il fatto

Ostia, rapina un negozio di casalinghi poi rompe la mano del proprietario per darsi alla fuga

30 novembre 2023 | 10:25
Share0
Ostia, rapina un negozio di casalinghi poi rompe la mano del proprietario per darsi alla fuga

Dopo aver asportato la cassa, non contento, il rapinatore è tronato indietro per prendere le monetine cadute

Ostia, 30 novembre 2023 – Avrebbe spaccato con un sampietrino la porta a vetri di un negozio per impossessarsi della cassa; non contento, sarebbe tornato indietro per prendere anche le monetine trovando stavolta il proprietario al quale, per assicurarsi la fuga, avrebbe rotto una mano. Individuato dalla Polizia di Stato, grazie ad una minuziosa indagine coordinata dalla Procura di Roma, è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere.

I fatti sono avvenuti nella notte del 9 luglio scorso: il proprietario di un negozio di casalinghi era stato svegliato dall’allarme anti intrusione del suo negozio ed era corso a controllare. Quando è arrivato ha trovato la porta a vetri spaccata con un sampietrino, alcune monete a terra e mancava il registratore di cassa. Mentre la vittima era ancora nel negozio, quindi pochi minuti dopo il furto, un ragazzo è entrato nel locale cercando di prendere le monete rimaste. A qual punto il titolare è intervenuto ed il ragazzo lo ha colpito e si è dato alla fuga.

Tutta la scena è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza ed è proprio grazie a queste immagini, unite alla conoscenza del territorio e delle persone da parte degli investigatori del X Distretto Lido di Roma, che è stato possibile dare un nome al ragazzo, lo stesso in tutte e due gli episodi.

Le successive indagini, coordinate dalla Procura, hanno permesso agli stessi PM di chiedere ed ottenere, dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, l’emissione di una misura cautelare a carico del 33enne: rapina e lesioni i reati contestati nell’ordinanza. Gli stessi agenti del X Distretto, dopo averlo rintracciato ed avergli notificato la misura, lo hanno condotto a Regina Coeli.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.