L’acqua fa sempre più paura: Roma è la città più colpita da allagamenti, esondazioni e siccità

4 ottobre 2023 | 16:43
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L’acqua fa sempre più paura: Roma è la città più colpita da allagamenti, esondazioni e siccità

Legambiente spiega come, dal 2010, il 67% degli eventi climatici estremi ha visto come protagonista l’acqua: nella Capitale è a rischio alluvioni il 9,1% del territorio

Roma – Dal V Forum Acqua di Legambiente arriva il messaggio che la risorsa idrica sia sempre più al centro della crisi climatica, e lo dimostra il fatto che il 67% degli eventi meteorologici estremi e che hanno causato danni, hanno visto come protagonista l’acqua, tra allagamenti, esondazioni, grandinate e siccità prolungata.

Calcolando tutti gli eventi estremi dal 2010 a oggi, la città in Italia più colpita in assoluto è Roma con 65 eventi. Secondo i dati Ispra Idrogeo inoltre, nella Capitale è a rischio alluvioni il 9,1% del territorio, abitato da 96.586 persone tra 11.388 edifici, 9.650 imprese e 177 beni culturali. I quartieri più a rischio sono: a sud-ovest Ostia, Acilia, Casal Palocco, Infernetto, Eur Torrino, Tor di Valle; a est Tiburtina e Prenestina; a nord Settebagni, Labaro, Salaria e Tiberina, centrali Villaggio Olimpico, Corso Francia, Via Guido Reni.

“Roma è la città più colpita da eventi estremi legati all’acqua, ed è quindi da qui che bisognerebbe rispondere con più forza, con politiche di mitigazione delle conseguenze, con la messa in sicurezza di un’enorme porzione di territorio e con progetti di rinaturalizzazione e deimpermeabilizazione del suolo” – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Anche nella Capitale, quindi, bisogna affrontare la crisi climatica mettendo assolutamente al centro le politiche di gestione corretta e salvaguardia della risorsa idrica: per evitare gli sprechi e ottimizzare i consumi così da prepararci a siccità che sono sempre più lunghe e più frequenti; per realizzare le opere di mitigazione degli impatti climatici estremi e quelle per affrontare il dissesto idrogeologico; per garantire la qualità della principale delle risorse, sempre più preziose, affrontando maladepurazione e abusivismo fognario; per fermare il consumo di suolo così come scellerate proposte normative regionali, con le quali si vorrebbero rendere abitabili garage e scantinati invece di puntare a fermare il consumo di suolo e avviare grandi pratiche di deimpermeabilizzazione e rinaturalizzazione dei territori”.

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