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Bruxelles. Spari al grido di “Allah Akbar”: l’Europa ripiomba nell’incubo terrorismo

16 ottobre 2023 | 21:33
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Bruxelles. Spari al grido di “Allah Akbar”: l’Europa ripiomba nell’incubo terrorismo

Colpi di arma da fuoco sparati non lontano da Place Sainctelette, due i morti. In un video l’attentatore rivendica l’appartenenza all’Isis: “Vendico i fratelli musulmani”. Killer in fuga

Bruxelles – Attentato in Belgio, e l’Europa ripiomba nell’incubo terrorismo. Mentre infuria il conflitto tra Israele e Palestina, due persone sono morte stasera a Bruxelles in seguito a colpi di arma da fuoco sparati non lontano da Place Sainctelette, nel centro della città. L’attentatore, spiegano i media locali, è già noto ai servizi segreti per la sua radicalizzazione e avrebbe gridato ‘Allah Akbar’ durante l’attacco. In un video successivo alla sparatoria ha poi rivendicato l’appartenenza allo Stato Islamico.

Almeno un ferito nell’attentato: si tratta di un autista di taxi ormai considerato dalla procura federale belga fuori pericolo. Le due vittime – due cittadini svedesi – indossavano la maglia della Svezia al momento dell’attacco. In città infatti si gioca Balgio-Svezia, partita prima sospesa poi del tutto annullata proprio per motivi di sicurezza. Ai tifosi è stato chiesto di restare dentro lo stadio.

Nel video pubblicato dopo l’attentato il killer, ancora in fuga, aveva annunciato la volontà di dirigersi verso lo stadio dove si stava disputando il match di Euro 2024 – poi interrotto – tra Belgio e Svezia, riferiscono i media locali. A causa dell’attacco, lo stadio King Baudouin è stato quindi evacuato e i tifosi svedesi sono stati scortati all’esterno in sicurezza dalla polizia. “Vicino” allo stadio sono intanto state ritrovate delle armi, ma al momento non è possibile stabilire un collegamento con la sparatoria. La procura federale ha parlato in una conferenza stampa di attacco con una “potenziale motivazione terroristica” mentre il portavoce della procura, Eric Van Der Sypt, ha poi affermato che l’attentatore ha agito da solo.

Perquisizioni intanto nella notte nel quartiere di Schaerbeek, dove sarebbe residente il terrorista: secondo la RTBF, nel quartiere è stata effettuata un’imponente operazione di polizia.

A Bruxelles allerta di livello 4

Dopo l’attacco, i servizi di polizia si sono mobilitati per garantire la sicurezza “dentro e intorno alla nostra capitale in collaborazione con il Ministro degli Interni”, ha comunicato su X il sindaco di Bruxelles Philippe Close.

Il primo ministro belga Alexander de Croo, il ministro dell’Interno e il ministro della Giustizia si sono quindi recati al Centro nazionale di crisi per monitorare la situazione. L’allerta in città è salita a livello 4. Il centro di crisi nazionale esorta a “una vigilanza accresciuta e a evitare gli spostamenti inutili”. Rafforzati quindi i controlli alla frontiere fra Francia e Belgio, ha reso noto il ministero dell’Interno di Parigi, secondo quanto scrive Le Figaro. Anche i Paesi Bassi hanno poi annunciato un rafforzamento dei controlli alle frontiere.

Martedì le scuole e gli asili nido delle istituzioni europee rimarranno chiusi. Il personale continuerà ad operare in telelavoro. Ai funzionari pubblici fiamminghi è stato chiesto di rinviare i viaggi non essenziali a Bruxelles fino a nuovo avviso da parte del ministro degli Interni Bart Somers. Il ministro ha dichiarato su X che “il gruppo di gestione della crisi del governo fiammingo sconsiglia tutti i viaggi non essenziali a Bruxelles. Gli incontri saranno spostati in uffici situati fuori Bruxelles o si terranno online. Fino a nuovo avviso, chiediamo a tutti i dipendenti pubblici fiamminghi di rispettare la richiesta”.

