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Formia, massacra di botte le compagna: donna salvata dagli avventori di un locale

4 gennaio 2024 | 15:21
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Formia, massacra di botte le compagna: donna salvata dagli avventori di un locale

La giovane è stata trasportata all’Ospedale Civile di Formia con ematomi anche al collo e il naso sanguinante

Formia, 4 gennaio 2024 – I Carabinieri della locale Stazione, hanno tratto in arresto un uomo di origine italiana classe 91 residente a Formia, gravato da specifici precedenti di Polizia, poiché verso l’01.30 in via Vitruvio, ha aggredito fisicamente e violentemente con calci e pugni la propria compagna classe 97 di origini ucraine, evento interrotto solo grazie all’intervento di alcuni avventori di un locale pubblico ubicato in quelle vicinanze e successivamente da una pattuglia di militari dell’Arma che transitava in quelle vie adiacenti durante il normale servizio di prevenzione e repressione dei reati.

La ragazza prontamente soccorsa dai militari presentava numerose e visibili contusioni al viso ed al collo, nonché una copiosa perdita di sangue dal naso, tanto da rendere obbligatorio l’intervento di sanitari del 118, che a bordo di ambulanza provvedevano a trasportarla presso il pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Formia per ricevere le cure del caso. I militari intanto provvedevano altresì a fermare ed identificare l’aggressore portandolo presso gli Uffici della Caserma Carabinieri di Formia, dove sono subito scattate indagini serrate volte a ricostruire la dinamica dei fatti e le responsabilità dell’uomo.

Grazie all’escussione dei testimoni e della vittima stessa dell’aggressione, che nonostante fosse visibilmente provata e spaventata ha comunque deciso di collaborare, è stato possibile ricostruire, oltre ai fatti accaduti, anche precedenti episodi di cui l’uomo si era reso responsabile in passato, andando quindi a configurare la condotta di maltrattamenti in ambito domestico, dato che i due convivevano in pianta stabile. Gli accertamenti esperiti e le fonti di prova cristallizzate non hanno lasciato alcuna ombra di dubbio agli investigatori e inchiodato il giovane, che in attuazione della normativa del “codice rosso” è stato tratto in arresto in flagranza ed è stato successivamente associato presso la Casa Circondariale di Cassino.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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