IL FATTO

Digitalizzazione e sostenibilità: così il porto di Civitavecchia guarda al futuro

20 ottobre 2023 | 15:41
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Digitalizzazione e sostenibilità: così il porto di Civitavecchia guarda al futuro

Firmato il protocollo d’intesa tra la Guardia Costiera e Federagenti: dal 2025 i porti europei saranno rivoluzionati

Civitavecchia – A Taranto, nell’ambito dell’assemblea pubblica di Federagenti sul tema “Porto Italia nel mondo che cambia”, è stato firmato il protocollo d’intesa tra il Comando Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e Federagenti, finalizzato a rafforzare la collaborazione per lo sviluppo della National Maritime Single Window, l’interfaccia unica marittima nazionale, già pienamente operativa, che confluirà nel sistema European Maritime Single Window environment.

Un progetto quest’ultimo che ha l’obiettivo di far parlare nella stessa lingua digitale le navi che approderanno, a partire da agosto 2025, in tutti i porti europei, tagliando i tempi e i costi di sosta e partenza a vantaggio della velocità delle procedure e della sostenibilità ambientale. Un’interfaccia unica marittima europea, istituita con Regolamento 2019/1239, che ha disegnato un percorso che porterà le navi a dialogare con un interlocutore unico (per l’Italia la Guardia Costiera) e che vede il nostro Paese in prima fila nel raggiungimento di questo obiettivo.

L’Italia, infatti, con decreto interministeriale pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 7 ottobre, affida al Comando generale delle Capitanerie di Porto, Autorità Nazionale Competente, il ruolo di coordinamento delle azioni volte all’attuazione del progetto che si svilupperà in una dimensione europea.

In questo contesto Federagenti collaborerà su vari fronti, raccogliendo e valorizzando i suggerimenti provenienti dall’utenza di riferimento con lo scopo di rendere il sistema coerente con l’obiettivo del miglioramento della sua efficienza, della riduzione degli oneri amministrativi, dell’armonizzazione e dell’interoperabilità dei sistemi, collaborando inoltre nelle sessioni di test e nell’attività di indottrinamento.

L’accordo è stato sottoscritto dal Comandante Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, e dal Presidente Federagenti, Ing. Alessandro Santi.

“Il Protocollo che firmiamo oggi – ha dichiarato l’Ammiraglio Carlone – rappresenta un passo significativo nello sviluppo del progetto National Maritime Single Window affidato alla Guardia Costiera italiana, a testimonianza dell’attenzione che il cluster marittimo nazionale rivolge a temi divenuti ormai imprescindibili per la sicurezza produttiva del settore”. Un impegno condiviso per la crescita della Blue Economy, ha sottolineato nel suo discorso l’Ammiraglio, che punta a sviluppare un sistema portuale italiano nel segno dell’efficienza, della competitività nonché della semplificazione e della transizione digitale.

Anche il comando regionale di Civitavecchia, sul quale insistono n.6 porti in cui è già attivo il National Maritime Single Window, concorrerà a pieno all’implementazione del sistema fornendo i know out necessari alla realizzazione del progetto europeo EMSWe, operativo dal 2025.

European Maritime Single Window environment: cos’è

La politica europea dei trasporti in chiave Blue Economy, innovazione e digitalizzazione, negli ultimi anni ha indirizzato la sua azione legislativa verso la semplificazione delle modalità di trattazione dei procedimenti amministrativi connessi all’arrivo, sosta e partenza delle navi nei e dai porti dell’Unione con enormi vantaggi: da un lato le opportunità offerte dallo sviluppo dell’Information Technology, dall’altro i benefici correlati alla semplificazione tra riduzione degli oneri a carico delle compagnie di navigazione, il risparmio di tempo e costi per le amministrazioni impegnate in attività di regolamentazione e il controllo del traffico marittimo.

Con il Regolamento 2019/1239 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, che istituisce la European Maritime Single Window environment – EMSWe, si arriverà ad un sistema di interfaccia unica marittima europea che alla sua base ha il principio di una tantum: le informazioni correlate agli obblighi di dichiarazione delle navi sono richieste ai dichiaranti solo una volta. Pertanto, le navi parleranno lo stesso linguaggio digitale con tutte le singole NMSW (National Maritime Single Window) europee. La sua attuazione, consentirà, inoltre, una diminuzione dei tempi di sosta delle navi in porto a beneficio della sostenibilità ambientale in termini di riduzione delle emissioni in atmosfera.
Tutto ha origine con il sistema telematico PMIS (Port Management Information System) sviluppato dalla Guardia Costiera italiana – in qualità di ANC (Autorità Nazionale Competente), grazie al quale i dati marittimi comunicati dalle navi approdate nei porti nazionali si scambiano in maniera digitale a livello nazionale attraverso l’accessibilità delle altre autorità competenti (Dogane, Ministero dell’Interno, Ministero della Salute, Autorità di sistema portuale, ISTAT etc.). Il PMIS è, cioè, un’interfaccia unica marittima nazionale che gestisce la parte amministrativa delle formalità che le navi sono obbligate a comunicare ed è operativo in 38 porti.

La Guardia Costiera ha di recente collaudato una nuova versione del PMIS, denominata NMSW-PMIS (National Maritime Single Window) attivata in ulteriori 74 porti.
Il progetto nazionale (National Maritime Single Window) già pienamente operativo in Italia, si svilupperà a partire dal 2025 anche in una dimensione europea (European Maritime Single Window environment) e vedrà, anche in tale contesto internazionale, la Guardia Costiera Italiana quale Autorità Nazionale Competente.

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