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L’Ecuador ad un passo dalla guerra civile

10 gennaio 2024 | 12:07
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L’Ecuador ad un passo dalla guerra civile

La fuga dal carcere di Adolfo Marcias, il capo dei narcotrafficanti, ha gettato l’Ecuador nel caos. Assaltata la sede delle televisione pubblica

Quito, 10 gennaio 2024 – L’Ecuador ad un passo dalla guerra civile. Da giorni gli occhi del mondo sono rivolti, con ansia e trapidazione, a Quito, oltre che verso le città limitrofe. Casus belli delle violenze in corso è l’evasione dalla galera, tra gli altri, del capo dei narcotrafficanti, Adolfo Macias, una fuga che rappresenta la punta dell’iceberg delle rivolte in corso nelle galere ecuadorene, con le bande criminali che stanno mettendo a ferro e fuoco il paese. Un caos che ha costretto il Governo a dichiarare lo stato d’emergenza, oltre che “guerra” alle gang.

L’assalto alla tv pubblica

A testimonianza della gravissima situazione c’è l’assalto, da parte di uomini armati ed incappucciati, alla sede della tv pubblica di Guayaquil, città portuale epicentro delle violenze. Una macabra scena trasmessa in diretta poche ore . Il primo bilancio è già tragico: almeno 10 morti (tra cui 2 membri delle forze dell’ordine) e svariati feriti. E la cosa peggiore è il fatto che, probabilmente, siamo solo all’inizio.

Un focus sull’Ecuador

L’Ecuador conta circa 18 milioni di abitant e  si trova nel mezzo di una crisi senza precedenti, causata anche dalla propria posizione geografica. Si trova infatti tra Colombia e Perù, i primi due produttori mondiali di cocaina, motivo per cui l’Ecuador è un terreno fertile per il traffico di droga e per l’insediamento di bande internazionali di narcotrafficanti. Queste bande, soprattutto negli ultimi, hanno gettato il paese nel caos e alimentato un ciclo di violenza senza fine.

I numeri sono raccapriccianti. Secondo le cifre ufficiali, nel 2023 il numero delle morti violente in Ecuador è di oltre 8mila, quasi il doppio rispetto al 2022. Numeri agghiaccianti, con le bande criminali hanno acquisito un’enorme potenza e influenza nel paese, creando un clima di terrore e insicurezza per la popolazione ecuadorena. Le loro attività illegali non si limitano solo al traffico di droga, ma includono anche estorsioni, rapimenti e omicidi, che colpiscono indiscriminatamente cittadini, imprenditori, funzionati e politici.

La situazione: la risposta del governo

Le aree sensibili e i penitenziari sono circondati dalle forze armate. Il presidente Noboa, eletto 3 mesi fa con la promessa di una lotta serrata alla criminalità, ha dichiarato ieri lo stato di “conflitto armato interno” a seguito delle violenze generalizzata messe in atto da parte di organizzazioni criminali di narcotrafficanti. Nel decreto, Noboa ha definito le bande come “organizzazioni terroristiche”.

In una dichiarazione pubblica, firmata dai rappresentanti di tutti i partiti, il Parlamento – che ieri era stato evacuato a causa dei disordini – ha precisato che il sostegno include l’adozione di indulti e/o amnistie nei casi necessari per garantire il lavoro degli addetti alla pubblica sicurezza. In più, l’Assemblea Nazionale ha assicurato il pieno sostegno alle forze armate e allo stesso presidente.

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Riunione del Governo (Foto: X @DanielNoboaOk)

Il Congresso ha inoltre appoggiato l’azione del governo in materia di sicurezza per ripristinare la pace e l’ordine nel territorio nazionale, oltre a chiedere che i responsabili delle evasioni dal carcere siano individuati e puniti. I parlamentari hanno sottolineato che stanno lavorando in unità, indipendentemente dalle diverse correnti politiche e ideologiche che rappresentano. “La situazione attuale richiede collaborazione e coesione. Siamo impegnati ad affrontare questa sfida in modo responsabile e comune”, hanno sottolineato.

Il Ministero della Salute ha disposto la sospensione a data da destinarsi di tutti i servizi ambulatoriali, ricoveri e interventi chirurgici programmati, sottolineando che nel Paese saranno garantiti solo i servizi di emergenza negli ospedali.

Un numero verde per gli italiani in Ecuador

L’Ambasciata d’Italia in Ecuador informa i cittadini italiani presenti nel Paese che sta seguendo con la massima attenzione gli sviluppi della situazione in corso. Raccomanda inoltre, per qualsiasi situazione di emergenza, ad utilizzare il numero telefonico messo a disposizione +593(0) 999780861. (Foto: X @PoliciaEcuador)