L'intervista

Capodoglio morto a Ostia, parla il biologo marino: le possibili cause

23 settembre 2023 | 17:26
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Capodoglio morto a Ostia, parla il biologo marino: le possibili cause
Capodoglio morto a Ostia, parla il biologo marino: le possibili cause
Capodoglio morto a Ostia, parla il biologo marino: le possibili cause
Capodoglio morto a Ostia, parla il biologo marino: le possibili cause
Capodoglio morto a Ostia, parla il biologo marino: le possibili cause

L’intervista al biologo marino Filippo Fratini che ha seguito personalmente la rimozione dei resti del cetaceo trovato morto tra la scogliera semisommersa

Ostia – Mercoledì mattina è stato rinvenuto un capodoglio morto (leggi qui), incastrato tra la scogliera semi sommersa di Ostia ponente, la corrente marina lo ha pian piano spostato e l’aumento del moto ondoso ha fatto sì che oggi i resti siano arrivati sulla battigia. Stamane quanto ormai restava del capodoglio è giunto a riva per essere finalmente rimosso

Ci sono voluti una ruspa e un braccio meccanico per recuperare i resti del cetaceo e posizionarli all’interno di un mezzo pesante per essere poi condotti allo smaltimento. L’area del lungomare, antistante piazza Gasparri, è stata transennata per permettere le difficili operazioni in sicurezza, l’odore nauseabondo ha fatto sì che pochi curiosi siano rimasti fermi a vedere quanto accadeva.

Il biologo marino Filippo Fratini, che ha seguito personalmente quanto è accaduto, ha concesso a ilfaroonline.it una breve intervista di approfondimento.

Come ha saputo del ritrovamento del capodoglio?

La mattina del 20 settembre un membro di MAREVIVO, Massimiliano Falleri, mi ha segnalato la presenza del cetaceo e come mi è stato possibile ho raggiunto il sito. Il capodoglio era già in stato di decomposizione, incastrato sulla scogliera semi sommersa nel tratto di lungomare Duca degli Abruzzi, mentre alcune sue parti interne erano sul bagnasciuga, tra cui i dischi intervertebrali, come si può chiaramente evincere dalle foto, vista la particolare forma circolare.

Ci può fornire una breve descrizione della specie?

Il capodoglio è il più grande predatore della terra, fa parte degli Odontoceti, cetacei con i denti, che differiscono dai Misticeti, le classiche balene con i fanoni. Il nome scientifico è PHISETER Macrocephalus, che vuol dire “sfiatatoio da grande testa”; si caratterizza non solo per queste particolari peculiarità fisiche, ma anche per le sue grandi capacità di apnea, anche fino a due ore, e per l’attitudine ad arrivare a grandi profondità, anche fino a 2000 metri.

Si può pensare, quindi, che venga da molto lontano?

Non necessariamente molto lontano, anche se da noi può essere solo di passaggio, sicuramente non frequenta le nostre coste né per cacciare né per riprodursi perché ha bisogno di profondità e la nostra costa, con la foce del Tevere, non rispetta queste caratteristiche. Vive dove ci sono profondi canyon sottomarini, dove si ciba soprattutto di calamari, come nel santuario dei cetacei di Genova, ma avvistamenti ce ne sono stati anche tra Ventotene e Ischia.

Ha ipotesi relativamente al decesso?

L’avanzato stato di decomposizione non ci consente di fare ipotesi precise, sicuramente possiamo pensare a quei pericoli che minacciano queste specie, spesso sono vittime di collisioni con le grandi navi, di ingestione di rifiuti soprattutto plastica, oppure restano intrappolate nelle reti fantasma o perdono l’orientamento a causa dell’inquinamento acustico. Sarà l’Istituto Zooprofilattico che si occuperà di analizzare i campioni.

(Le foto pubblicate del capodoglio sono state gentilmente concesse dal biologo marino Filippo Fratini)

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