Truffa al Sistema Sanitario Nazionale, falsificava ricette per spacciare oppiacei: arrestata 40enne

31 gennaio 2024 | 14:55
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Truffa al Sistema Sanitario Nazionale, falsificava ricette per spacciare oppiacei: arrestata 40enne

La donna, sulla quale gravava un mandato di arresto europeo, è stata rintracciata e arrestata a Barcellona

Una donna 40enne, di Albano Laziale, gravemente indiziata di truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, falso, ricettazione, detenzione, spaccio ed agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti, è stata rintracciata e arrestata a Barcellona dal Corpo di Polizia Nazionale spagnolo in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno e soprattutto grazie alle indicazioni dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castel Gandolfo che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri.

La donna era destinataria di un mandato di arresto europeo emesso sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, ricercata da novembre 2023, nell’ambito di un’inchiesta condotta dai Carabinieri di Castel Gandolfo relativa a reati commessi per ipotesi di indebito approvvigionamento di farmaci oppiacei, utilizzati come stupefacenti.

Le indagini, condotte con il coordinamento della Procura della Repubblica di Velletri, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine alla falsificazione di circa un centinaio di prescrizioni mediche (ricette bianche e rosse), con timbri falsificati, di medici ignari alla vicenda, allo scopo di ottenere farmaci analgesici ad alto contenuto oppiaceo (nei soli anni 2022-2023: oltre 400 confezioni di Depalgos 20mg per un totale di circa 12.000 pasticche), assunti per l’uso personale o ceduti a terzi, oltre alla ricettazione di “ricette rosse”, sottratte da ricettari di medici di base e di pronto soccorso della provincia di Roma, utilizzate per prelevare indebitamente il particolare farmaco, anche in regime di esenzione e a carico del Servizio Sanitario Nazionale e della Regione Lazio, causando un danno all’erario stimato in circa 10.000 euro.

Secondo le investigazioni condotte dai Carabinieri di Castel Gandolfo, la donna avrebbe utilizzato la sua abitazione come un vero e proprio “centro operativo” utilizzato per lo stoccaggio dei farmaci, come “stamperia” per la compilazione delle ricette mediche, quale luogo abituale per il consumo degli oppiacei e di altre sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina, anche da parte di assuntori della zona.

Altre 6 persone risultano indagate con la donna per concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, nel comprensorio di Roma sud e dei Castelli Romani. Ingente il materiale probatorio sequestrato dai Carabinieri quale, timbri, ricettari, farmaci oppiacei, stupefacenti del tipo marijuana ed eroina. L’arrestata che si trova ora reclusa in Spagna, è in attesa di essere estradata per essere consegnata alle autorità italiane.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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