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Mondiali Indoor di Atletica, Furlani è strepitoso argento nel lungo: “E’ solo l’inizio”

2 marzo 2024 | 15:58
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Mondiali Indoor di Atletica, Furlani è strepitoso argento nel lungo: “E’ solo l’inizio”

L’Azzurro aggiunge una splendida medaglia in bacheca, dopo l’oro Under 20 dello scorso anno

Glasgow, 2 marzo 2024 – Arriva un altro podio per l’Italia ai Mondiali Indoor di Atletica a Glasgow. Questa volta, dopo il bronzo nel lancio del peso di ieri sera di Leonardo Fabbri (leggi qui), si aggiunge un altro alloro e dalla pedana del salto in lungo maschile.

Mattia Furlani cresce ancora e scrive il suo nome tra i grandi, per l’ennesima volta. A 19 anni, l’Azzurro si mette l’argento al collo con la misura di 8,22. Diventa il più grande medagliato di sempre, in rassegna iridata e al coperto. Il podio di Glasgow arriva s seguito dell’oro europeo under 20 del 2023 (leggi qui) e quello under 18 della stagione precedente (leggi qui), e dopo il fantastico record italiano assoluto di 8,34 siglato due settimane fa (leggi qui).

“È soltanto l’inizio del viaggio – le parole di Furlani , come riporta fidal.it – è una giornata che rimarrà per sempre nella mia vita, una medaglia che significa tanto, più di un argento. È frutto di tante esperienze e lavoro di questi mesi. L’atletica è uno sport biologico, non ci possiamo inventare niente, bisogna solo continuare su questa strada. Non bisogna esaltarsi, ma rimanere con i piedi per terra. Alle 10 di mattina non è facile saltare per me, fosse stato pomeriggio sarebbe stato diverso. Sono entrato in pedana con tutta l’esperienza che ho acquisito e l’ho riversata tutta in questa gara”.

“È un onore sapere che l’ultimo azzurro sul podio ai Mondiali indoor nel lungo era stato Andrew Howe: lui è la storia, vincere una medaglia come lui è qualcosa di incredibile, mi emoziono troppo. Ho pensato all’oro? Certo, a ogni salto, ma Miltidias (Tentoglou, ndr) è un ‘cagnaccio’, difficile da combattere. Sapevo che aveva il salto per valere di più. Ho combattuto con tutti i mezzi che avevo”.

“Agli Europei di Roma e alle Olimpiadi di Parigi cercherò di replicare quello che è successo oggi. Il grazie va a tutte le persone che hanno lavorato per raggiungere questo risultato, a partire da mia mamma e allenatrice Khaty Seck: il merito in primis è suo. Ora bisogna continuare. Essere avvolto in questa bandiera tricolore fa un effetto pazzesco: l’ha avuta addosso chi ha fatto la storia, da Pietro Mennea a Gimbo Tamberi e Marcell Jacobs. È un grandissimo onore”.

Il racconto della gara – fidal.it

Comincia bene Mattia Furlani nel lungo con 8,22 al primo salto per replicare subito, con la stessa misura, al fenomeno greco Miltiadis Tentoglou che pochi minuti prima era balzato proprio a 8,22. È uno spettacolo per gli occhi il giovane azzurro: veloce nella rincorsa, leggero in volo, molto buono lo stacco in cui non regala praticamente niente all’asse di battuta e ottima anche la chiusura. Senza alcun timore, di fronte ai big della specialità, è in testa alla gara appaiato al campione mondiale in carica. Lontani per il momento gli altri, con il tedesco Simon Batz (7,97) provvisoriamente terzo. Si prosegue con il 7,94 di Tentoglou e 7,91 per Furlani che quindi in classifica è al secondo posto, in base al secondo miglior risultato. Non cambia la situazione al terzo salto: nullo (decisamente lungo, ma nullo) per il greco mentre il reatino stavolta stacca molto lontano e atterra a 7,86. Per il bronzo si fa avanti lo statunitense Jarrion Lawson con 8,06. Botta e risposta alla quarta prova: Furlani con 8,10 va al comando, grazie alla seconda miglior misura, ma Tentoglou riprende immediatamente la leadership con 8,15. La lotta per il podio si infiamma al quinto turno perché il giamaicano Carey McLeod fa 8,21 per il terzo posto a un centimetro dai primi due che superano di nuovo gli otto metri, ma senza incrementare, con Furlani a 8,04 e Tentoglou a 8,11. Ultimo salto, con la medaglia ormai al sicuro: l’azzurro vola lontanissimo, ma è nullo. Mattia Furlani può festeggiare l’argento, a diciannove anni: il più giovane medagliato della storia ai Mondiali indoor nel lungo, più giovane del cubano Ivan Pedroso, sul podio (oro) a vent’anni nel 1993. Si chiude la gara: 8,19 per Tentoglou che quindi vince per nove centimetri di differenza sulla seconda misura.

Foto Grana/Fidal