato del settore manifatturiero. Tuttavia, sottolinea il presidente, “il compito di diversificare l’economia sta diventando sempre più urgente. È necessario concentrarsi su settori quali la lavorazione profonda dei metalli, la chimica del petrolio, del gas e del carbone, l’ingegneria pesante, la conversione e l’arricchimento dell’uranio, la produzione di componenti automobilistici e di fertilizzanti”.

Non solo. Per il bene del Paese “è necessario semplificare e abbreviare il processo di approvvigionamento statale, garantire il principio della priorità della qualità sul prezzo e implementare la completa automazione delle procedure”. Il Governo si assume anche il compito di aumentare l’area di esplorazione geologica e geofisica dagli attuali 1,5 milioni ad almeno 2,2 milioni di chilometri quadrati entro il 2026.

Le banche

L’obiettivo principale delle riforme previste è una crescita economica stabile del 6-7% per raddoppiare il volume dell’economia nazionale a 450 miliardi di dollari entro il 2029. È necessario stabilire un coordinamento delle politiche finanziarie, fiscali e monetarie. Ma il problema principale che limita la crescita economica è la mancanza di investimenti. È necessario, quindi, risolvere il problema dell’insufficienza dei prestiti alle imprese e adottare misure per coinvolgere nel turnover economico gli asset congelati delle banche per un totale di 2.300 miliardi di tenge (circa 5 miliardi di dollari). Il Kazakhstan vuole aumentare la concorrenza e lo farà attirando nel Paese tre banche straniere affidabili con l’obiettivo di di garantire una crescita annuale dei prestiti al settore reale pari o superiore al 20%.

Imprese, tasse e salario minimo

Nei piani del presidente Tokayev c’è la modifica alla legislazione per incoraggiare il consolidamento delle piccole imprese. L’Agenzia per la protezione e lo sviluppo della concorrenza, insieme al Governo, dovrà quindi adottare misure per demonopolizzare i mercati chiave. I processi di privatizzazione e di IPO pubblica saranno accelerati in modo significativo con la privatizzazione di tutte le attività non essenziali che inizierà tra pochi mesi, nel 2024.

Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali si pensa a un limite del 20%. Ma bisogna prima digitalizzare completamente il controllo fiscale e ridurre del 30% i moduli di dichiarazione dei redditi. Saranno poi ridotte di almeno il 20% il numero totale di tipi tra tasse e imposte. E, mentre si accelererà l’introduzione della tassazione progressiva, il salario minimo aumenterà a 85.000 tenge (185 dollari) dal 1° gennaio 2024. Ciò avrà un impatto su 1,8 milioni di persone, tra cui 350.000 dipendenti del settore pubblico.

Trasporti e logistica

Nel nuovo piano economico del Paese asiatico, l’industria dei trasporti e della logistica dovrebbe diventare uno dei motori dello sviluppo. Tante le rotte commerciali che passano per il Kazakhstan e su alcuni di questi corridoi l’obiettivo è quadruplicare i volumi.

Sarà necessario, però, un piano olistico per lo sviluppo delle infrastrutture marittime, nel quale il porto di Kuryk dovrebbe avere un ruolo a parte. Dovrà diventare un vero e proprio cluster logistico, come Aktau. Il governo ha pensato anche di potenziare il corridoio internazionale Nord-Sud, che dà al Kazakhstan accesso ai porti del Golfo Persico, raddoppiando gradualmente la capacità della ferroviaria.

Non manca, poi, un ulteriore sguardo all’Europa: tant’è che il governo vuole anche rafforzare la sua posizione di hub di transito in Eurasia e diventare nel tempo una vera e propria potenza dei trasporti e della logistica. QUesto, tuttavia, dipende dalle relazioni costruttive e di buon vicinato del Kazakhstan con tutti i Paesi vicini, tra cui Russia, Cina e i vicini del Kazakhstan in Asia centrale e meridionale.

Un’economia green e digitale

Nel nuovo sviluppo economico si tiene anche conto dell’ambiente. La nuova economia, dunque, sarà sotto tutti i punti di vista una grande transizione ecologica verso l’energia pulita è inevitabile. Negli ultimi cinque anni, la quota di energia rinnovabile nella produzione totale è cresciuta fino a quasi il 5%. Entro il 2027, saranno aggiunti altri 1,4 gigawatt di capacità. E, mentre si punta a sviluppare sistemi di generazione di idrogeno, il governo attuale ritiene necessarie nuove soluzioni nel campo della creazione di capacità di bilanciamento e di sistemi di stoccaggio dell’energia. La transizione verso la neutralità delle emissioni di carbonio può essere accelerata dal commercio di carbonio. In quest’ottica il Centro finanziario internazionale di Astana dovrebbe diventare la principale piattaforma della regione per attrarre finanziamenti verdi. Il quesito sulla possibile costruzione di una centrale nucleare dovrebbe essere sottoposto a un referendum nazionale.

