il fatto

Latina, “recuperato” un altro alloggio Ater occupato abusivamente

14 novembre 2023 | 10:04
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Latina, “recuperato” un altro alloggio Ater occupato abusivamente
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Latina, “recuperato” un altro alloggio Ater occupato abusivamente
Latina, “recuperato” un altro alloggio Ater occupato abusivamente

Prosegue l’attività di contrasto della Polizia al fenomeno dell’occupazione abusiva di immobili

Latina, 14 novembre 2o23 – La continua attività di monitoraggio del fenomeno delle occupazioni abusive di immobili di proprietà di enti pubblici del personale della Questura di Latina in stretta sinergia con l’A.T.E.R. e con la Procura della Repubblica di Latina, ha consentito il “recupero” nella mattinata odierna di un altro alloggio di proprietà dell’A.T.E.R. abusivamente occupato.

La meticolosa attività d’indagine svolta dagli investigatori della Polizia di Stato è stata riassunta in una informativa di reato consegnata al Procuratore Aggiunto Dott. Carlo Lasperanza, che condividendone le risultanze investigative, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale Penale di Latina Dott. Pierpaolo Bortone un Decreto di Sequestro Preventivo.

L’immobile liberato, che va ad aggiungersi a tutti gli altri immobili “ripresi” dai poliziotti della Questura di Latina e restituiti all’ente proprietario nell’ultimo anno nella Provincia di Latina, per un totale che sale a ben 32 unità, è stato materialmente riconsegnato all’A.T.E.R. che ultimati i lavori di ripristino potrà assegnarlo a soggetti che possiedono i giusti requisiti per l’attribuzione, secondo le graduatorie stabilite in base alle vigenti leggi regionali.

L’attività svolta si inserisce in un contesto più ampio di contrasto ai diversi fenomeni criminali, che spesso vedono coinvolti occupanti abusivi contigui ad ambienti malavitosi, ed, allo stesso tempo, consente l’attivazione di un processo per il ripristino della legalità in quei territori che sono influenzati da inclinazioni poco oneste.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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