il caso

Operazioni Segrete: il presunto programma della CIA per il recupero di veicoli di origine non umana nel mondo

30 dicembre 2023 | 09:00
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Operazioni Segrete: il presunto programma della CIA per il recupero di veicoli di origine non umana nel mondo

Nuovi interrogativi sui programmi della CIA riguardo gli Uap

In un articolo pubblicato un mese fa sul DailyMail, firmato da Josh Bowell, Chris Sharp e Matt Ford, si rivelano dettagli su un presunto programma segreto condotto dalla Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti volto al recupero di veicoli di origine non umana in diverse parti del mondo. Le informazioni, provenienti da fonti anonime, indicano che l’Office of Global Access (OGA), un dipartimento della CIA dedicato alla ricerca scientifica e tecnologica, sarebbe coinvolto in queste operazioni di recupero fin dal 2003.

Secondo tre fonti che hanno richiesto l’anonimato “per timore di possibili ritorsioni”, l’OGA avrebbe giocato un ruolo chiave nel recupero di veicoli presunti extraterrestri, con almeno 9 incidenti documentati in varie circostanze. Alcuni veicoli risulterebbero danneggiati a seguito di incidenti, mentre altri sarebbero completamente intatti. Ciò che sorprende è che una delle fonti afferma che la CIA disporrebbe di un sistema per individuare UAP (fenomeni aerei non identificati), anche quando questi utilizzano dispositivi di occultamento. Questo dispositivo sembrerebbe uscire da un episodio di Star Trek.

Una volta individuato un veicolo di questo genere, che sia atterrato, schiantato o abbattuto, speciali unità militari verrebbero inviate per assicurare i veicoli o i loro detriti. Le fonti anonime indicano che l’OGA avrebbe il compito di facilitare l’accesso segreto delle forze armate statunitensi in regioni del mondo normalmente off-limits, come dietro le linee nemiche. Le squadre coinvolte in queste operazioni avrebbero il compito principale di assicurare rapidamente i detriti o i veicoli recuperati per mantenere il segreto attorno a tali recuperi. Una fonte spiega che, sebbene le missioni siano condotte dalle unità militari, per evitare falle o tracce scritte nei rapporti, gli oggetti dovrebbero venire trasferiti rapidamente ad enti privati. L’articolo fa anche riferimento alla collaborazione tra l’OGA e forze speciali come i SEAL o la Delta Force, anche se un portavoce del Joint Special Operations Command nega il coinvolgimento. Inoltre, si menziona il coinvolgimento del Nuclear Emergency Support Team (NEST), che nega categoricamente la sua partecipazione nei programmi di recupero di UFO. L’articolo solleva preoccupazioni sulle implicazioni legali e geopolitiche di tali operazioni in territori ostili, suggerendo che tali azioni potrebbero innescare conflitti globali, specialmente se nazioni come Russia, Corea del Nord o Cina reagissero al recupero di veicoli contenenti tecnologie in grado di sfuggire all’influenza statunitense.

Infine, viene sollevato l’interrogativo su come tali informazioni rischino di essere soppressive da parte delle agenzie di intelligence e sulla motivazione delle fonti anonime nel rivelare questo presunto programma segreto, considerando i rischi potenziali di ritorsioni. Articolo interessante, ma sembrerebbe quasi la trama di un film di fantascienza, con la CIA che si prenderebbe carico, come in X-Files o Fringe, di recuperare e nascondere navicelle aliene cadute sulla Terra. Riguardo gli Ufo-crash ci sono molte storie dalle più vecchie come Roswell alle più recenti ma spacciate per antiche come il fantasioso “Ufo di Mussolini” (leggi qui). L’articolo del Daily Mail sembra inseguire lo scalpore suscitato dalle varie audizioni ufficiali di whistleblower come David Grush che ha raccontato storie ufologiche senza particolari o riferimenti verificabili, basati da racconti orali con “persone degne di fede”, ma non ripetibili in quanto coperti da segreto.

Da tutto questo “non-raccontare” sembra ci sia una gara a chi la spara più grossa. All’inizio avevamo sperato che questo cambiamento di sigle, da Ufo a Uap, che avrebbe dovuto significare prese di posizione meno complottiste e più ufficiali da parte dei governi o delle organizzazioni nazionali, avrebbe portato nuova linfa all’ufologia come approccio scientifico. Ci accorgiamo però dell’avvento di un’aria da vecchia guerra fredda nella quale persone con pochi scrupoli e voglia di popolarità e probabilmente denaro, potrebbero aver cominciato a sguazzarci per sbarcare il lunario.

* Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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