Roma, spaccia all’interno di un bar frequentato da studenti: scatta l’arresto

25 febbraio 2024 | 17:33
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Roma, spaccia all’interno di un bar frequentato da studenti: scatta l’arresto

La perquisizione personale e veicolare effettuata sul posto ha permesso di rinvenire diverse dosi di cocaina

Roma, 25 febbraio 2024- Non trova tregua la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’azione quotidiana della Polizia di Stato ha condotto nelle ultime ore a 4 arresti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Flaminio, mentre transitavano in Viale delle Galline Bianche, hanno notato un’autovettura condotta da un giovane ragazzo di 22 anni, fermarsi sul bordo strada e attendere con le 4 frecce in funzione. Fermato per un controllo, l’uomo fin da subito è apparso nervoso e dopo poco ha consegnato spontaneamente un involucro contenente sostanza stupefacente del tipo hashish. Nella successiva perquisizione veicolare sono stati rinvenuti altri involucri contenenti 200 grammi di hashish e 100 grammi di marijuana, oltre a 5.000,00 euro in contanti.

I poliziotti del XV° Distretto di P.S. “Ponte Milvio”, unitamente a personale specializzato del Reparto Prevenzione Crimine “Lazio”, hanno espletato un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio e dell’uso di sostanze stupefacenti nella zona del XV Municipio, effettuando mirati controlli presso le attività commerciali e nei  luoghi di transito e stazionamento frequentati per lo più da studenti. In particolare, all’interno di un bar, adiacente ad un liceo in via dei Robilant, abitualmente frequentato dagli studenti, un uomo è stato tratto in arresto poiché gravemente indiziato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La perquisizione personale e veicolare effettuata sul posto ha permesso di rinvenire diverse dosi di cocaina confezionate e pronte alla cessione. Inoltre, nel successivo controllo effettuato presso l’abitazione dell’arrestato è stata rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente per un totale di 140 gr. di cocaina, sostanza da taglio, materiale per il confezionamento della droga nonché la somma di euro 2.955 in banconote di piccolo taglio, presumibilmente provento dell’attività di spaccio.

Ancora, gli operatori della Squadra Investigativa del Commissariato Anzio-Nettuno, nel corso di mirati servizi volti alla repressione dello spaccio di stupefacenti, hanno arrestato un uomo di 25 anni, trovato in possesso di 121 dosi di crack del peso complessivo di circa 23,5 grammi, 9 dosi di cocaina del peso di circa 3,5 grammi ed un frammento di hashish del peso di 35 grammi, nonché un bilancino di precisione e 45 euro in contanti suddivisi in banconote di vario taglio.

I poliziotti del IX Distretto Esposizione, venuti a conoscenza del fatto che, in via Gian Pietro Lucini, un 37enne italiano era dedito allo spaccio di sostanza stupefacente, hanno effettuato uno specifico servizio di osservazione. Gli investigatori hanno notato e fermato per un controllo un probabile acquirente che, durante le fasi del controllo, ha cercato di disfarsi di una dose di cocaina gettandola a terra. I poliziotti hanno quindi deciso di effettuare una perquisizione locale dell’abitazione del 37enne dove, sul tavolo della cucina, è stato trovato un sacchettino contenente sostanza polverosa di colore bianco, un bilancino di precisione, sostanza da taglio e materiale per il confezionamento. Inoltre, dall’analisi dell’applicazione di messaggistica istallata sul telefono cellulare del 37enne è emerso che, l’acquirente, fermato poco prima dagli operatori, aveva acquistato la dose di sostanza stupefacente proprio da quest’ultimo e, si è appurato, inoltre, che vi erano diverse conversazioni riconducibili alla cessione di sostanza stupefacente ad altri acquirenti.
La Procura ha chiesto ed ottenuto, dal Giudice per le Indagini Preliminari, la convalida della misura pre-cautelare adottata dalla Polizia di Stato in tutte le circostanze.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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