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Perse l’occhio dopo una rissa all’Eur. Aggressori arrestati dopo quasi un anno

19 ottobre 2023 | 15:39
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Perse l’occhio dopo una rissa all’Eur. Aggressori arrestati dopo quasi un anno

Uno degli arrestati è minorenne, che avrebbe colpito la vittima con una bottiglia di vetro

Roma – Avrebbero aggredito brutalmente 2 giovani nei pressi di un fast food per “futili motivi”. Ora, dopo quasi un anno, i presunti violenti sono stati arrestati dalla Polizia di Stato. Protagonisti della vicenda sono 2 giovani, tra cui un minorenne, che invece di divertirsi avrebbero ben pensato di trasformare l’Eur in un far west a suon di calci, pugni e bottigliate.

A quanto si apprende, il grave fatto sarebbe avvenuto il 15 gennaio: le vittime, 2 ragazzi poco più che ventenni, insieme ad un amico, sono state aggredite da un gruppo di ragazzi con i quali, per futili motivi, avevano discusso poco prima. Uno degli aggressori avrebbe spaccato una bottiglia e con il coccio avrebbe colpito svariate volte al volto la più giovane delle vittime. Proprio a seguito di ciò il ragazzo ha poi perso la vista all’occhio destro; l’altra vittima è stata invece percossa con calci e pugni.

Le indagini, fin da subito condotte dagli investigatori del IX Distretto Esposizione, si sono rivelate molto complesse. I poliziotti, coordinati dai PM della Procura ordinaria a da quelli della Procura specializzata per i minorenni, in maniera certosina hanno effettuato una serie di accertamenti tecnici e proprio incrociando i vari risultati sono giunti all’individuazione di una serie di sospettati. Così facendo sono emersi ulteriori riscontri investigativi che hanno consentito di identificare, anche tramite le immagini di videosorveglianza, 2 giovani, uno dei quali minorenne all’epoca dell’aggressione. Secondo la ricostruzione degli inquirenti sarebbe stato proprio il minorenne a sferrare i colpi con il coccio di bottiglia.

Le due Procure, con gli elementi acquisiti, hanno chiesto ed ottenuto dai competenti Giudici per le indagini preliminari l’emissione delle misure cautelari; per il minore è stato disposto inizialmente il collocamento presso l’IPM, poi, la Magistratura specializzata ha deciso per il collocamento in una comunità; mentre a carico del maggiorenne è stata applicata la misura degli arresti domiciliari. In entrambe le ordinanze il reato contestato è il tentato omicidio in concorso. Resta invece indagato un terzo ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti, individuato nell’ambito della stessa indagine.
Sono stati gli stessi poliziotti del Distretto Esposizione ad eseguire le due misure. (Foto: questura.poliziadistato.it)

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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