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Israele-Hamas, accordo sugli ostaggi. Tregua di 4 giorni

22 novembre 2023 | 10:24
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Israele-Hamas, accordo sugli ostaggi. Tregua di 4 giorni

Tel Aviv ha pubblicato la lista dei “candidati al rilascio”. Von Der Leyen: Leyen. “Ogni giorno in cui queste madri e questi bambini sono tenuti in ostaggio dai terroristi è un giorno di troppo”

Tel Aviv, 22 novembre 2023 – Centocinquanta prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane saranno rilasciati come parte di un accordo raggiunto con Israele sugli ostaggi detenuti a Gaza, secondo quanto dichiarato oggi da Hamas. I prigionieri sono donne e bambini, si legge nel comunicato. Hamas ha confermato l’accordo, mediato dal Qatar e dall’Egitto, che prevede il rilascio di 50 ostaggi, tra cui donne e bambini, detenuti a Gaza dal 7 ottobre. Ha inoltre affermato che l’accordo prevede l’ingresso di centinaia di camion che trasportano aiuti umanitari, medicinali forniture e carburante a tutte le parti di Gaza.

Il portavoce dell’Idf, il tenente Jonathan Conricus, ha detto che l’elenco completo dei prigionieri che saranno liberati deve ancora essere rilasciato, ma a differenza dell’ultimo accordo sugli ostaggi, questo gruppo non include nessuno che sia stato coinvolto negli attacchi del 7 ottobre. “La mente dietro molte delle cose orribili che si sono verificate dal 7 ottobre è stata effettivamente rilasciata nell’ultimo accordo con gli ostaggi”, ha detto Conricus alla Cnn. “Quello che so è che i palestinesi che vengono liberati dalle carceri non sono affatto quel calibro di terroristi di cui parlavamo prima, né delinquenti gravi”.

Tel Aviv pubblica i “candidati al rilascio”

Il Ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato l’elenco dei 300 prigionieri palestinesi candidati al rilascio nell’ambito dell’accordo sugli ostaggi approvato dal governo di Tel Aviv. Partono da questo momento le 24 ore in cui sarà possibile presentare ricorso presso l’Alta Corte.

In questa fase, Israele si è impegnato a rilasciare circa 150 prigionieri in cambio del rilascio di cinquanta ostaggi israeliani, ma secondo l’accordo con Hamas, l’organizzazione cercherà di individuare e rilasciare fino a cinquanta ostaggi aggiuntivi durante i giorni del cessate il fuoco. In tal caso, Israele rilascerà in cambio altrettanti prigionieri.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il membro del gabinetto di sicurezza Benny Gantz sono stati autorizzati a decidere ogni volta sull’identità dei prigionieri da rilasciare, dal pool delle 300 ora presentato. Sono stati inoltre autorizzati a determinare la data finale del cessate il fuoco – in vista della possibilità che Hamas rilasci altri ostaggi – a condizione che la durata totale non superi i dieci giorni.

Tregua di 4 giorni

La pausa nei combattimenti durerà quattro giorni, con la possibilità di essere prolungata più a lungo. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri del Qatar, che ha svolto un ruolo chiave di mediazione nei negoziati tra Israele e Hamas, in quello che ha definito “un accordo per una pausa umanitaria”.

La dichiarazione conferma che l’accordo prevede il rilascio di 50 donne e bambini civili attualmente detenuti a Gaza, in cambio di donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. La dichiarazione non fornisce un numero sul numero di palestinesi che verranno rilasciati, ma sembra indicare che il numero aumenterà man mano che durerà l’accordo di tregua. La pausa consentirà “un numero maggiore di convogli umanitari e aiuti umanitari, compreso il carburante destinato ai bisogni umanitari”.

Von Der Leyen: “Ogni giorno che passa, è un giorno di troppo”

“Accolgo con grande favore l’accordo raggiunto” tra Israele e Hamas “sul rilascio dei 50 ostaggi e su una pausa nelle ostilità”. E’ quanto afferma in una dichiarazione la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Ogni giorno in cui queste madri e questi bambini sono tenuti in ostaggio dai terroristi è un giorno di troppo. Condivido la gioia delle famiglie che presto potranno riabbracciare i loro cari – aggiunge – E sono molto grata a tutti coloro che nelle ultime settimane hanno lavorato instancabilmente attraverso canali diplomatici per mediare questo accordo”.

La richiesta “all’organizzazione terroristica di Hamas” è di “rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi e di consentire loro di tornare a casa sani e salvi”. La Commissione europea “farà tutto il possibile per usare questa pausa per un aumento degli aiuti umanitari a Gaza – conclude – Ho chiesto al commissario Janez Lenarcic di intensificare le consegne a Gaza il prima possibile per alleviare la crisi umanitaria a Gaza”.

Tajani: “Aiuti umanitari ai civili”

“Il Governo accoglie positivamente l’accordo per il rilascio di 50 ostaggi che dopo 7 lunghe settimane potranno riabbracciare i propri cari. Ora necessario garantire che la pausa dei combattimenti sia utilizzata per portare aiuti umanitari ai civili“. Lo ha scritto su X il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Il Papa incontra le famiglie degli ostaggi

Il Papa stamani incontra un gruppo di famigliari degli ostaggi sequestrati da Hamas nell’attacco dello scorso 7 ottobre e un gruppo di palestinesi di Gaza. Si tratta di due udienze distinte, ai margini dell’udienza generale. Gli incontri avranno un carattere “umanitario”, non politico, come ha precisato il Vaticano.

“Con questi incontri, di carattere esclusivamente umanitario, Papa Francesco – ha spiegato il Vaticano – vuole manifestare la sua vicinanza spirituale alle sofferenze di ciascuno”. Il Pontefice, all’Angelus delle scorse settimane, aveva ricordato che “ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, ogni essere umano è sacro, è prezioso agli occhi di Dio e ha diritto a vivere in pace“. Ripetuti gli appelli affinché gli ostaggi vengano rilasciati al più presto. Lo stesso patriarca latino di Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa aveva detto di essere pronto a offrirsi per uno scambio per liberare i bambini ostaggio nelle mani di Hamas. Al termine dell’incontro con il Pontefice, le famiglie israeliane e quelle palestinesi incontreranno i media.

Qui non è guerra. Siamo andati oltre, è terrorismo“. Il Papa, al termine dell’udienza generale, ha spiegato di avere ricevuto, in due momenti distinti, un gruppo di famigliari di ostaggi israeliani e di prigionieri palestinesi, raccogliendone la profonda sofferenza. “Questa mattina – ha spiegato a braccio – ho ricevuto due delegazioni: una di israeliani, che hanno parenti come ostaggi a Gaza, e un’altra di palestinesi che hanno parenti prigionieri in Israele. Loro soffrono tanto . Ho sentito come soffrono ambedue”.

“Le guerre – ha detto il Pontefice con tono grave – fanno questo: qui siamo andati oltre. Questa non è guerra. E’ terrorismo. Per favore, andiamo avanti per la pace. Pregate per la pace. Che il Signore metta mano. Che il Signore ci aiuti a risolvere i problemi e a non andare avanti con passioni che alla fine uccidono tutti”. (fonte: Adnkronos)

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