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Derby Lazio-Roma, bottiglia di birra lanciata contro Bove: denunciato un tifoso

18 gennaio 2024 | 15:53
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Derby Lazio-Roma, bottiglia di birra lanciata contro Bove: denunciato un tifoso

E’ stato individuato dalla Polizia l’autore del gesto, insieme ad un altro tifoso che puntava il laser contro i giocatori in campo

Roma, 18 gennaio 2024 – Durante l’ultimo incontro di calcio SS Lazio-AS Roma, disputatosi il 10 gennaio, alcuni spettatori hanno tenuto comportamenti illeciti all’interno dello stadio: in un caso un tifoso ha puntato una luce laser sul viso di alcuni giocatori della Roma, impedendo il sereno svolgimento della partita, tanto da condurre il direttore di gara a richiedere un annuncio dello speaker dello stadio per far cessare tali condotte; in un’altra circostanza c’è stato il lancio di una bottiglia di plastica che ha colpito un calciatore della Roma.

Grazie alla minuziosa analisi delle telecamere di videosorveglianza dello stadio Olimpico, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Prati hanno individuato gli autori di tali fatti: identificati e rintracciati, i due, rispettivamente di 52 e 35 anni, sono stati entrambi denunciati ai sensi della legge 401/89 ed il primo è stato anche sanzionato con una multa pari a 167,00 euro.

Sono stati, invece, i poliziotti della Divisione Amministrativa della Questura di Roma a denunciare il titolare ed il dipendente di un esercizio commerciale in zona Piazza Mancini, per aver venduto bevande in vetro nelle 3 ore antecedenti la partita, in violazione dall’ordinanza del Prefetto e, dopo una completa istruttoria, il Questore di Roma, in applicazione dell’articolo 100 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza, ha disposto la sospensione della licenza per 7 giorni per lo stesso esercizio commerciale. Il provvedimento è stato notificato questa mattina dagli agenti del commissariato Villa Glori che, come previsto dalla normativa, hanno affisso sulla porta del locale il cartello “Chiuso con provvedimento del Questore”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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(Foto: Fotogramma)