Al Tempio di Romolo apre “Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna”

21 novembre 2023 | 15:56
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Al Tempio di Romolo apre “Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna”
Al Tempio di Romolo apre “Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna”
Al Tempio di Romolo apre “Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna”
Al Tempio di Romolo apre “Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna”

Il nuovo allestimento, che rimarrà aperto dal 21 novembre 2023 al 28 aprile 2024, sarà accompagnato da un programma di visite guidate e di conferenze

Roma, 21 novembre 2023 –  Il Foro Romano oggi si presenta ai visitatori e ai turisti nell’aspetto assunto a partire dagli anni dell’Unità di Italia, dopo una lunga serie di scavi, restauri e sistemazioni durate per tutto il Novecento e ancora oggi in corso. Un paesaggio archeologico in cui è visibile quanto resta di tutti i più importanti monumenti di Roma antica, nella loro lunga e secolare vita.

Pochi però conoscono quale sia stato l’aspetto di questi luoghi prima della stagione di scavi e allestimenti più recenti, quando l’area del Foro Romano era uno straordinario paesaggio semi-rurale ai margini della città abitata, che tuttavia rappresentava per viaggiatori ed eruditi di tutta Europa il cuore antico dell’Urbe e uno dei luoghi più amati e celebrati della cultura internazionale. Un paesaggio straordinario, fatto di monumenti, natura e da un’umanità cosmopolita di cui restano migliaia di testimonianze scritte e iconografiche, che, in assenza di adeguati supporti, per i visitatori è difficile leggere passeggiando nell’attuale Parco archeologico.

Il nuovo allestimento temporaneo “Lo sguardo del tempo. Il Foro Romano in età moderna” al Tempio di Romolo dal 21 novembre 2023 al 28 aprile 2024 è stato ideato per colmare questa lacuna, proponendosi come introduzione storica alla vera e propria visita archeologica al Foro. Attraverso una ricca serie di testimonianze iconografiche riproposte in copia o in digitale (disegni, stampe, quadri, fotografie, filmati) e l’esposizione di una piccola raccolta di oggetti-memoria legati alla cultura materiale del Grand Tour e alla vita quotidiana e professionale di chi visse e lavorò nel Foro (stampe, quadri, modelli, libri, micro-mosaici, ventagli, strumenti scientifici, etc.), l’allestimento racconta la storia del Foro Romano come paesaggio tra il Cinquecento e il Novecento, concentrando la sua attenzione su alcuni temi nodali: la riscoperta dell’Antico nel Rinascimento, ma anche l’uso del Foro come cava di materiali per la Roma moderna; il Foro come paesaggio classico ideale e come spazio rurale (Campo Vaccino); il Grand Tour e l’interesse degli eruditi; i primi studi scientifici e progetti di sistemazione dell’area; l’uso civico e politico dello spazio durante l’età dei nazionalismi e nella contemporanea civiltà di massa.

Come sottolineato da Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo “L’idea di questo nuovo allestimento temporaneo nasce dalla volontà di potenziare e allargare la nostra capacità di raccontare ai visitatori i tanti valori culturali ancora inespressi del Parco. Il Foro Romano è stato forse il luogo e il paesaggio più rappresentato e amato della storia europea, ed è un luogo che appartiene di diritto a tutta l’umanità. Raccontare a chi lo visita oggi quale sia stato il suo aspetto e le sue funzioni nei secoli dell’età moderna ci aiuta a rendere il Parco archeologico del Colosseo un luogo della cultura sempre più condiviso, partecipato e inclusivo”.

L’allestimento ha comportato una lunga ricerca testuale e iconografica preliminare nello sterminato repertorio di fonti disponibili. Come racconta Roberta Alteri, co-curatrice del progetto, “Raccogliere e scegliere quali temi e aspetti raccontare di questo straordinario paesaggio attraverso le immagini e gli oggetti non è stato affatto facile. Ci siamo trovati di fronte a una mole infinita di documenti, testi, immagini e studi che rischiavano di disorientarci. Nella scelta abbiamo cercato di dare conto di quelli che secondo noi sono stati i principali valori culturali espressi nel tempo da questo paesaggio, da quelli pubblici e internazionali a quelli più intimi e privati. Non abbiamo pensato al valore estetico o economico delle opere, ma al loro potenziale documentale, con un’ottica di selezione molto archeologica”.

Alessio De Cristofaro, co-curatore del progetto, aggiunge “L’allestimento, che ci teniamo a sottolineare non è una mostra, è pensato come racconto visivo per tutti i visitatori del Parco. Grazie al semplice meccanismo dell’oggetto-memoria e al supporto delle immagini e di brevi testi vogliamo fornire alcune informazioni e spunti di suggestione e riflessione a chiunque voglia avvicinarsi alla storia dei nostri monumenti, per sentirsene meglio parte integrante. Oggetti, immagini e video sono pensati come una sorta di iper testo diffuso nello spazio allestito”.
È ancora il Direttore Alfonsina Russo a raccontare il perché l’allestimento sia ospitato proprio nel Tempio di Romolo. “Il tempio di Romolo si trova lungo la via Sacra, sul percorso che ogni giorno migliaia di turisti fanno per visitare il Foro Romano. La sua posizione e la sua straordinaria forma architettonica ci sono sembrati ideali per offrire ai visitatori un punto di sosta e riflessione didattica, che fosse, almeno per chi entra dall’Arco di Tito, un vero e proprio vestibolo di ingresso e accoglienza al Foro Romano”.

L’allestimento, che rimarrà aperto dal 21 novembre 2023 al 28 aprile 2024, sarà accompagnato da un programma di visite guidate e di conferenze su alcuni dei temi rappresentati, a partire dal mese di gennaio.