il fatto

Anzio, 25 anni da incubo: donna perseguitata e picchiata ripetutamente dell’ex

5 dicembre 2023 | 11:09
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Anzio, 25 anni da incubo: donna perseguitata e picchiata ripetutamente dell’ex

L’uomo aveva palesato in più occasioni la sua indole violenta dovuta anche all’abuso di alcol

Anzio, 5 dicembre 2023 – Insulti, minacce e percosse per 25 anni: a pochi giorni dalla ricorrenza della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, gli agenti del commissariato di Anzio hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del Divieto di avvicinamento, emessa dal GIP nei confronti di un uomo di 58 anni.

L’indagato, nel corso dei 25 anni trascorsi con la compagna, in più occasioni aveva palesato la sua indole violenta – dovuta anche dall’abuso di alcol – attraverso inequivocabili comportamenti aggressivi nei confronti della donna, insultata e picchiata anche alla presenza dei loro due figli minori.

Circa 2 anni fa, solo quando questi ultimi erano ormai diventati grandi, la donna, che aveva sopportato per tutto questo tempo i comportamenti violenti del compagno, spesso ubriaco, ha trovato il coraggio di interrompere la loro relazione. Da quel momento l’uomo ha iniziato a porre in essere una serie di azioni vessatorie con ripetute condotte minacciose e violente contro la sua ex compagna, anche sul posto di lavoro, mettendo in atto pedinamenti nei tragitti casa – lavoro, inviando messaggi minacciosi, costringendola di fatto a farle cambiare le proprie abitudini di vita ed obbligandola spesso anche a dormire presso la casa della sorella.

Gli investigatori, in stretto coordinamento con la Procura di Velletri, e seguendo i dettami del c.d. codice rosso, hanno in breve tempo sviluppato una serie di indagini acquisendo così gli elementi con i quali il PM ha chiesto e ottenuto, dal Giudice per le Indagini Preliminari, l’emissione di una misura a tutela della vittima.

Sono stati i poliziotti di viale Antium a dar seguito all’ordinanza: l’indagato non dovrà avvicinarsi alla ex ed ai luoghi da lei frequentati. Atti persecutori e minacce i reati contestati. Nella stessa ordinanza il GIP ha disposto, sempre a tutela della donna, il divieto per l’ex compagno di comunicare con lei e i suoi familiari con qualsiasi mezzo, anche telematico, senza l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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