Il Fatto

Infernetto: acciuffata la banda di ladri di ville grazie a un poliziotto fuori servizio

3 ottobre 2023 | 12:08
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Infernetto: acciuffata la banda di ladri di ville grazie a un poliziotto fuori servizio
Infernetto: acciuffata la banda di ladri di ville grazie a un poliziotto fuori servizio
Infernetto: acciuffata la banda di ladri di ville grazie a un poliziotto fuori servizio
Infernetto: acciuffata la banda di ladri di ville grazie a un poliziotto fuori servizio

Cinque persone fermate dagli agenti del X Distretto Lido: in casa trovati oro, orologi, borse scarpe e maglie griffate, una pistola finta, una lancia razzi e un Jammer

Ostia – Brillante operazione della Polizia di Stato, che nelle ultime ore, dopo un primo arresto in flagrante, continuando le indagini, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto altre 5 persone, bloccando e assicurando alla giustizia una banda di ladri che svaligiava le ville all’Infernetto.

L’operazione è iniziata con l’arresto di un 21enne cubano, da parte di un poliziotto del X Distretto Lido, perché gravemente indiziato, in concorso con altre persone, di tentato furto in abitazione. L’agente, in quel momento “fuori servizio”, si è accorto di uno strano movimento in una villa all’Infernetto e di un’auto con il motore acceso con un uomo al volante, che attendeva poco distante.

Il poliziotto, oltre ad allertare la sala operativa per avere l’ausilio di una pattuglia, seppur con difficoltà, è riuscito a bloccare l’uomo che era alla guida dell’auto. All’interno della macchina, in uno zaino che l’odierno indagato aveva gettato sui sedili posteriori appena si era accorto del poliziotto, è stato trovato un apparecchio disturbatore di frequenze jammer a 27 antenne. Presso la villa di fronte alla quale è stato fermato il 21enne effettivamente c’era stato un tentativo di furto.

Il jammer e l’auto sono stati sequestrati ed il ragazzo cubano è stato arrestato. Il GIP ha poi convalidato l’operato della PG applicando all’indagato la misura dell’obbligo di presentazione negli uffici di polizia. Lo stesso poliziotto, il giorno seguente, ha visto in un negozio un ragazzo cileno di 22 anni somigliante ad una delle persone che aveva visto intorno alla villa ed ha iniziato a seguirlo discretamente. Il giovane è entrato ed uscito con l’auto da un comprensorio e proprio su questa via è stato bloccato dagli investigatori del X Distretto che, chiamati dal collega, erano giunti sul posto. Inutile il tentativo dello stesso di disfarsi di un sacchetto con all’interno dei monili in oro.

I poliziotti hanno poi deciso di effettuare una perquisizione nell’abitazione del fermato; quando sono arrivati nel comprensorio, da uno dei mini appartamenti, è uscito il 21enne cubano precedentemente arrestato che ha iniziato a strillare per ostacolare il controllo. Gli agenti sono riusciti comunque ad accedere nell’appartamento dove erano presenti 4 cileni di 59, 33,28 e 27 anni che, nel tentativo di fuggire, sono corsi nell’unica camera; in particolare il 33enne ha cercato di raggiungere una pistola calibro 22, catalogata come arma comune da sparo e generalmente usata come lanciarazzi, nascosta sotto al letto, ma è stato raggiunto e bloccato da uno degli agenti prima di afferrare l’arma.

Oltre alla pistola appena descritta, all’interno dell’appartamento è stata trovata una replica – priva del tappo rosso – di una pistola calibro 9 mm e numerosi oggetti di valore quali orologi, bracciali, anelli, penne, occhiali, profumi, verosimilmente tutto materiale oggetto di precedenti furti ed alcuni attrezzi che potrebbero essere usati per scassinare porte e serrature.

Al termine degli accertamenti i 5 cileni sono stati sottoposti al fermo di indiziato di delitto perché gravemente indiziati di aver violato la legge sulla circolazione delle armi e del reato di ricettazione ed accompagnati in carcere a disposizione della Magistratura. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma ha accolto la richiesta della Procura e, oltre a convalidare l’operato della PG per 4 soggetti, ha disposto per loro la misura della custodia cautelare in carcere. La posizione dell’33 enne, invece, è ancora al vaglio dell’Aurotià Giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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