Il primo ministro de Croo ha intanto espresso le sue “più sentite condoglianze ai cari delle vittime del vile attentato di Bruxelles”. De Croo ha quindi invitato gli abitanti a vigilare dopo l’attentato avvenuto nella capitale: “Stiamo monitorando l’evoluzione della situazione e chiediamo ai cittadini di Bruxelles di essere vigili”, ha scritto su X.

Le ricostruzioni: gli spari con un kalashnikov, la fuga in scooter

Secondo le prime ricostruzioni, gli spari sono stati uditi intorno alle 19,15 nei pressi di Place Sainctelette, Boulevard d’Ypres e Boulevard du Ninième de ligne. Sul posto sono arrivati i servizi di emergenza.

Nelle immagini scattate da un residente della zona, si vede un uomo con una giacca arancione fluorescente, un casco bianco e un’arma in mano, salire su uno scooter e fuggire. Presumibilmente in precedenza aveva sparato a qualcuno in un atrio prima di sparare ad altre due persone in un taxi.

Secondo quanto riferisce il sito belga Sudinfo, “l’uomo avrebbe gridato “Allah akbar” e avrebbe sparato in tutte le direzioni mentre scendeva dallo scooter con un’arma tipo kalashnikov. Indossava un gilet arancione fluorescente”.

In video attentatore rivendica appartenenza a Isis

In un video diffuso in rete, l’autore della sparatoria rivendica la sua appartenenza allo Stato islamico e si vanta di aver ucciso dei non credenti. Nel suo discorso, in arabo e molto violento, il terrorista dice di aver sparato a due persone per “vendicare i musulmani” e che “viviamo e moriamo per la nostra religione”, riferisce il sito belga Sudinfo.

All’inizio della giornata, l’uomo aveva scritto un messaggio sul bambino musulmano accoltellato domenica a Chicago, spiegando che se fosse stato cristiano, “lo avremmo chiamato terrorismo e non un crimine brutale”. In un post su Facebook, inoltre, l’uomo in precedenza aveva fatto riferimento alla guerra tra Hamas e Israele a Gaza. “Ieri l’America con aerei e missili, oggi la Gran Bretagna con tutte le sue forze a sostegno degli ebrei”, si legge in uno dei post sul suo account, accessibile fino alle 21.25 e poi chiuso.

Il killer sarebbe un tunisino nato il 1 settembre del 1978, riferisce la Libre Belgique, secondo cui l’uomo ha chiesto asilo politico nel 2019. Secondo altri media locali, l’attentatore soggiorna illegalmente a Bruxelles. Il killer, secondo la Rtfb, era inoltre noto alla giustizia tunisina per atti di terrorismo.

Possibile legame con roghi Corano in Svezia

L’attentato di Bruxelles potrebbe essere legato ai roghi del Corano avvenuti nei mesi scorsi davanti alle moschee o alle ambasciate straniere a Stoccolma. Nella serie di video postati sui social l’attentatore, tuttavia, non ne fa cenno.

“Colpito il cuore dell’Europa”

“Il cuore dell’Europa è colpito dalla violenza. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime dell’attentato mortale nel centro di Bruxelles. Il mio sostegno alle autorità belghe e ai servizi di sicurezza che monitorano la situazione”. Lo dice il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, via social.

“Stasera il mio pensiero va alle famiglie delle due vittime dello spregevole attentato di Bruxelles. Esprimo il mio sincero sostegno alla polizia belga, perché catturi rapidamente il sospettato. Insieme, restiamo uniti contro il terrorismo”, dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, via social.

“Angoscia per le notizie che arrivano da Bruxelles. Il terrore nel cuore dell’Europa. Condoglianze alle famiglie delle persone colpite e al Belgio”. Lo scrive su X il commissario europeo, Paolo Gentiloni.

“Da Bruxelles immagini di violenza e terrore. Seguo con preoccupazione gli sviluppi di quanto accaduto. Un commosso pensiero alle famiglie delle vittime. Siamo al fianco del Belgio e vicini a tutti coloro che sono stati colpiti da questo vile e sanguinario gesto”. Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue intanto con preoccupazione le notizie “sull’attentato compiuto a Bruxelles, nel cuore dell’Europa. L’Italia condanna con decisione ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, ed esprime il più profondo cordoglio per le vittime e per le loro famiglie”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi (fonte Adnkrons).