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Giorgia Meloni e lo Sport contro la violenza sulle donne: “1522 è un numero per difendere la libertà delle donne”

24 novembre 2023 | 21:27
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Giorgia Meloni e lo Sport contro la violenza sulle donne: “1522 è un numero per difendere la libertà delle donne”

Da Vio a Zaytsev, fino agli ex atleti Di Centa e Rosolino. A Piazza Colonna insieme per l’iniziativa

Roma – Giorgia Meloni insieme a 50 atleti per dire ‘no’ alla Violenza sulle Donne. In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne (che sarà celebrata domani 25 novembre) e per gli ultimi fatti di cronaca, si è delineata un’iniziativa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e lo Sport.

Tanti i protagonisti che hanno aderito all’evento. Tra gli atleti ed ex atleti presenti Bebe Vio, Alessio Romagnoli, Andrea Lo Cicero, Bryan Cristante, Ivan Zaytsev, Lina Souloukou. Con loro anche Massimiliano Rosolino e Manuela Di Centa. Tutti a Piazza Colonna di fronte proprio a Palazzo Chigi. Con la Meloni, anche i ministri dello Sport e i Giovani e della Famiglia, Natalità e Pari Opportunità, Andrea Abodi ed Eugenia Roccella.

Come riporta la nota di rainews.it ‘per l’accensione della videoinstallazione che proietta sulla facciata principale di Palazzo Chigi uno slogan contro la violenza sulle donne con il numero di emergenza 1522. Immediatamente a seguire, presso la Sala Stampa di Palazzo Chigi, i ministri Abodi e Roccella e i testimonial sportivi hanno presentato uno spot per la diffusione del numero anti-violenza e stalking 1522’.

Giorgia Meloni ha detto (dal video diffuso da rainews.it): “La Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne assume un significato particolare in giorni come questi. Mi sono interrogata sull’utilità delle ricorrenze. Di solito servono ad accendere un riflettore. Ma quando una donna muore ogni tre giorni, quel riflettore deve essere acceso continuamente. Allora penso che il valore della Giornata che ricorrerà domani serve a fare sensibilizzazione su questo tema e sia soprattutto una ricorrenza per tutti coloro che devono fare i conti con il proprio lavoro, con quello che è stato fatto e che può essere fatto. Noi, dall’inizio del nostro lavoro  che considero molto importante e voglio ringraziare soprattutto il ministro Roccella ma tutto il Consiglio dei Ministri, abbiamo aumentato i fondi per i centri antiviolenza, li abbiamo portati a un livello mai stato visto prima. Abbiamo fatto una legge contro la violenza sulle donne all’unanimità e ringrazio tutte le forza politiche. Ci sono ancora dei terreni dove tra gli steccati si riesce a lavorare insieme. La legge riesce a rendere veloci le iniziative. La velocità, in questa materia, può salvare la vita di una persona. Abbiamo reso efficace il contributo per le donne vittime di violenza, coloro che necessitano di sostegno economico. Non basta. C’è tanto altro che bisogna fare. Anche sul piano culturale. Tante campagne che coinvolgono la scuola e i rappresentati della cultura. Questa sera coinvolgono anche tanti campioni dello sport, li ringrazio per la loro sensibilità, ringrazio loro e il ministro Abodi. E’ importante tutto ciò che può entrare nella coscienza delle persone. E’ stata presentata la campagna all’interno delle scuole per una lettura più profonda della società in cui viviamo. L’impatto della modernità e del Covid che hanno avuto sulla società e soprattutto sui più giovani, bisogna andare in fondo a questi problemi per essere più efficaci. Aiuti sul piano psicologico e culturale. Questa sera siamo qui con un numero di telefono per dire alle donne italiane che non sono sole : 1522. Si può chiamare in ogni minuto del giorno se si ha paura. Esso consente di  trovare dall’altra parte qualcuno che ti può aiutare immediatamente. Le norme ci sono. Le istituzioni ci sono. Le donne italiane devono saperlo. Quando si pensa che avere paura sia normale, non lo è. Quando si pensa che l’amore  possa fare male, non  è amore. 1522 è il numero che si può chiamare per difendere se stesse. Ricordarsi che siamo libere. Siamo libere. Non c’è nessuno che può toglierci quella libertà e pensare che nessuno può possederci. Siamo libere. 1522 è il numero che si chiama per difendere quella libertà e per essere aiutate dalle istituzioni che ci sono. Come ci sono questi grandi campioni stasera. Grazie a loro, al ministro Roccella e al ministro Abodi. Per questa immagine che speriamo arrivi a tutte le donne italiane”.

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