Il progetto

Ventotene, l’ex carcere di Santo Stefano sarà un polo culturale: inizia la progettazione definitiva

23 febbraio 2024 | 11:42
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Ventotene, l’ex carcere di Santo Stefano sarà un polo culturale: inizia la progettazione definitiva
Ventotene, l’ex carcere di Santo Stefano sarà un polo culturale: inizia la progettazione definitiva
Ventotene, l’ex carcere di Santo Stefano sarà un polo culturale: inizia la progettazione definitiva
Ventotene, l’ex carcere di Santo Stefano sarà un polo culturale: inizia la progettazione definitiva

Il Commissario Macioce: “Il recupero è finalmente realtà e invito tutta la cittadinanza a essere parte del suo futuro”

Ventotene, 23 febbraio 2024- Raggiunto un altro obiettivo strategico per il recupero dell’ex Carcere: chiuso il Piano di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE), il Commissario Straordinario di Governo Giovanni Maria Macioce apre ufficialmente, con il supporto di Invitalia soggetto attuatore, la fase della progettazione definitiva che prenderà avvio alla conclusione dei lavori già in corso di Messa in sicurezza e che porterà l’ex carcere di Santo Stefano a trasformarsi in un futuro polo culturale, museo ma anche spazio che ospiterà iniziative di alta formazione italiana e europea e che offrirà ai visitatori la possibilità di immergersi in percorsi guidati nella natura incontaminata e evocativa in una continuità fisica, storica e simbolica con Ventotene culla dell’Europa.

Durante il sopralluogo sull’isola di Santo Stefano, convocato dal Commissario e coordinato da Invitalia a cui ha preso parte oltre alla Struttura commissariale il team al completo dei progettisti vincitori del concorso il cui capofila è Engeko e di cui fanno parte Insula, Studio Croce e Studio Boschi, sono stati presi in esame tutti i futuri step progettuali e visionati tecnicamente tutti gli ambienti interni all’ex carcere e i percorsi esterni che dal “Panopticon” attraverso via Giulia raggiungono il cimitero, i cui lavori di risistemazione, così come i viali di accesso dallo scalo della Marinella all’ex carcere, sono già conclusi.

Sono stati approfonditamente valutati anche i numerosi vincoli che ricadono sull’intervento e che grazie al contributo concreto di tutte le amministrazioni del CIS, il Contratto istituzionale di Sviluppo all’interno del quale è incardinato l’intervento di recupero dell’ex carcere borbonico, si stanno finalmente ottimizzando e che permetteranno di accelerare il Progetto, sempre nel rispetto delle prescrizioni a tutela del delicatissimo quadro ambientale in cui si opera che ne rappresenta al tempo stesso la sua unicità.

“Nel ringraziare Invitalia per il costante supporto, ricordo che il mio obiettivo condiviso con i vertici governativi è ottimizzare tempi e processi con il pieno appoggio di tutte le amministrazioni del CIS: ho infatti potuto constatare – ha commentato Macioce – nei pochi mesi trascorsi dal mio insediamento ad oggi che collaborando attivamente si possono superare prescrizioni, vincoli, difficoltà operative e logistiche e procedere concretamente in un’opera che è stata troppo tempo ferma o che ha proceduto lentamente. Ora che il Progetto si è sbloccato ed è finalmente realtà, ho invitato tutta la cittadinanza e la comunità che vi si riconosce a esserne parte perché senza un loro vero coinvolgimento resterebbe un’opera incompiuta, cominciamo il 7 marzo a Roma con un incontro a Roma aperto a tutti i cittadini e gli stakeholder, per proseguire poi con ulteriori iniziative.”

Concluso il sopralluogo, il Commissario prosegue la sua due giorni a Ventotene con un incontro programmato questa mattina nella sala consiliare del Comune di Ventotene per affrontare il tema delle imbarcazioni per le visite a Santo Stefano, in vista della loro imminente ripresa, e a seguire incontrerà il gruppo di lavoro guidato dal prof. Salvatore Martino del Dipartimento Scienze della Terra dell’Università Sapienza di Roma nell’ambito del partenariato in corso, che porterà a breve sulle isole di Ventotene e Santo Stefano l’incontro annuale dei 40 rappresentanti del Progetto triennale europeo Triquetra, alla cui organizzazione partecipa anche la Soprintendenza di Latina, che vede coinvolte 14 università e centri di eccellenza europei per la prevenzione e la tutela del patrimonio Culturale.

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