Ruba un orologio, poi lo vende online: nei guai un dipendente del Vaticano

9 marzo 2024 | 16:58
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Ruba un orologio, poi lo vende online: nei guai un dipendente del Vaticano

I poliziotti lo hanno beccato organizzando un appuntamento, fingendosi acquirenti. Poi la perquisizione in casa: i dettagli

Roma, 9 marzo 2024 – Avrebbe tentato di vendere un orologio rubato, il 54enne indagato in stato di libertà dalla Polizia di Stato dopo una rapida indagine condotta con la collaborazione del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano.
Nei giorni scorsi, un cittadino ha sporto denuncia presso il commissariato Porta Pia in merito al furto di un orologio marca Hamilton che gli era stato rubato insieme ad altri oggetti nella sua abitazione e che aveva visto in vendita su un sito online. Immediatamente personale della Squadra di Polizia Giudiziaria dello stesso commissariato si è organizzato per contattare il venditore dell’orologio, simulandone l’acquisto. Il successivo incontro con il venditore è avvenuto nella zona di via Giulio Cesare dove, gli agenti, una volta appurato che l’orologio era quello oggetto di precedente furto, hanno proceduto al controllo del sospetto, un italiano di 54 anni.

L’uomo era giunto all’appuntamento con un’autovettura dello Stato Città del Vaticano, in quanto dipendente dello Stato Città del Vaticano, in qualità di magazziniere.
I poliziotti hanno poi perquisito l’abitazione del 54enne ed hanno sequestrato numerosi orologi di notevole valore e materiale utilizzato per certificare la genuinità e la garanzia del prodotto, nonché cartellini per ” prezzare” gli orologi.
È stato inoltre sequestrato denaro per circa 5000 euro nascosto in varie stanze.
Gli operanti prima di portare l’indagato presso gli uffici di Polizia l’hanno accompagnato a ricoverare l’autovettura presso la Città del Vaticano, dove il soggetto è stato temporaneamente trattenuto da personale della Gendarmeria che ha effettuato una perquisizione nel suo ufficio, rinvenendo numeroso altro materiale, tra cui degli orologi.
Il 54enne è stato indagato in stato di libertà per il reato di ricettazione e sono tutt’ora in corso gli accertamenti per stabilire la provenienza del materiale sequestrato.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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