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Pomezia, il Tpl “dimentica” gli studenti: scontro Comune-Città Metropolitana

27 ottobre 2023 | 18:44
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Pomezia, il Tpl “dimentica” gli studenti: scontro Comune-Città Metropolitana

Mentre si decide di chi sia la colpa, i ragazzi fanno lezione sotto la pioggia

Pomezia – A cosa stiamo assistendo a Pomezia? Probabilmente ad una storia vecchia; mettiamo il sovraffollamento delle aule – sì, perché qui vanno a scuola anche i ragazzi di Ardea che sembra non dover meritare una scuola -, mettiamo il tentativo vano di risoluzione spostando sette classi dei licei Pascal e Picasso nel complesso Selva dei Pini, mettiamo che le navette per aiutare gli studenti e le famiglie nei trasporti prima c’erano ed ora non più, mettiamo quel classico scarica barile all’italiana, e otterremo per forza di cose più di qualche protesta.

L’antefatto

Non era stata morbida, la Felici, nello stabilire di chi fosse la colpa: “Nonostante il problema sia conosciuto da tempo, visto che la carenza di aule si presenta ormai da diversi anni, Città Metropolitana non ha mai trovato una soluzione definitiva. In passato l’ex Provincia si era fatta carico del costo del bus navetta per raggiungere il complesso Selva dei Pini. Ma improvvisamente da quest’anno ha deciso di non pagare il servizio, togliendolo non solo agli studenti di Pomezia, ma anche a quelli di Ardea, Comune già penalizzato dalla mancanza di scuole”.  E la dose viene rincarata: “Ma Città Metropolitana si esime dall’assumersi la responsabilità di un servizio che ha il dovere morale di fornire ai cittadini. Non è qualcosa di cui andare fieri, purtroppo, che nel nostro Paese episodi di ‘rimbalzi di competenze’ siano all’ordine del giorno e che chi ne deve pagare le conseguenze poi siano i cittadini”.

La replica di Città Metropolitana

Non si è dovuto attendere tanto per leggere, in un comunicato pieno di indignazione, la risposta di Città Metropolitana, che in una nota a firma di Pierluigi Sanna, vicesindaco della Città metropolitana di Roma, e di Daniele Parrucci, consigliere Delegato alla Scuola, replicano così alla Felici: “Rimaniamo perplessi, per non dire sconcertati, rispetto alle dichiarazioni della Sindaca di Pomezia. Dopo due riunioni ed innumerevoli contatti telefonici, proprio non ci aspettavamo una presa di posizione così scorretta dal punto di vista istituzionale, è la prima volta che ci capita. Sono state comunicate per tempo alla Sindaca ed ai Dirigenti Scolastici le azioni messe in campo dalla Città Metropolitana per risolvere definitivamente il problema del sovraffollamento derivante dall’arrivo degli studenti di Ardea. Proprio ad Ardea, l’unica grande città della Città Metropolitana sprovvista di un istituto superiore, abbiamo già acquistato il terreno, appaltato la progettazione esecutiva e avviato l’iter per contrarre un mutuo da 10 milioni di euro circa: tutto ciò per realizzare un nuovo istituto”.

“La Sindaca – proseguono da Palazzo Valentini – parla di riluttanza e di doveri morali ma occorre ribadire nuovamente, come già fatto in numerose occasioni anche con gli studenti del Picasso e del Pascal che città metropolitana non ha nessuna competenza statuaria in materia di trasporto per gli studenti né può averla per legge. Il Trasporto Pubblico è una competenza squisitamente regionale, gestito attraverso finanziamenti ai Comuni.

Sorprende ancora una volta che diversi esponenti politici alludano ad un rimpallo di competenze che in questo caso non c’è: la Sindaca sa benissimo cosa compete al Comune e cosa alla Città Metropolitana, e mescolare le carte è scorretto e moralmente censurabile”.

