Roma, prende appuntamento con una donna su una chat a luci rosse poi la lega e la rapina

16 gennaio 2024 | 11:49
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Roma, prende appuntamento con una donna su una chat a luci rosse poi la lega e la rapina

La ragazza aveva chiesto disperatamente aiuto dalla finestra e gli agenti l’hanno trovata rinchiusa nel bagno

Roma, 16 gennaio 2024 – Avrebbe picchiato, legato e rapinato una donna, il 40ennne fermato dalla Polizia di Stato dopo una scrupolosa indagine coordinata dalla Procura di Roma. A suo carico una misura cautelare emessa dal GIP e notificata nella Tuscia dagli stessi investigatori. Sono arrivati nella Tuscia, in particolare nel comune di Sutri, gli agenti della Polizia di Stato che, al termine di una meticolosa indagine coordinata dai PM della Procura di Roma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 40enne italiano, di origini portoghesi, indagato per rapina aggravata ai danni di una giovane donna.

La chiamata all’ 1 1 2 è arrivata nel tardo pomeriggio del 22 dicembre scorso da una via del quartiere di Torpignattara: una ragazza disperata chiedeva aiuto da una finestra. Gli agenti della Polizia di Stato, intervenuti insieme ai Vigili del Fuoco, hanno trovato la giovane rinchiusa nel bagno e con le mani costrette da una fascetta “da elettricista”.

La ragazza ha raccontato ai poliziotti del commissariato Porta Maggiore che si prostituiva in quell’abitazione e usava, per trovare i clienti, un sito di incontri. Quel giorno, sempre tramite questo sito, aveva appuntamento con un uomo con il quale si era accordata tramite un comune sistema di messaggistica. Quando ha aperto la porta al “nuovo cliente” questo l’ha aggredita subito, l’ha immobilizzata legandole anche le mani con delle fascette e l’ha minacciata di morte se non gli avesse consegnato tutto il denaro che aveva. La vittima gli ha indicato dove teneva i soldi, non più di 35 euro, e l’uomo, prima di fuggire con il denaro ed i cellulari della ragazza, l’ha chiusa a chiave nel bagno.

Determinante per le indagini è stata proprio la collaborazione della vittima che, già dal primo contatto con il cliente, aveva salvato gli screenshot delle conversazioni: è stato proprio grazie ad uno di essi che gli esperti della Polizia di Stato hanno potuto dare un nome al sospettato. Questo ed altri riscontri investigativi hanno consentito ai PM della Procura di Roma di chiedere ed ottenere, dal Giudice per le Indagini Preliminari, l’emissione di una misura cautelare a carico dell’indagato, un 40enne italiano di origini portoghesi.

Sono stati gli stessi poliziotti del commissariato Porta Maggiore ad essere incaricati di eseguire la misura e, dopo una lunga serie di accertamenti ed appostamenti, hanno trovato l’uomo a Sutri. Dopo gli atti di rito il 40enne è stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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