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Scherma, atleta uzbeka denuncia stupro a Chianciano. Federazione: “Subito agito con magistratura”

3 marzo 2024 | 20:02
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Scherma, atleta uzbeka denuncia stupro a Chianciano. Federazione: “Subito agito con magistratura”

La giovane sarebbe stata violentata da 3 atleti tesserati per la Fis. Il presidente Azzi: “Abbiamo risposto all’avvocato dell’atleta, ci siamo costituiti parte civile”

La Federscherma si è attivata con la magistratura in relazione alla notizia secondo cui una campionessa di scherma di 17 anni della squadra dell’Uzbekistan sarebbe stata abusata da tre atleti tesserati con la federazione in un ritiro a Chianciano Terme. Lo stupro di gruppo sarebbe avvenuto tra il 4 e il 5 agosto scorso durante un ritiro pre-estivo. Sul caso indaga la Procura di Siena.

“La Fis ha tempestivamente, e in più occasioni, avuto confronti diretti con la Magistratura inquirente, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell’attività investigativa, nel rispetto del segreto istruttorio che contraddistingue la fase procedimentale ancora in corso. Sulla base di tali informazioni e rassicurazioni acquisite, la Federazione ha dettagliatamente risposto all’avvocato della denunciante, depositando anche la nomina della Fis per una costituzione di parte civile in un eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria”, dice Paolo Azzi, Presidente della Federazione Italiana Scherma, all’Adnkronos.

“Ci siamo immediatamente attivati nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva, riponendo massima fiducia nell’operato delle autorità e rivendichiamo con fermezza il lavoro e l’impegno sociale che la Federazione Italiana Scherma da sempre porta avanti nell’affermare e difendere i valori sani e autentici dello sport”, aggiunge Azzi.

La nota della Federazione Italiana Scherma

La federazione ha preso posizione anche con una nota. “In riferimento alle notizie riportate oggi dal quotidiano Il Messaggero e riprese da altri organi di stampa, la Federazione Italiana Scherma ritiene doveroso e necessario specificare quanto segue: la Fis ha tempestivamente, e in più occasioni, avuto confronti diretti con la Magistratura inquirente, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell’attività investigativa, nel rispetto del segreto istruttorio che contraddistingue la fase procedimentale ancora in corso -si legge-. Sulla base di tali informazioni e rassicurazioni acquisite, la Federazione -differentemente da quanto riportato- ha dettagliatamente risposto all’avvocato della denunciante, depositando anche la nomina della Federazione per una costituzione di parte civile nell’eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria”.

“La ricostruzione fornita, nelle parti che chiamano in causa l’operato della Fis, non risponde in alcun modo all’attenzione posta sulla vicenda da parte della Federazione, che si è invece immediatamente attivata nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva, riponendo massima fiducia nell’operato delle autorità. La Federazione Italiana Scherma, che dei valori sani e autentici dello sport ha fatto la bandiera della propria attività non meno delle medaglie olimpiche e paralimpiche, e che attraverso questo lavoro quotidiano si è affermata come un esempio riconosciuto di impegno sociale, valuterà tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e a difesa di quel che ogni giorno afferma nelle sale di tutta Italia”, aggiunge la Fis. (Fonte Adnkronos)

Da tgcom24.mediaset.it

La ricostruzione

La notte tra il 4 e il 5 agosto, maschi e femmine di diverse squadre sono in ritiro a Chianciano Terme. Tra loro la 17enne e gli atleti della Federazione italiana Scherma. La mattina la giovane campionessa si risveglia piena di dolori, con lividi e ferite alle gambe, stordita al punto da non ricordare. Non riesce ad alzarsi e nota nella stanza insieme a lei tre ragazzi, tutti atleti della nazionale azzurra junior. “Uno è sdraiato su di lei, un altro si sta rivestendo, il terzo le dorme accanto, nudo. I primi due fanno battute sessuali esplicite e ridono sguaiatamente”. La ragazza, molto dolorante, riesce ad alzarsi e va nella sua stanza. Viene soccorsa da un’altra atleta con la quale divideva la camera. Ancora oggi l’ultimo ricordo che ha è il bar che si trova davanti agli alloggi degli atleti, dove la sera prima tutti erano andati a festeggiare. Ricorda anche di aver bevuto una birra e due shottini. Poi il buio. Ricostruendo l’accaduto, chiama la madre che parte subito verso Chianciano. Arrivata sul posto, la donna porta la figlia al pronto soccorso e poi a denunciare lo stupro.

Nel sangue della giovane trovate tracce di alcol e droga Dopo gli esami, nel sangue della 17enne sono state trovare tracce di alcol e droga. Inoltre i magistrati hanno provveduto a fare le copie forensi dei dati nei telefonini degli indagati per cercare riscontri al racconto come foto o video. La ragazza, dopo la notte da incubo, si è svegliata accanto ai tre giovani: agli investigatori ha spiegato di non avere subito realizzato la situazione; poi pian piano ha messo insieme i tasselli e si è confidata con la compagna di stanza.

Gli atleti si dichiarano innocenti “Gli indagati si dichiarano innocenti, non avendo essi mai usato violenza nei confronti di nessuno. Rimaniamo in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria che, come emerge dagli atti sin qui depositati, pur non avendo ancora potuto avere visione di tutto il contenuto del fascicolo, ha svolto indagini sin da subito per ricostruire gli avvenimenti nell’immediatezza dei fatti”. Così in una nota l’avvocato Enrico De Martino, tra i difensori dei due giovani indagati per abuso di gruppo. “Chiediamo dunque attenzione e rispetto per una vicenda evidentemente delicata e dolorosa per tutti, in attesa del definitivo accertamento dei fatti da parte della magistratura”, ha aggiunto.

La giovane ha saltato diverse gare per il rischio di incontrare gli atleti “Al momento, la ragazza vive ancora in un incubo. Due dei ragazzi coinvolti nella violenza sono stati iscritti dalla Procura di Siena nel registro degli indagati ma ancora non c’è stato alcun provvedimento cautelare nei loro confronti. “L’avvocato della ragazza, Luciano Guidarelli, – scrive ancora Il Messaggero – da mesi chiede alla Federazione italiana di schema di intervenire e sospendere i due indagati in via cautelare”. La 17enne è quindi costretta a rischiare di incontrare gli atleti che l’avrebbero violentata violentata nelle varie competizioni. E per questa paura, ha saltato diverse gare. “Ho inviato diverse Pec e sono andato nella sede della Federazione per incontrare il presidente ma non mi ha ricevuto. Ho parlato con la segretaria. Le indagini alla Procura sono in corso ma di provvedimenti cautelari, anche qui, nemmeno uno”, ha spiegato il legale. “La mia assistita non è nemmeno stata sentita”, ha aggiunto.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio