il caso

Incontro ravvicinato al Lago di Bracciano: mistero nel bosco

15 gennaio 2024 | 10:36
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Incontro ravvicinato al Lago di Bracciano: mistero nel bosco

Considerazioni moderne su strani comportamenti di luci in volo che ci ricordano le leggende dei boschi

Da un socio Cisu, Sebastiano Pernice, attivo nella zona del lago di Bracciano, mi giunge il racconto di un avvistamento che ha abbastanza dell’incredibile e che qui vado a raccontare. La fonte orale del racconto risale ad un personaggio conosciuto a Manziana e degno di fede, al quale è stato raccontato dai testimoni del caso. Purtroppo non è una fonte diretta, e questo, purtroppo, potrebbe dare adito ad alcuni dubbi riguardo i particolari del racconto.

Era il 2011, e un gruppo di tre amici manzianesi erano a caccia di cinghiali in un bosco tra Manziana e Bracciano, ad un certo punto vedono tante luci poggiate a terra. Credendo di trattarsi di un’auto in panne, si avvicinano per dirgli di spostarsi. Si accorgono però che non erano solamente delle luci a terra, ma che si vedeva un lato di un enorme rettangolo grande quanto un campo di calcio, immobile, tanto ferme che hanno permesso agli increduli cacciatori di contarle . Erano 99 luci, mentre un po’ più in alto si vedeva un altro triangolo di luci. Dopo alcuni minuti le luci del quadrato ad una ad una si scindono e si ridirigono tutte verso il triangolo, come se si fosse trattato di un’astronave madre che accoglieva i suoi piccoli ufo. Colui che racconta, conoscendo bene i tre cacciatori, in seguito li interpellò separatamente, ed i tre confermarono quanto detto in precedenza. Aggiunsero pure che da tempo si parlava di strani luoghi, dove difficilmente si vede selvaggina. Ci sono solo funghi e castagne. Infine come vergognandosene, a denti stretti, accennarono al fatto che l’anno dopo si verificò lo stesso avvistamento con le stesse modalità negli stessi  luoghi…

Uno strano racconto che ha più del mistero piuttosto che dell’ufologia. Luci notturne, moltissime, addirittura 99, come a sottolineare un significato ermetico che probabilmente non c’è. Da un quadrato si trasformano in triangolo, ma non si capisce se sono corpi o semplici luci. Non si conosce la data o l’orario per cui forse potrebbe essere l’alba, in quanto essendo cacciatori si mettono all’opera la mattina presto. Ovviamente da questi pochissimi particolare non potremo dare una spiegazione razionale, anche perché annovererei il racconto in quell’insieme di storie e leggende che appartengono al mondo dei b oschi, che narrano di folletti, fatine, creature elementali che si riuniscono per feste danzanti alle quali non si è permesso partecipare. Storie che possono appartenere anche all’ufologia, a quella ipotesi definita ‘parafisica’ che studia queste leggende e le correla ai racconti di avvistamenti di alieni. In questo caso le creature che vengono viste non fanno parte de mondo extraterrestre ma di quello spiccatamente terrestre, al quale appartengono personaggi del mondo delle favole che hanno accompagnato tutte le culture contadine del mondo, praticamente da sempre. Una specie di dimensione parallela che sembra  incrociarsi con la nostra e che spesso viene confusa con i fantasmi, i demoni, creature magiche e fatate simili a quelle presenti in alcune commedie di Shakespeare.

Non possiamo sapere se i tre cacciatori (personaggi anch’essi appartenenti al mondo delle favole) abbiano visto fenomeni aerei non identificati come si intendono al giorno d’oggi, oppure si siano incontrati con sciami di fatine o di streghe che si recavano al sabba. Fatto sta che quel filo sottile che unisce i racconti ufologici alle fiabe, sembra essere molto resistente.

(Immagini create con l’intelligenza artificiale)

* Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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Se osservate una luce o un qualcosa in cielo che, in tutta coscienza, non riuscite a spiegarvi, inviate una mail a misteri@ilfaroonline.it e mettetevi in contatto con il Cisu, al sito www.cisu.org oppure all’indirizzo www.ufotuscia.it