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Rinnovo di Mou in stand-by e clima di contestazione: Milan-Roma è decisiva

14 gennaio 2024 | 07:00
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Rinnovo di Mou in stand-by e clima di contestazione: Milan-Roma è decisiva

Qualcosa si è rotto tra squadra e tifoseria dopo la sconfitta nel derby, ed anche Mourinho non è più intoccabile. Lui vuole restare, ma dai Friedkin (per ora) vige silenzio assoluto

Roma, 13 gennaio 2024 – La Roma si sta ancora leccando le ferite dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia. Non tanto per la sconfitta in se, ma per il modo in cui è arrivata: un atteggiamento a tratti rinunciatario ed intimorito, con la Lazio a cui è bastato il minimo sindacale per superare i cugini. Ad aggiungere il carico da 90 ci ha pensato il Gruppo Quadraro della curva Sud che, nelle scorse ore, ha esposto uno striscione a Trigoria così recitante: “Meglio una morte dignitosa che una vita umiliante. Non siete degni di questa maglia, luridi mercenari“.

Lo striscione certifica il primo vero strappo tra la tifoseria e la squadra da quando sulla panchina giallorossa è arrivato Mourinho. Ed anche lo Special One, che comunque gode ancora di un importante sostegno, è finito sul banco degli imputati. La squadra, infatti, gioca un calcio fin troppo conservativo, con poche idee. Eccezion fatta qualche partita come ad esempio Roma-Atalanta, dove la squadra di Mou non ha vinto solo per un caso. Ma troppo, troppo poco.

Risultati (per ora) deludenti

I risultati di quest’anno sono, per ora, molto deludenti e l’eliminazione dalla Coppa Italia è solo un carico da 90. La Roma infatti si trova attualmente all’ottavo posto in classifica: vero che dista solo 4 punti dal quarto posto, ma è altrettanto vero che ha 5 squadre davanti. Un momentaneo bilancio che si aggrava con l’Europa League, dove i giallorossi sono arrivati secondi in un girone più che abbordabile. E la tassa da pagare si chiama Feyenoord. Aggiungendo l’eliminazione con la Lazio, il bilancio è più che negativo.

Mourinho ha anche delle attenuanti. Da inizio anno – dal suo arrivo a Roma – è costretto a fare i conti con i troppi infortuni, soprattutto sul reparto difensivo. Il tecnico ora come ora non può contare su Smalling, perno della difesa, da oltre 4 mesi, Kumbulla si sta riprendendo dalla rottura al crociato e lo stesso Llorente non è al meglio delle condizioni. A ciò aggiungiamoci il fatto che Mancini stia giocando con forti dolori. Fattori che hanno costretto lo Special One a spostare Kristensen nel terzetto difensivo e a dare subito molte responsabilità al “bambino” Hujsen, come lo chiama Mourinho. Ai box anche Renato Sanches (sul piede di partenza) e Dybala mentre Aouar, Ndicka e Azmoun sono in Nazionale per disputare le rispettive coppe continentali. Insomma, mezza squadra non c’è. E i giocatori a disposizione – eccetto qualche eccezione – non stanno rendendo come Mou si aspetta.

La stagione non è finita, tutt’altro. Il quarto posto è difficile ma è alla portata, e l’Europa League per Mourinho è “casa”, come probabilmente tutte le competizioni europee su cui lo Special One ha costruito la propria carriera. Per rimediare, dunque, c’è tempo. Ma non troppo.

La sfida col Milan è decisiva

E’ così che Mourinho, dunque, arriva alla delicatissima sfida in casa del Milan. La squadra di Pioli non se la passa certamente meglio: anche i rossoneri sono stati eliminati dalla Coppa Italia per mano dell’Atalanta ed ha tanti giocatori in infermeria. Il Milan è terzo in classifica, ma ad inizio anno veniva dato come la grande favorita, insieme all’Inter, per la vittoria finale, a causa di un mercato importante e di un gioco che le prime giornate aveva convinto. Poi qualcosa, complice anche il pessimo cammino in Champions, si è rotto. E neanche Pioli è così solido, con l’ombra di Antonio Conte che aleggia sempre di più.

All’andata il Milan si è imposto per 1-2: gara in cui, nonostante lo stretto risultato, i rossoneri hanno dimostrato una nettissima superiorità, anche a causa dell’atteggiamento rinunciatario della Roma. Una sconfitta tuttavia passata in sordina: quel giorno si festeggiava l’arrivo di Lukaku e si andava ancora al mare, sotto il sole d’agosto. Oggi, però, la musica è diversa. La contestazione inizia a montare e la fiducia dei tifosi non è più quella di prima.