Le navette alle quali si allude, precisano Sanna e Parrucci, “furono finanziate per 3 anni durante la pandemia con fondi ministeriali straordinari legati alla nota emergenza Nazionale che hanno permesso alla Città Metropolitana di andare in deroga a norme e statuti. Ribadiamo quindi che non c’è stato alcun disinteresse ai problemi delle comunità scolastiche interessate: semmai, un dialogo franco e leale tra noi ed il Comune, anche sulla forte esposizione debitoria che lo stesso ha nei confronti di Città Metropolitana, quasi tre milioni, che non ha influito sulla scelta di riconoscere comunque un ‘affitto’ al Comune, anche nella prospettiva di facilitare l’ente locale nell’assunzione di ulteriori costi. Ci siamo quindi da sempre detti disponibili a prendere in affitto la sede comunale di Selva dei Pini: giova ricordare che sarebbe l’unico affitto che Città Metropolitana paga ad un Comune per utilizzare una scuola, poiché tutti gli altri Enti concedono gratuitamente gli edifici per tale scopo.

Alla richiesta del Comune di avere da parte nostra il pagamento dell’affitto, non abbiamo comunque detto no, proprio per senso di responsabilità verso quegli studenti che non vorremmo arrivare a spostare per carenza di spazi in un Comune diverso della Città Metropolitana, nel quale di certo non mancano gli spazi, o ad obbligare gli stessi a doppi turni, come già accaduto in altri istituti. Se la Sindaca la mette sul piano delle competenze, noi ci sentiamo a posto con la coscienza e da questo punto di vista l’aspettiamo a braccia aperte lunedì a Palazzo Valentini dove potremo discutere a tutto tondo davanti ai ragazzi e genitori delle problematiche che riguardano Pomezia. Come abbiamo sempre fatto. Non permetteremo mai di strumentalizzare i ragazzi per i quali Città Metropolitana ha sempre le porte aperte.

Noi siamo sempre stati operativi nel cercare soluzioni, ed in questo senso ci siamo fatti promotori di un importante tavolo tecnico in regione Lazio dove abbiamo trovato grande attenzione e disponibilità. Questi sono fatti. Che sono gli unici che contano: il tempo delle polemiche strumentali a piccoli interessi di bottega, lo lasciamo agli altri”.

L’ira del M5S

Ma, nello scandalo del rimpallo di competenza, le voci non sono finite. Più recente l’intervento delcapogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà che, con le consigliere comunali M5S di Pomezia Stefania Padula e Luisa Navisse, ha fatto visita agli studenti scioperanti.

“È incredibile che l’amministrazione comunale non riesca a trovare soluzioni e non faccia valere i diritti degli studenti nelle sedi opportune, lasciando circa 150 ragazze e ragazzi senza trasporto verso la sede di Selva dei Pini- queste le sue parole- Il rimpallo di responsabilità con Città metropolitana di Roma Capitale è pittoresco, soprattutto considerando che negli anni passati si è sempre riusciti a trovare un accordo per garantire agli studenti di poter raggiungere in sicurezza le aule. Governare una Città significa conoscerne le problematiche e lavorare per tempo affinché non diventino un’emergenza, ma questa maggioranza sta dimostrando, soprattutto sulla scuola, che non è in grado di farlo.”E, se non è chiaro a chi Zuccalà attribuisca la responsabilità, ci pensa lui stesso a chiarirlo: “La sindaca continua a scaricare le responsabilità sugli altri enti e sui partiti di opposizione, ma ciò che sta accadendo a Pomezia in questi giorni è così grave che qualunque scusa non regge. Gli studenti del Pascal stanno facendo lezione all’aperto, oggi sotto la pioggia, nell’indifferenza più totale delle istituzioni. Stanno pagando sulla loro pelle l’incapacità politica di chi governa.

Presenterò già lunedì prossimo in Consiglio regionale una mozione che impegni la Regione Lazio a stanziare fondi per il trasporto pubblico delle città di Pomezia e Ardea, al fine di garantire agli studenti di raggiungere la sede di Selva dei Pini e poi di fare ritorno a casa in orari adeguati all’ingresso e all’uscita delle scuole”

E, nel tran tran del “colpa mia, colpa tua”, per i ragazzi di Pomezia e di Ardea la scuola dell’obbligo è diventato un obbligo quasi impossibile da assolvere. L’augurio è quello che una soluzione possa esserci, e che possa essere veloce, da qualsiasi parte questa arrivi. Crediti foto: Facebook

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