Il sindacato Polizia di Stato: “Una zona rossa per ridurre gli scontri”

5 marzo 2024 | 12:38
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Il sindacato Polizia di Stato: “Una zona rossa per ridurre gli scontri”

“Occorre creare un dialogo con l’Autorità e quindi stabilire una collaborazione finalizzata a garantire il diritto di manifestare”

“Il 23 febbraio scorso, è stata organizzata a Pisa una manifestazione studentesca pro-Palestina senza la dovuta preventiva comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza. Il corteo, che da via San Frediano, nonostante il diniego della Polizia allo stesso tempo intervenuta, ha cercato di forzare il cordone di blocco degli Agenti, i quali dopo svariati tentativi di dialogo andati a vuoto, sono intervenuti con una carica di alleggerimento, nel corso della quale sono rimasti feriti 4 Agenti e 16 manifestanti. Il fatto ha scatenato forti dichiarazioni denigratorie nei confronti della Polizia, in gran parte proferite da personaggi pubblici appartenenti ad una certa classe “culturale””. Lo dichiara, in un comunicato stampa ANIP ITALIA SICURA sindacato Polizia di Stato. 

“L’autorevolezza di coloro che ricoprono importanti cariche politiche, istituzionali, scolastiche ed anche nel campo dell’informazione, non si afferma a colpi di deliranti dichiarazioni pubbliche – prosegue il sindacato – che ingenerano diffidenza e odio nei confronti delle Forze di Polizia. Strumentalizzare questi accadimenti, come è stato ipotizzato in più talk show e da varie testate giornalistiche, per fini elettorali o ancora peggio per delegittimare il Governo, proprio nel momento in cui è impegnato a rappresentare l’Italia in tavoli internazionali importantissimi come il G7, direi che non ha nulla di onorevole. Come non ha nulla di onorevole utilizzare strumentalmente le dichiarazioni del Presidente della Repubblica per giustificare o addirittura rafforzare attacchi di ogni tipo contro la Polizia e il Governo.

L’autorità di Pubblica Sicurezza, che è avulsa da qualsivoglia condizionamento politico, veglia al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità e alla tutela della proprietà; cura l’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e speciali dello stato, delle provincie e dei comuni, nonché delle ordinanze delle Autorità. Questo è quello che recita il TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), Testo che viene applicato dalle Forze di Polizia in tutte le problematiche di ordine e sicurezza pubblica e quindi anche per la manifestazione di Pisa, peraltro non preventivamente e ufficialmente comunicata. Pertanto,  nel momento in cui, dopo avere avuto l’intimazione dall’Autorità di Pubblica Sicurezza, di non proseguire verso quella piazza, perché evidentemente vi erano obiettivi sensibili da salvaguardare o comunque problemi di sicurezza, i manifestanti, come si è potuto constatare dai filmati, invece di recedere, hanno tentato di forzare il cordone di sbarramento della Polizia, indirizzando verso di loro sputi e pesanti insulti, accompagnati dall’utilizzo e dal lancio di alcuni oggetti. Infatti, in uno dei filmati si nota molto bene un manifestante che invece di allontanarsi, lancia un bastone contro la Polizia”.

“Impedire la prosecuzione dell’itinerario autonomamente stabilito dai dimostranti di Pisa, – si legge ancora – come detto, senza la dovuta comunicazione preventiva, in quella situazione era un preciso dovere da parte delle Forze di Polizia, proprio per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, e per tutelare anche la proprietà di tutti. A tal proposito ci chiediamo: se era una manifestazione pacifica come dicono, perché gli organizzatori non hanno provveduto entro i termini ad effettuare la dovuta comunicazione preventiva all’Autorità di Pubblica Sicurezza? E ancora: perché non hanno ritenuto di aderire agli inviti della Polizia di collaborare recedendo dall’intento di accedere in quella piazza? Aggiungo inoltre che, qualora i manifestanti avessero avuto la possibilità di superare il blocco della Polizia e attraverso gli infiltrati, in questi casi sempre presenti, danneggiare autovetture, negozi, segnaletiche stradali o, peggio ancora, obiettivi sensibili, come si è verificato in altre manifestazioni, oggi le accuse sarebbero state sempre dirette verso la Polizia, per non essere stata in grado di garantite l’ordine e la sicurezza pubblica.

Ebbene, siamo stanchi di questi giochetti, – aggiunge il sindacato – sono stati superati tutti i limiti e gli effetti devastanti li abbiamo già visti. Gli Operatori della Polizia di Stato svolgono la propria attività con dedizione e professionalità, sacrificando spesso la famiglia ed anche la propria vita, loro non vanno in servizio con il piacere di “manganellare” (termine improprio), ma per garantire l’ordine e la sicurezza di tutti i cittadini ed è quello che hanno fatto a Pisa. Il diritto di manifestare è sacrosanto, ma è anche sacrosanto il rispetto delle norme che regolano quel diritto. A tal proposito proponiamo, proprio per garantire più sicurezza agli operatori di Polizia, di inserire nelle norme che regolano l’ordine pubblico, l’istituzione di una zona rossa, da adottare durante le manifestazioni, in modo tale di evitare il contatto diretto fra il corteo e gli Agenti, allo scopo di impedire ai manifestanti di compiere, nei confronti delle forze di Polizia, deplorevoli atti lesivi della persona e comunque atti provocatori. Più volte ci siamo trovati personalmente in servizi di ordine pubblico, quasi tutte manifestazioni studentesche, dove purtroppo in molte occasioni hanno perso la vita giovani colleghi e molti altri sono rimasti feriti anche in modo grave.

“Questi drammatici eventi – conclude il sindacato – il  si sono verificati in ragione della presenza di infiltrati, gruppi di giovani senza scrupoli la cui missione è solo quella di destabilizzare l’ordine democratico. Ecco perché è necessaria la preventiva comunicazione; creare un dialogo con l’Autorità e quindi stabilire una collaborazione finalizzata a garantire il diritto di manifestare e ad evitare per quanto possibile dannose infiltrazioni che sistematicamente minano quel diritto, ponendo addirittura in secondo piano i veri obiettivi della manifestazione”.

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