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L’Aquila, nomina del nuovo Procuratore Generale: priorità all’integrità e alla trasparenza

11 marzo 2024 | 17:24
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L’Aquila, nomina del nuovo Procuratore Generale: priorità all’integrità e alla trasparenza

La selezione del nuovo Procuratore Generale della Corte d’Appello dell’Aquila si avvicina alla conclusione. In lizza Ludovico Vaccaro, impegnato in prima linea contro la mafia foggiana, e Antonio La Rana, con esperienze a Campobasso

Roma, 11 marzo 2023 – Le elezioni regionali sono appena finite, ma l’Abruzzo è di nuovo al centro dei riflettori; la corsa per la nomina del nuovo Procuratore generale della Corte d’Appello dell’Aquila è infatti in dirittura d’arrivo.

Il plenum del CSM deciderà a breve chi sarà il nuovo Procuratore Generale tra Ludovico Vaccaro, 64 anni, Procuratore Capo a Foggia, che ha condotto una guerra in prima linea contro la mafia foggiana, ricevendo anche minacce di morte, e Antonio La Rana, 67 anni, sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Campobasso,

La posizione di Procuratore Generale dell’Aquila è rimasta vacante a seguito del trasferimento di Alessandro Mancini, le cui vicende legate all’ex deputato della Lega, Gianluca Pini, hanno suscitato non poche polemiche. Questo cambio di guardia avviene in un contesto in cui la magistratura è chiamata a riaffermare la propria autorità e indipendenza, in un momento in cui il rapporto tra politica e giustizia sembra più complesso che mai.

Il CSM ha bandito il concorso al quale hanno partecipato 9 aspiranti. La V commissione del CSM ha poi selezionato come candidati Ludovico Vaccaro e Antonio La Rana.

Senza voler entrare nel merito delle scelte e dei nomi, cosa che spetta al Csm, vanno però fatte alcune valutazioni di principio. La magistratura purtroppo, così come altre professioni, ultimamente ha perso il crisma dell’autorevolezza ormai in troppi casi, e recuperare il senso di fiducia nelle Istituzioni passa anche e soprattutto per le scelte fatte su chi le rappresenta; che non dovrebbe avere contenziosi amministrativi con lo Stato, procedimenti giudiziari alle spalle, note negative sul curriculum. E soprattutto – visti anche i precedenti – accostamenti con la politica.

Questa scelta, rappresenta dunque un momento cruciale per il recupero della fiducia nei confronti delle istituzioni giudiziarie. La necessità di una figura in grado di ristabilire un clima di fiducia e rispetto tra i poteri dello Stato è più pressante che mai. Sarà fondamentale scegliere un profilo esente da ombre o controversie, in modo da evitare ulteriori tensioni e garantire un’immagine di integrità e imparzialità dell’apparato giudiziario.