A dimostrazione di ciò c’è la consueta conferenza pre-match, in cui Mourinho si è lasciato andare ad un lungo e duro sfogo in cui non solo ha difeso il suo lavoro e la sua professionalità ma ha anche “ammonito” qualche giocatore (senza nominare nessuno, ma intuibili) affermando che “devono dare qualcosa in più”.

La Roma punterà, quanto meno, a non perdere. Ma per farlo occorrerà una prestazione diversa, propositiva e ordinata. Ma la realtà è che i giallorossi avrebbero bisogno di vincere per non veder scappare le squadre davanti, ma anche per risanare il rapporto con parte del tifo e per ritrovare fiducia in vista delle prossime partite. Mourinho ci arriverà senza Dybala (almeno dal primo minuto, come da lui stesso annunciato in conferenza) e con Lukaku chiamato ad essere decisivo, come fin’ora mai gli è accaduto nei big match. Per il resto la formazione, visti gli infortuni, sarà la solita salvo sorprese.

Mourinho dovrebbe schierare il classico 3-5-2 con Rui Patricio in porta, terzetto difensivo composto da Mancini, Hujsen e Llorente. Sulle fasce spazio a Zalewski e Kristensen, mentre a centrocampo dovrebbe affidarsi ancora una volta a Cristante, Paredes e Bove. In attacco, orfano di Dybala, il tecnico dovrebbe dare fiducia a Pellegrini come supporto all’insostituibile Lukaku.

Il silenzio dei Friedkin sul rinnovo

Dopo varie risposte criptiche, nelle ultime settimane Mourinho è uscito allo scoperto: vuole rimanere. Vuoi per il fortissimo rapporto con i tifosi, vuoi perchè è convinto che può realizzare ancora grandi cose, la sua scelta sembra averla presa. Chi invece non si è ancora esposto è chi quel rinnovo dovrebbe metterlo sul tavolo, ovvero il presidente Dan Friedkin. Un silenzio a cui i romanisti si sono abituati, dato che questa è la sua politica dal primo giorno della sua presidenza. E se spesso può essere un fattore positivo ed anche apprezzato dai tifosi, quest’ultimi adesso vogliono chiarezza. Secondo quanto scritto da Il Romanista, chi ha modo di parlare col patron giallorosso riferisce che è “furioso” dopo la sconfitta del derby e che “pretende risultati”.

Le considerazioni da fare sono tante. A cominciare dai risultati. Mourinho può vantare la vittoria della Conference League (primo trofeo Uefa vinto dalla Roma) e su una finale di Europa League, seppur persa ai rigori. Ma per ottimi risultati fuori dai confini, quelli in patria non suscitano lo stesso entusiasmo: la Roma di Mourinho si è infatti piazzata al sesto posto per 2 anni di fila, non riuscendo mai a raggiungere la Champions League, obiettivo principale della società giallorossa. Oltre all’aspetto puramente “risultatistico”, per utilizzare un termine oggi in voga, c’è anche quello ambientale. Mourinho, infatti, è garanzia di stadio pieno. E quindi biglietti, abbonamenti, denaro fresco per le casse societarie che negli ultimi anni hanno fatto non poca fatica. E probabilmente anche un aspetto di mercato, dato che sia sull’arrivo di Dybala che di Lukaku c’è il suo zampino.

Una precisazione, poi, è d’obbligo: la Roma si trova, di fatto, senza un direttore sportivo. Tiago Pinto infatti se ne andrà ad inizio febbraio, dopo la chiusura del mercato invernale. Ed un sostituto, al momento, ancora non c’è. Anche a livello societario, dunque, Trigoria deve ritrovare un proprio ordine.

Insomma, la carne al fuoco è tanta. Giugno non è poi così lontano, ed in mezzo potenzialmente possono accadere tante cose. Non è dato sapere se i Friedkin, nel silenzio generale, abbiano già preso la loro decisione in un modo o nell’altro e che stiano attendendo il momento giusto per comunicarla. Come è altrettanto possibile che il rinnovo di Mourinho passi dalla qualificazione in Champions, dunque con decisione rinviata. Lo sanno solo loro. Ma qualunque delle 2 sia tra poche ore si disputerà Milan-Roma: e già nella gelata notte di San Siro potrebbero arrivare importanti indicazioni sul campionato della Roma. E, forse, anche sul futuro di Mourinho. (Foto: asroma.com)