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Cartaginese (Lega): “No a barricate e polveroni, la politica nazionale consideri i territori”

1 marzo 2024 | 12:25
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Cartaginese (Lega): “No a barricate e polveroni, la politica nazionale consideri i territori”

“Bisogna garantire la partecipazione delle persone, della comunità umana, nel rispetto delle istanze portate avanti dai delegati locali”

Tivoli, 1 marzo 2024 – “Colgo il delicato momento per ribadire quanto io creda nella politica territoriale, troppe volte ignorata nei tavoli di trattativa cari ai vertici nazionali del centro-destra. Ecco perché invito i “vertici nazionali” perché intervengano personalmente nelle vicende. Perché il territorio non è solo un serbatoio di consenso da visitare sotto scadenze elettorali. Ecco perché urge riaprire il confronto, e i connessi tavoli per intese provinciali e regionali“. Questo quanto dichiara in una nota Laura Cartaginese, presidente Gruppo Lega in Regione Lazio.

“Come si usava nella buona politica, – prosegue Cartaginese – per garantire la partecipazione delle persone, della comunità umana, nel rispetto delle istanze portate avanti dai delegati locali, dai consiglieri e da tutti colori che lavorano nelle realtà territoriali. Perché se la gente vede localmente l’assenza dei partiti, soprattutto nota il disinteresse dei vertici nazionali, poi reagisce organizzando la cosiddetta “società civile” le ormai note “liste civiche”. Quando si diserta il territorio non ci si può poi lamentare che spuntino liste locali come funghi. Prendo atto che qualcuno abbia deciso di praticare logiche politiche che non rispecchiano la mia sensibilità: assisto a scelte calate dall’alto, da gente lontana e a volte estranea al mio territorio. Estranea perché sparita per decenni e poi rispuntata come fungo candidato.

La mia mente corre alla Prima Repubblica Certamente, è un fatto storico. Ma se si ha una delega sociale e si vive per il partito, – conclude Cartaginese –  necessita affrontare i problemi al di sopra dei particolarismi: scontentando chi fa capricci, chi mette bastoni tra le ruote della partecipazione e del bene comune, soprattutto scontentando le piccole preferenze di parte. Credo fortemente nella politica democratica, quindi invito i vertici nazionali a dialogare con i rappresentanti locali. Solo una politica territoriale condivisa può fare del bene a tutti. Senza alzare barricate o polveroni, ma solo un dialogo costruttivo aprendo i tavoli di trattativa”.

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