Papa Francesco: “Perdonare è condizione fondamentale per chi è cristiano”

17 settembre 2023 | 12:47
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Papa Francesco: “Perdonare è condizione fondamentale per chi è cristiano”

Il Pontefice all’Angelus: “Perdonare non è una buona azione. Fuori del perdono non c’è speranza; fuori del perdono non c’è pace. Il perdono è l’ossigeno che purifica l’aria inquinata dall’odio, è l’antidoto che risana i veleni del rancore”

Città del Vaticano – “Perdonare non è una buona azione che si può fare o meno: è una condizione fondamentale per chi è cristiano”. Affacciato su una piazza San Pietro gremita da 20mila fedeli, Papa Francesco sprona pellegrini e credenti a non restare inermi o a portare rancore ma, seguendo l’esempio di Gesù, a perdonare sempre. L’odierna pagina del Vangelo, infatti, narra della celebre risposta che Cristo dà a Pietro che gli domanda “Quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?”. La risposta la conosciamo tutti: “Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”.

Gli dice, spiega il Papa, “che quando si perdona non si calcola, che è bene perdonare tutto e sempre! Proprio come fa Dio con noi, e come è chiamato a fare chi amministra il perdono di Dio: perdonare sempre”. “Io lo dico sempre ai sacerdoti, perdonare sempre”, aggiunge a braccio Francesco.

Il messaggio è chiaro: Dio perdona in modo incalcolabile, eccedendo ogni misura. Lui è così, agisce per amore e per gratuità. Noi non possiamo ripagarlo ma, quando perdoniamo il fratello o la sorella, lo imitiamo. Perdonare non è dunque una buona azione che si può fare o meno: è una condizione fondamentale per chi è cristiano.

Il motivo è facile da comprendere: “Ognuno di noi – sottolinea il Pontefice – è un ‘perdonato’ o una ‘perdonata’: Dio ha dato la vita per noi e in nessun modo potremo compensare la sua misericordia, che Egli non ritira mai dal cuore”. Perdonando, fa notare il Papa, “gli possiamo dare testimonianza, seminando vita nuova attorno a noi”. E ammonisce: “Fuori del perdono, infatti, non c’è speranza; fuori del perdono non c’è pace. Il perdono è l’ossigeno che purifica l’aria inquinata dall’odio, è l’antidoto che risana i veleni del rancore, è la via per disinnescare la rabbia e guarire tante malattie del cuore che contaminano la società”.

Il Santo Padre invita quindi tutti a domandarsi: “Io credo di aver ricevuto da Dio il dono di un perdono immenso? Avverto la gioia di sapere che Lui è sempre pronto a perdonarmi quando cado, anche quando gli altri non lo fanno, anche quando nemmeno io riesco a perdonare me stesso? E poi: so perdonare a mia volta chi mi ha fatto del male? A questo proposito, vorrei proporvi un piccolo esercizio: proviamo, adesso, ciascuno di noi, a pensare a una persona che ci ha ferito, e chiediamo al Signore la forza di perdonarla. E perdoniamola per amore del Signore: ci farà bene, ci restituirà la pace nel cuore”.

Dopo la benedizione, Papa Bergoglio ricorda l’imminente partenza per la Francia. Venerdì prossimo, infatti, sarà a Marsiglia per partecipare alla conclusione dei Rencontres Méditerranéennes, “una bella iniziativa che si snoda in importanti città del Mediterraneo, riunendo responsabili ecclesiali e civili per promuovere percorsi di pace, di collaborazione e di integrazione attorno al mare nostrum, con un’attenzione speciale al fenomeno migratorio”.

“Esso – tuona il Pontefice – rappresenta una sfida non facile, come vediamo anche dalle cronache di questi giorni, ma che va affrontata insieme, in quanto essenziale per il futuro di tutti, che sarà prospero solo se costruito sulla fraternità, mettendo al primo posto la dignità umana, le persone concrete, soprattutto le più bisognose. Mentre vi chiedo di accompagnare questo viaggio con la preghiera, vorrei ringraziare le autorità civili e religiose, e quanti stanno lavorando per preparare l’incontro a Marsiglia, città ricca di popoli, chiamata a essere porto di speranza. Già da ora saluto tutti gli abitanti, nell’attesa di incontrare tanti cari fratelli e sorelle”. E, prima di congedarsi, il suo pensiero va nuovamente ai confini dell’Europa: “Continuiamo a pregare per il martoriato popolo ucraino e per la pace in ogni terra insanguinata dalla guerra”.

Quindi, l’immancabile saluto: “A tutti auguro una buona domenica e, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.

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