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“B4a”, Corte d’appello Tributaria ribalta decisione del Comune di Fiumicino: “area vincolata esentata da tassazione”

6 marzo 2024 | 17:42
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“B4a”, Corte d’appello Tributaria ribalta decisione del Comune di Fiumicino: “area vincolata esentata da tassazione”

La Corte di Giustizia tributaria di secondo grado ha emesso una sentenza a favore dell’avvocato Luciano Marranghello contro il Comune di Fiumicino, riguardante un avviso di accertamento per un’area ritenuta edificabile in catasto.

Fiumicino, 6 marzo 2024 – Una sentenza che fa giurisprudenza. Nel cuore di una controversia legale che ha coinvolto l’avvocato Luciano Marranghello e il Comune di Fiumicino, emerge una decisione della Corte di Giustizia tributaria di secondo grado che potrebbe avere significative ripercussioni sulla valutazione dei terreni edificabili e sulla tassazione locale. La disputa si è incentrata su un avviso di accertamento emesso nel 2021 dal Comune per un’area classificata come edificabile in catasto, nonostante fosse soggetta a numerosi vincoli che ne impedivano di fatto l’edificazione; in sostanza, un altro esempio dell’ormai noto problema definito (semplicisticamente) B4a, argomento da anni al centro anche delle battaglie del Comitato spontaneo Isola Sacra.

I dettagli della contesa

L’avvocato Marranghello ha impugnato l’avviso, sottolineando come i vincoli idrogeologico, paesaggistico e archeologico rendessero il terreno non edificabile. Di fronte alla difesa del Comune, che insisteva sulla legittimità della richiesta basandosi sulla classificazione catastale, i ricorrenti hanno evidenziato un travisamento dei fatti. A loro avviso, i vincoli, applicati successivamente all’approvazione del Piano regolatore generale, avrebbero dovuto influire sulla valutazione dell’imponibile, che sarebbe dunque da calcolare sul valore effettivo di mercato del terreno.

La decisione della Corte

La sentenza della Corte di Giustizia tributaria di secondo grado ha rappresentato un capovolgimento della situazione a favore di Marranghello. Riconoscendo che l’attuale rischio idraulico rende impossibile l’edificabilità delle zone in questione, la Corte ha annullato il presupposto impositivo, stabilendo che non sussiste l’obbligo di pagamento dell’imposta. Questo verdetto non solo cancella il debito fiscale del contribuente ma segna un precedente importante, valutando le tasse non solo riducibili ma ingiustificate alla luce di una corretta interpretazione dei vincoli ambientali e urbanistici.

Implicazioni future

La decisione ha evidenziato l’importanza di una valutazione accurata del contesto in cui si trovano i terreni, soprattutto in presenza di vincoli che ne modificano lo status di edificabilità. Questo caso potrebbe incoraggiare altri contribuenti a contestare valutazioni catastali non aggiornate o non riflettenti la realtà dei vincoli esistenti, promuovendo un approccio più equo e realistico alla tassazione immobiliare. Dunque – in questo caso – non c’è da pagare nulla. E questa è una sentenza epocale, perché non diminuisce il volume delle tasse da pagare, ma le considera totalmente ingiustificate.

credit: foto creata con l’aiuto dell’IA

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