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Gaeta, rubavano motoseghe ed altri attrezzi da lavoro: ladri colti sul fatto

15 febbraio 2024 | 16:38
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Gaeta, rubavano motoseghe ed altri attrezzi da lavoro: ladri colti sul fatto

I due sono stati incastrati dalle riprese delle videocamere di sorveglianza installate negli appartamenti che avevano trafugato

Gaeta, 15 febbraio 2024 – All’alba di oggi i militari della Tenenza Carabinieri di Gaeta unitamente agli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Gaeta hanno dato esecuzione a due ordini di esecuzione per la carcerazione nei confronti di due uomini disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Cassino.

Il primo  nato a Civitavecchia cl. 87 di fatto residente a Gaeta e il secondo nato a Napoli cl. 79 di fatto residente a Gaeta lo scorso 21 ottobre 2022 era stati tratti in arresto in flagranza di reato con l’accusa di concorso in furto in abitazione dagli uomini del Commissariato distaccato di PS di Gaeta.

Gli stessi erano stati ripresi da alcune telecamere di videosorveglianza, installate negli appartamenti che avevano trafugato, che non hanno lasciato scampo ai malviventi prontamente identificati e fermati. Nel colpo messo a segno i ladri avevano asportato attrezzatura da lavoro tra cui motoseghe, caricabatterie e altri strumenti, tutti rinvenuti e riconsegnati ai legittimi proprietari.

Dopo l’arresto e l’applicazione della misura degli arresti domiciliari, per i due questa mattina sono scattate nuovamente le manette e questa volta dovranno espiare la condanna a 1 anno e 10 mesi di reclusione presso la casa circondariale di Cassino e il pagamento di una multa pari a 600,00 €.

Giunge così alle battute finali la vicenda criminale di questi due uomini, che nonostante la misura degli arresti domiciliari hanno continuato a venire alla ribalta nella cronaca locale: infatti, i militari della Tenenza di Gaeta, proprio in uno dei frequenti controlli per la verifica del rispetto delle prescrizioni imposte ai detenuti presso le proprie abitazioni, nel mese di novembre 2022 aveva rinvenuto una modica quantità di sostanza stupefacente all’interno dell’abitazione di uno dei du., per cui era scattata la prevista segnalazione amministrativa alla Prefettura per la contestuale percorso di riabilitazione presso il SerT.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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