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L’aurora boreale incanta l’Italia: vista anche a Palidoro

6 novembre 2023 | 15:26
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L’aurora boreale incanta l’Italia: vista anche a Palidoro

L’eccezionale fenomeno dell’aurora boreale è stato immortalato anche dal Gruppo Astrofili Palidoro

Fiumicino – Il cielo si tinge di rosa nel Centro-Nord Europa, ma anche l’Italia ha potuto godere dello spettacolo dell’aurora boreale, non una ma di più: potentissime quanto spettacolari aurore boreali sono state a tratti visibili sulle Alpi, ma persino fin tutto il Centronord Italia con segnalazioni anche dalla Puglia. Ma non solo: lo straordinario fenomeno è stato visto anche a Fiumicino, nella località di Palidoro.

“Eccezionale fenomeno dell’Aurora da Palidoro! – si legge in un posto Facebook del Gruppo Astrofili di Palidoro – La sera del 5 novembre 2023, in seguito ad un “alert” arrivato riguardo attività di massa coronale proveniente dal sole molto intensa, ci siamo armati di macchina fotografica e abbiamo immortalato un cenno di aurora boreale risultato di questo raro fenomeno alle nostre latitudini. Eccola sulle campagne di #Palidoro nel #Lazio”.

Le cause dell’aurora boreale

L’aurora boreale si forma grazie all’interazione tra il campo magnetico terrestre e il vento solare. Quando quest’ultimo è intenso, ossia in fase di forte attività solare, possiede un’elevata densità di particelle cariche che vengono veicolate all’interno del campo magnetico terrestre, emettendo onde elettromagnetiche anche nel campo del visibile da cui le aurore. Solitamente, a causa della geometria del campo magnetico terrestre, si ha maggiore concentrazione di queste particelle nelle cosiddette fasce di Van Allen, a latitudini settentrionali. E’ dunque raro osservare le aurore al di sotto del 50-simo parallelo, ancor di più del 45-simo come è accaduto.  Si tratta di un evento rarissimo a queste latutidini, davvero eccezionale. Numerose webcam e foto hano immortalano questo straordinario evento, che ha assunto colorazione tendente al rosso/violetto.

Questo è accaduto perché nell’arco di due giorni il campo magnetico terrestre ha subito un forte stress, dovuto all’interazione con uno sciame di particelle (espulsione di massa coronale, Cme) avvenuto sabato 4 novembre, al quale ha fatto seguito il 5 novembre una nuova Cme più intensa della prima, osserva il fisico Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste. “Questo ha determinato una tempesta geomagnetica forte di classe G3”, su una scala che va da G1 a G5. La tempesta geomagnetica, prosegue Messerotti, “è durata per molte ore e e “l’ovale aurorale, la regione di interazione delle particelle energetiche solari con atomi e molecole dell’atmosfera terrestre, si è allargato fino a comprendere latitudini basse come 30 gradi Nord”.

“L’aurora polare è una chiara manifestazione di un’importante interazione fra la nostra stella, il Sole e il nostro pianeta, la Terra, in particolare tra il vento solare e la magnetosfera terrestre”, osserva l’astrofisica Gianluca masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope, che ha fotografato l’aurora del 5 novembre dalla postazione di Marciano, vicino Grosseto, il sito italiano meno inquinato dalla luce artificiale. (Fonte: Ansa)

(Foto: Facebook @Giuseppe Conzo – Gruppo Astrofili di Palidoro)