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A Fiumicino la Marcia della Pace, Ruzza: “Proteggere i giovani dal rischio di essere invasi”

22 gennaio 2024 | 08:00
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A Fiumicino la Marcia della Pace, Ruzza: “Proteggere i giovani dal rischio di essere invasi”
A Fiumicino la Marcia della Pace, Ruzza: “Proteggere i giovani dal rischio di essere invasi”
A Fiumicino la Marcia della Pace, Ruzza: “Proteggere i giovani dal rischio di essere invasi”
A Fiumicino la Marcia della Pace, Ruzza: “Proteggere i giovani dal rischio di essere invasi”
A Fiumicino la Marcia della Pace, Ruzza: “Proteggere i giovani dal rischio di essere invasi”

Il Vescovo ha messo in risalto i numerosi pericoli che l’uso incontrollato dell’intelligenza artificiale può arrecare alla pace e alle democrazie.

Fiumicino, 22 gennaio 2024 – “Ogni autorità ha il compito di proteggere i giovani dal rischio di essere invasi e oppressi, una vera dipendenza, dai sistemi informatici che divengono vere e proprie agenzie educative, con valenze spesso negative”.

È l’appello del vescovo Gianrico Ruzza rivolto ai sindaci e agli amministratori del territorio delle due diocesi di Porto-Santa Rufina e Civitavecchia-Tarquinia, ai quali ha consegnato il Messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale della Pace.
L’intervento del presule ha concluso la Marcia della Pace promossa dai ragazzi dell’Azione Cattolica delle due diocesi che si è svolta a Fiumicino. Il corteo è partito dalla sede del comune di Fiumicino attraversando la città per arrivare nella sala messa a disposizione dall’autorità portuale. Durante l’attraversamento del Tevere, il pastore ha gettato in mare una corona di fiori in memoria di tutte le persone morte in mare.

Per Ruzza, occorre aiutare i giovani a “sviluppare un sano potenziale critico che renda possibile un’opera di discernimento sulle notizie, sui pensieri, sulle opinioni e abiliti a un’autentica libertà”.
Il presule, riprendendo il Messaggio del Santo Padre, ha messo in risalto i numerosi pericoli che l’uso incontrollato dell’intelligenza artificiale può arrecare alla pace e alle democrazie.

“La sfida che ci è posta dinanzi è molto alta – ha detto il vescovo -. Non dobbiamo scoraggiarci; anzi, abbiamo il dovere di essere consapevoli che a fronte di immensi benefici per la vita umana, l’intelligenza artificiale può contribuire ad un autentico progresso dell’umanità solamente se educa e si educa all’uso critico della ragione e all’impegno totale per la fraternità umana. Da qui deriva la possibilità che il “sogno della pace” divenga realtà: una realtà da desiderare, da realizzare, da custodire con passione e con determinazione, con resilienza e con coraggio profetico, con realismo e con coerenza”.

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