Al Campidoglio una manifestazione per dire “no” al termovalorizzatore

2 dicembre 2023 | 11:11
Share0
Al Campidoglio una manifestazione per dire “no” al termovalorizzatore

Gabriella Caramanica, segreteria di Rivoluzione ecologista e animalista: “Gualtieri persegue strade obsolete: l’inceneritore mette a rischio salute e ambiente”

Roma, 2 dicembre 2023 – Il dibattito intorno alla costruzione del termovalorizzatore a Santa Palomba continua a tenere banco e a generare accese polemiche. A distanza di un paio di settimane dall’annuncio del bando di gara, l’opposizione al progetto si fa sempre più decisa. In questo contesto, dunque, varie associazioni hanno programmato una manifestazione di protesta che si terrà il 2 dicembre alle 14:30, proprio sotto il Campidoglio. Obiettivo: gridare “no” ad un progetto che, a loro detta, mette a rischio non solo l’incolumità ambientale, ma anche la salute delle persone (specialmente i residenti).

“Facendo scelte coraggiose, innovative e sostenibili, Roma potrebbe concorrere a diventare Capitale europea per una gestione dei rifiuti virtuosa e sostenibile”,  si legge in un comunicato firmato da Gabriella Caramanica, segretario nazionale di Rivoluzione ecologista Animalista, che poi aggiunge: “Eppure, la Giunta Gualtieri continua a sostenere strade obsolete come l’inceneritore di Santa Palomba da attivare tra l’altro, in una delle aree con più alta densità demografica del Lazio, escludendo Roma, nel triangolo tra Pomezia, Ardea e Albano. Un’area a destinazione industriale, a pochi chilometri dalla discarica di Albano, in prossimità del Centro logistico Amazon e del litorale”.

“Vi sono due fattori preoccupanti. Il primo, come denunciato da Amadio Malizia, presidente dell’associazione Salute Ambiente Albano, è che in alcuni studi sanitari commissionati dalla Regione nell’ambito del progetto Eras Lazio (Epidemiologia, Rifiuti, Ambiente, Salute) sulla salute dei cittadini nel raggio di 5 km in linea d’aria dalla discarica di Albano che in questa zona i residenti muoiono, si ammalano e si ricoverano molto più che altrove”.

“L’altro, non di meno – ricorda la Caramanica- è che l’inceneritore che sarà realizzato a Roma, è dello stesso modello di quelli realizzati a Copenhagen e Torino. L’impianto dovrebbe funzionare h-24 ad altissima temperatura. Secondo quanto emerso – come fatto notare da Malizia- è stato rilevato dai due impianti pre-esistenti che quel tipo di combustione dei rifiuti produce ‘residuo chimico-fisico grosse quantità di sostanze cancerogene che finiscono nei fumi in uscita dall’impianto e che contengono diossine, furani, metalli pesanti e numerose altre sostanze nocive per salute e ambiente’.

Oggi giorno sono numerose le opportunità per creare un sistema di gestione dei rifiuti innovativo. Partendo da quelle che sono le realtà locali e quindi favorendo un’economia prettamente circolare. Pare ovvio che l’Amministrazione è priva di idee e palesamente in ritardo con la tabella di marcia.  Qui, non si tratta più di parlare di raccolta differenziata ma di avviare un circuito di recupero della materia, con impianti di trattamento biologico, come impianti di compostaggio dai quali creare anche la produzione di energia e calore, già attivi in numerosi comuni italiani.  Soluzioni meno invasive, rispettose dell’ambiente andando incontro alle necessità e alla salute dei cittadini e dell’ambiente“, conclude Caramanica.

ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.