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Panico a Roma: il giorno in cui si pensò ad un’invasione aliena…

28 ottobre 2023 | 11:40
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Panico a Roma: il giorno in cui si pensò ad un’invasione aliena…

La storia non è molto conosciuta, ma c’è stato un giorno che a Roma si pensava di vivere lo sbarco degli extraterrestri. Era il 1978

Il quotidiano “Roma” del 15 dicembre 1978 raccontava di ‘clima da Guerre Stellari’ riguardo l’accaduto di due notti prima nella Capitale. Decine di telefonate giunte ai carabinieri raccontavano di avere avvistato “una spaventevole cosa luminosissima che procedeva a balzelloni e che avrebbe potuto contenere extraterrestri”.

Subito due carabinieri si inerpicarono sui tetti per verificare quanto veniva loro raccontato ed anche loro videro lo stesso fenomeno: “Una lunghissima e luminosissima scia verde smeraldo che scendeva perpendicolarmente dal cielo nella zona nord-nord-est della città”. In quei giorni di dicembre 1978 si era in un periodo ufologico tra i più movimentati della storia dei dischi volanti. La “grande ondata” di avvistamenti fu memorabile. Sui giornali e nelle strade non si parlava d’altro. Le radio private e nelle tv nazionali si rincorrevano tutte le notizie su vistose luci nei cieli e la notte nell’etere cittadino di discuteva e si raccontavano storie di avvistamenti molto spesso in diretta, generando pathos che sembrava simile alla ‘guerra dei mondi’ raccontata in radio da Orson Welles il 30 ottobre 1938.


Serpeggiava un’eccitazione che portava molti a credere che da lì a poco si sarebbero svolti epici sbarchi di ET, finalmente. Proprio in quei giorni il settimanale satirico ‘Il Male’ uscì con una falsa prima pagina del Corriere della Sera che raccontava dello sbarco in Messico di extraterrestri che comunicavano con noi tramite gli odori. In molti pensarono fosse vero, anche un onorevole (di cui non venne rivelato il nome) che chiese lumi direttamente al Corriere. Anche di un grande blackout avvenuto qualche giorno prima,che gettò nel buio mezza penisola, vennero incolpati gli alieni. Quella notte tra il 13 ed il 14 dicembre, quindi, ci fu la visione di luci verdi nel cielo, ed il pomeriggio dopo per le strade di Roma si percepì uno sgradevole odore molto forte. Sulla città si stava infatti spargendo una puzza di gas, per fortuna non tossico a dire degli esperti, che in seguito si seppe essere fuoriuscito dalle tubature della Purfina (una raffineria petrolifera che si trovava nel quartiere Gianicolense).

Sembra strano, oggi, ma più di qualcuno credette davvero ad un’invasione aliena. Per fortuna in molti pensarono ad una semplice fuga di gas, ma il panico si impadronì di un certo numero di cittadini. Molti palazzi si svuotarono per paura potessero saltare in aria, seppure i vigili del fuoco arrivati in breve tempo, assicurassero che il gas non era esplosivo, e che sarebbe stato il caso di tornare a casa, anche perché aveva cominciato a piovere. Eppure qualcuno si prese un tale spavento da finire in ospedale. Qualcuno insisteva sul fatto che di sicuro c’era lo zampino di qualche ‘marziano’ come per il blackout di giorni prima.
Vale la pena di riportare un simpatico brano del giornalista di quel quotidiano: “Qualcuno vede dischi, qualcuno vede sigari, qualcuno scie luminose, qualcuno palle variopinte. Ciascuno vede quello che vuole ma tutti vedono qualcosa. Le testimonianze delle massaie coincidono con quelle dei carabinieri motociclisti; agenti della stradale avvistano ufo contemporaneamente a pastori abruzzesi; bimbetti piagnucolanti giurano di avere visto lassù nel cielo una cosa brutta che mandava tanta luce e faceva tanta paura e chiamano a testimone la nonna. Addetti ai radar di alcuni aeroporti ammettono infine di avere intercettato oggetti che non somigliavano a nessuno di quelli conosciuti, e la donna delle pulizie conferma”.

Correva l’anno 1978 ed erano bei tempi per gli ufologi, assurti agli onori delle cronache come mai prima e mai più dopo, per avvistamenti ben diversi da quelli di oggi. Lo diciamo con un po’ di nostalgia…

Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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