L’obiettivo è anche trasformare il Kazakhstan in un Paese digitalizzato: si conta quinti di aumentare l’esportazione di di questo tipo di servizi dai circa 500 milioni di dollari di quest’anno a un miliardo di dollari entro il 2026. Ciò sarà facilitato dall’apertura di joint venture con grandi aziende straniere. “Il Kazakhstan può diventare una piattaforma per la vendita di potenza di calcolo agli attori globali. È necessario creare condizioni attraenti, comprese le preferenze per attrarre investimenti nella costruzione di grandi centri dati e promuovere gli interessi del Kazakhstan nel campo dell’archiviazione e dell’elaborazione dei dati” sottolinea il presidente, aggiungendo che per per sostenere l’industria manifatturiera, “gli investitori stranieri e nazionali dovrebbero essere esentati dalle tasse e da altri pagamenti obbligatori per i primi tre anni. Lo Stato è tenuto a proteggere i produttori nazionali. Questo non è un segnale per chiudere l’economia al mondo esterno: deve rimanere aperta, ma tenendo conto degli interessi del commercio nazionale”.

Agricoltura ed energia

L’altro obiettivo strategico del Paese è diventare uno dei principali centri agricoli del continente eurasiatico. Dovrà quindi essere necessaria una transizione graduale dalla produzione primaria alla produzione di prodotti a più alto valore aggiunto. L’obiettivo è aumentare la quota dei prodotti trasformati nel settore agricolo al 70% entro tre anni. Ciò richiederà inevitabilmente una revisione della politica fiscale, che dovrebbe stimolare la trasformazione. È necessario però stimolare anche il consolidamento delle imprese agricole nazionali e attrarre attivamente le imprese transnazionali a condizioni reciprocamente vantaggiose.

Ma anche l’ulteriore gassificazione del Paese è importante. “È necessario accelerare la costruzione di nuovi impianti di trattamento del gas e il pieno coinvolgimento delle capacità di trattamento esistenti. È importante attrarre investimenti nell’esplorazione e nello sviluppo di nuovi giacimenti di gas. È necessario introdurre gradualmente requisiti normativi chiari per l’efficienza energetica e la conservazione delle risorse in generale. L’obiettivo è quello di ridurre gli indicatori chiave del consumo energetico e dell’intensità energetica di almeno il 15% entro il 2029”, rimarca il presidente annunciando che verrà ricreato il Servizio idrogeologico nazionale.

E sarà riformato anche l’intero sistema di gestione dell’acqua del Paese, comprese le aziende chiave. L’uso razionale delle risorse idriche, insieme ai settori dell’energia e dei trasporti, può diventare un altro elemento importante del nuovo modello di cooperazione regionale.

Industrie creative e Ministeri

Il Kazakhstan, infine, nell’ottica della riforma, deve “creare le condizioni per lo sviluppo su larga scala dell’economia creativa nel Paese, compresi gli strumenti legali per proteggere la proprietà intellettuale. I centri per l’industria creativa dovrebbero essere presenti in ogni centro regionale e in ogni grande città”, conclude Tokayev, rimarcando che “il governo sarà pienamente responsabile dell’attuazione della politica economica L’Amministrazione presidenziale concentrerà i propri sforzi sulle direzioni strategiche dello sviluppo socio-economico dello Stato, sulle questioni di politica interna ed estera, sulla difesa e sulla sicurezza, sulle politiche legali e del personale”.

Per questo verranno istituiti due nuovi ministeri: il Ministero delle Risorse idriche e dell’Irrigazione e il Ministero dei Trasporti. Infine, si incalza ogni cittadino del Kazakhstan a essere un Adal Azamat, ovvero un cittadino responsabile: “In particolare i giovani, dovrebbero incarnare le migliori qualità, poiché queste costituiscono i valori fondamentali della società. Tutti dovrebbero sforzarsi di essere patriottici, istruiti, laboriosi, disciplinati, responsabili, equi, parsimoniosi ed empatici. Questa è la profonda essenza del concetto di Adal Azamat, che affonda le sue radici negli insegnamenti di Abai sulla Persona perfetta. Le idee di Kazakhstan giusto e di Adal Azamat dovrebbero essere sempre considerate come valori fondamentali che stanno fianco a fianco. Se ogni individuo è un cittadino responsabile le cui azioni sono in linea con le sue parole, allora la giustizia prevarrà nel Paese”.