IL FATTO

Adesca una coetanea, poi la picchia per mesi: nei guai un minorenne a Minturno Scauri

31 gennaio 2024 | 12:10
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Adesca una coetanea, poi la picchia per mesi: nei guai un minorenne a Minturno Scauri

Nei confronti del minorenne è stata applicata la misura della “permanenza in casa”

Minturno, 31 gennaio 2024 – In data 29 gennaio, a Scauri di Minturno, i Carabinieri della locale Stazione, eseguivano un ordine di applicazione della misura cautelare della permanenza in casa emessa dal Tribunale per i Minorenni di Roma nei confronti di un minore classe 2007, residente in Minturno, per i reati di atti persecutori e violenza sessuale.

La misura scaturisce da approfondita e delicata attività di indagine eseguita dal locale Comando Stazione Carabinieri il quale, attraverso una serie di puntuali accertamenti, riusciva a documentare come il minore avesse adescato una coetanea e purtroppo perpetrato nei suoi confronti, nelle more di alcuni mesi, violenze fisiche e verbali tali da indurre la vittima in uno stato di profonda sofferenza fisica e psicologica.
L’ordine della misura cautelare della permanenza in casa emessa dal Tribunale per i Minorenni di Roma è una delle misure cautelari previste nei confronti di minori che commettono siffatti delitti e possono determinare il successo nella prevenzione dei crimini più violenti ed attualmente in crescita nei confronti delle donne, anche di minore età. L’invito delle Istituzioni, nonché del Comando Provinciale Carabinieri di Latina e della Compagnia Carabinieri di Formia, particolarmente attenti al contrasto e alla prevenzione di tali reati – i cui risvolti sono stati diffusamente trattati anche durante gli incontri svolti nell’ultimo anno presso gli Istituti di formazione scolastici del territorio – è quello di rivolgersi alle Autorità preposte sin dal primo momento, in modo che si possano opportunamente concretizzare le misure idonee atte a contrastare e scardinare siffatti odiosi crimini.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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