Lettere al direttore

Cuori solitari che cercano affetto o tentano scritture telecinematografiche? L’eterno dilemma: essere o avere, anzi apparire?

14 novembre 2023 | 10:43
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Cuori solitari che cercano affetto o tentano scritture telecinematografiche? L’eterno dilemma: essere o avere, anzi apparire?

Le trasmissioni per trovare un’anima gemella sono aumentate a dismisura, complice il fatto che le donne ed uomini divorziati o separati sono sempre più numerosi. Ma a cosa porteranno?

Da alcuni anni le trasmissioni televisive che si occupano di cuori solitari e di persone che vorrebbero trovare un’anima gemella, scopo matrimonio, convivenza o tenera amicizia, sono aumentate a dismisura, complice il fatto che le donne ed uomini divorziati o separati sono sempre più numerosi. A questo fenomeno va aggiunta la sempre maggiore difficoltà per talune persone hanno di rapportarsi personalmente coll’altro sesso, ormai chiuse nel recinto della propria solitudine rotta dalla consuetudine soltanto di messaggiarsi e sempre meno dall’esporsi direttamente.

Sono così nate molte trasmissioni che si occupano di questo argomento. La primogenita fu “Primo appuntamento”, nella quale alcuni psicologi tentano, in una sorta di esperimento sociale, di affiancare due perone in cerca di affetto ed amore. L’età non è un problema: nel corso degli anni questa longeva trasmissione ha presentato coppie di giovanissimi, di adulti, di anziani ed anche di ultra ottantenni, tutti alla ricerca di una compagnia, in un appuntamento “al buio” in un noto ristorante nella zona Eur di Roma. Un’altra nota rubrica televisiva è “Il contadino cerca moglie” laddove ad un imprenditore agricolo vengono presentate cinque donne singole tra le quali egli dovrà scegliere chi ospitare nella sua fattoria per metterle alla prova in una serie di impegnativi lavori agricoli o di allevamento, come spalare letame, dare da mangiare ai maiali, seminare, vangare, guidare un trattore. Da sottolineare che queste signorine non sono certe avvezze a questi lavori campagnoli.

Ancora sull’argomento “Matrimonio a prima vista”. Qui gli autori hanno sbizzarrito la fantasia, facendo addirittura sposare tre coppie che mai si erano viste prima e che arrivano dinanzi all’Ufficiale di Stato civile per conoscersi in quel momento e dire il fatidico si. Gli organizzatori mandano poi gli sposini in viaggio di nozze. Se superano questa convivenza potranno, se vorranno, andare a convivere, salvo poi lasciarsi per incompatibilità appena si conoscono meglio. Dall’altra parte dell’Oceano, ma trasmessa in Italia da tanti anni, troviamo “90 giorni per innamorarsi”. Qui troviamo un uomo o una donna USA che, dopo una frequentazione virtuale sui social, decidono di frequentarsi di persona. Ma il visto di soggiorno dura solo 90 giorni, di solito in paesi africani, ed in questo lasso di tempo possono sposarsi o lasciarsi. In questo esperimento mediatico le coppie si frequentano da sole senza l’intervento di esperti o di programmi di computer, ma lo spettacolo è simile alle altre rubriche citate sopra.

Il più delle volte questi esperimenti naufragano miseramente: le coppie si sfasciano anche al loro primo appuntamento o dopo una frequentazione trasmessa in diverse puntate dello stesso programma. E questo la dice lunga su come gli esperti possono sbagliare, sostituendosi alla scelta del singolo, che nella realtà dovrebbe essere dettata dal colpo di fulmine, da una alchimia o da un lento ma costante innamoramento, genuino ed indipendente da condizionamenti o scelte esterne alla coppia.
Fino a questo punto la nostra è una cronaca di certi “esperimenti” televisivi. Ci chiediamo ora però quanto conti nei partecipanti non certo la voglia di trovare un compagno di vita ma invece una apparizione sugli schermi televisivi, addirittura in più puntate e nelle ore serali, con il massimo del pubblico. Una occasione ghiotta per giovani, ragazzi o ragazze, di mostrarsi, di apparire, di mettersi in gioco magari per essere notati da qualche regista o produttore per un futuro televisivo o cinematografico.

“Grande fratello”, la madre di tutti questi intrattenimenti televisivi, ha fatto da capostipite: ogni anno un gruppo di disinibiti giovani ama farsi rinchiudere in una casa, dove tutti i partecipanti mostrano il meglio o il peggio di se stessi, al solo scopo di future scritture o trampolini di lancio nell’ambito del piccolo o grande schermo, come in effetti è poi accaduto per alcuni di loro. Insomma una vera scuola dell’effimero per tutte le trasmissioni citate.