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Fiumicino, la memoria dei tredici aviatori trucidati a Kindu: il racconto dell’Arma Aeronautica

11 novembre 2023 | 18:00
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Fiumicino, la memoria dei tredici aviatori trucidati a Kindu: il racconto dell’Arma Aeronautica
Fiumicino, la memoria dei tredici aviatori trucidati a Kindu: il racconto dell’Arma Aeronautica
Fiumicino, la memoria dei tredici aviatori trucidati a Kindu: il racconto dell’Arma Aeronautica
Fiumicino, la memoria dei tredici aviatori trucidati a Kindu: il racconto dell’Arma Aeronautica

L’ associazione Arma Aeronautica: “Abbiamo il dovere di ricordare questi generosi eroi”

Fiumicino, 11 novembre 2023- l’Associazione Arma Aeronautica, Sez.Ciampino, ha ricordato con un simbolico omaggio floreale,unitamente ad una rappresentanza della Sezione Valdarno, quell’undici novembre del 1961 che vide tredici Aviatori Italiani in missione di pace in Congo, a Kindu, barbaramente trucidati  perché ritenuti dei paracadutisti mercenari belgi.
“Si era  di fatto diffusa la voce infondata di questo lancio di militari da velivoli. Bastò questo ad incriminare quei tredici ‘bianchi”, atterrati con due C-119. In quei giorni difficili, di particolare fermento per il controllo del Paese conteso da tre diversi avversari politici ed in particolare per il potere esercitato nella parte sud, soggetta agli interessi fagocitanti del colonialismo belga  per lo sfruttamento di materie rare, si concretizzò in  un odio verso i rispettivi residenti, che prevedeva l’idea dell’espulsione.” così l’associazione  racconta la storia dei tredici aviatori.
“I nostri Aviatori vennero arrestati dopo l’irruzione di 200 uomini delle  milizie congolesi, in un villino a poca distanza dal luogo di atterraggio. Vennero considerati loro quei mercenari paracadutisti. Vani i tentativi di chiarire la posizione e appartenenza e il fine della  missione di pace , atta a portare in quei luoghi, carichi di aiuti umanitari.”
“Nessuna possibilità concessa se non passarli per le armi, così come poi avvenne nella cella del carcere dove vennero rinchiusi, insieme al corpo del Tenenete medico che venne ucciso a colpi di calcio di fucile, avendo tentato la fuga sfondando una finestra durante l’irruzione dell3 milizie congolesi nel villino. Dopo l’individuazione del luogo di sepoltura delle salme, ci vollero 3 mesi per riavere le spoglie in Patria e dare ai loro resti un luogo degno. L’undici novembre quindi abbiamo il dovere di ricordare questi generosi eroi che andarono per portare la pace e incontrarono invece una brutale morte”